Canzone per questo capitolo: "Il mio riflesso" di Giorgia Malerba🎼
Thalia
"Ci vediamo presto, mi niña."
Quel messaggio non aveva fatto altro che tormentarmi, perché sapevo che significava solo una cosa: mio padre sarebbe tornato presto nella mia vita.
Credevo davvero che salire sul primo volo per Manhattan, all'alba, lasciando soltanto un biglietto, sarebbe bastato a fuggire da lui? No, mi avrebbe sempre trovata, in qualunque angolo del mondo mi fossi nascosta.
Avevo trascorso interi giorni e notti a pensare a come sarebbe stato il nostro prossimo incontro o quando sarebbe avvenuto, perché se mio padre diceva che ci saremmo visti presto, avrebbe certamente mantenuto la parola.
Per questo, ogni volta che suonavano al campanello mi aspettavo di trovare lui sulla soglia di casa, con le sue solite affettuose parole conservate proprio lì sulla punta della lingua, per addolcire una pillola amara. Non era mai lui però, e più i giorni passavano più mi convincevo che si trattasse solo di un timore infondato.
No, non sarebbe ricomparso nella mia vita come l'ombra di un ricordo che non accennava a smettere di tormentarmi. Glielo avrei impedito.
«Vediamo, ho preso il latte, le uova, lo zucchero, la pasta... Sì, credo di aver comprato tutto.» di ritorno dal supermercato, con le buste di stoffa colme di spesa, stavo rileggendo la lista che avevo scritto poco prima di uscire di casa, per assicurarmi di non aver dimenticato di comprare nulla.
Quella sera non sarei andata al lavoro, era lunedì e l'Angels non avrebbe aperto le porte del suo paradiso terreno fino all'indomani.
Mentre mi incamminavo verso casa, osservavo il marciapiede coperto da un manto di foglie marroni e gli alberi spogli, i cui rami si aggrappavano al cielo dalle sfumature rosee e violacee del tramonto. Il sole cominciava a nascondersi all'ombra dei palazzi e dei grattacieli di Manhattan per lasciare spazio a una notte buia e solitaria.
"Solitaria" perché era così che talvolta mi sentivo, lì in quella grande città: sola.
Il telefono prese a squillare nella tasca del mio giubbotto. Quando lo tirai fuori, con non poca fatica per via delle buste che tenevo in mano, lessi il nome di Drake sul display. Risposi alla chiamata e incastrai il telefono fra l'orecchio e la spalla.
«Drake, posso richiamarti fra un momento? Sono andata a fare la spesa, ma sono quasi arrivata a casa. Il tempo di entrare e ti-» mi bloccai lì in mezzo al marciapiede, a pochi passi dal palazzo in cui abitavo. Le buste della spesa mi caddero dalle mani, che cominciarono a tremare visibilmente.
Davanti al portone del palazzo vidi Drake, in mano stringeva ancora il telefono. Dietro di lui, vestiti di tutto punto e avvolti da cappotti firmati, i nostri genitori.
Quel tonfo, provocato dalle buste della spesa a contatto con il marciapiede, attirò l'attenzione della mia famiglia. Alcune arance rotolarono fuori dalle borse di stoffa.
Non appena incrociai lo sguardo di mio padre, il cuore prese a battermi con forza nel petto. Quegli occhi così simili ai miei, che un tempo amavo, non fecero che ricordarmi di Liam, dei troppi errori che aveva commesso e che non gli avrei mai perdonato.
Christian, così decisi che lo avrei chiamato d'ora in poi, perché l'appellativo "padre" era troppo per lui, si chinò per raccogliere un'arancia.
«Eccoti qui, mi niña. Credevi davvero di riuscire a fuggire senza che io sapessi dove ti trovassi?» a quelle parole, il mio sguardo si spostò automaticamente su Drake.
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𝔒𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔢𝔡 - Rose sfiorite
RomanceDAL 20 MARZO 2023 DISPONIBILE IN VERSIONE EBOOK E CARTACEO SU AMAZON ~ VOLUME 1 - Dirty Dark Serie Questa storia NON è autoconclusiva, il finale è aperto e il secondo libro è in fase di lavorazione, ma non ancora disponibile né su Amazon né qui su W...