Sii forte, piccolo Flynn

9.3K 285 66
                                    

26 ottobre 2009

L'alba aveva salutato il mondo con un nuovo giorno e il sole splendeva alto nel cielo. Le lancette dell'orologio appeso alla parete blu della cameretta di Flynn rintoccavano le otto, il pullman che lo avrebbe accompagnato in un inferno terreno chiamato scuola sarebbe passato a breve dando così inizio al suo incubo.

Quel bambino di soli otto anni cercava però di pensare a tante cose belle, non voleva nemmeno immaginare ciò che lo avrebbe aspettato una volta messo piede sullo scuolabus. E quale miglior modo per perdersi in pensieri felici se non cominciare un viaggio fra le pagine di un libro?

Il rumore della carta era difatti l'unico suono udibile in quella stanza dai toni blu e celesti. Gli occhi di Flynn erano fissi su quelle parole e scorrevano veloci lungo le righe che narravano vicende eroiche e fantastiche di protagonisti che vivevano senz'altro una vita migliore della sua. Il suo più grande sogno non era che divenire il coraggioso protagonista di una storia avvincente, un'utopia irrealizzabile che serviva però al solo scopo di infondergli coraggio e speranza.

«Flynn, ti vuoi sbrigare? Farai tardi anche oggi.» fu la voce di suo padre a infrangere le fantasie che gli stavano occupando la mente.

Raimond lo chiamò dal piano inferiore con il giornale fra le mani e una grande tazza di caffè nero poggiata sul tavolo. La giacca scura, la camicia bianca immacolata e la cravatta perfettamente annodata gli davano l'aria di uno di quei padri di famiglia uscito da un film, uno di quelli che la domenica faceva due tiri a canestro con il figlio o che il sabato sera portava la moglie a cena fuori. Certo, sarebbe stato forse un uomo per bene se non fosse per il fatto che non era il massimo né come padre né come marito.

Difatti, Raimond aveva un passato disseminato di errori e rimpianti. Ancor prima che Flynn nascesse tradì sua madre, Rose, e da quel tradimento nacque Alexander. Gli era bastata una notte con una prostituta per metterlo al mondo e, con altrettanta facilità, decise di non far parte della vita di suo figlio se non a Natale o per il suo compleanno. Era tutto fuorché una costante nella vita di un bambino che non chiedeva altro se non l'amore dei propri genitori, un desiderio che mai venne realizzato.

E Rose lo perdonò nonostante tutto, perché lo amava tanto da arrivare ad annullare sé stessa, al punto tale da permettergli di ferirla ancora e ancora senza ritegno. Non immaginava però che tutti quei tradimenti non sarebbero stati il male più grande, non sarebbero stati quelli a spezzare definitivamente il suo cuore.

Fu la leucemia a bussare alla loro porta quando Flynn aveva appena due anni, pronta a spezzare quella finta famiglia felice che Rose credeva di stare creando.

Non servirono a nulla le cure e i soldi spesi per pagare i migliori dottori di Manhattan, poiché dopo tre anni, su un candido letto di ospedale, Rose lasciò un bambino di soli cinque anni orfano di madre.

E Flynn non riuscì mai a superare la sua morte, né la solitudine che ne conseguiva a causa di un padre sempre assente. Al contrario, Raimond decise di risposarsi subito dopo con una delle donne che frequentava alle spalle di Rose: Monica.

A dirla tutta anche quel suo secondo matrimonio fu un disastro, questo perché, inutile girarci attorno, Raimond non riusciva ad amare una sola donna. Era quel tipo di uomo che più passavano gli anni più diveniva avvenente e la consapevolezza di ciò aumentava a dismisura il suo ego, e non si faceva troppi scrupoli a usare le donne per poi spezzare loro il cuore.

«Arrivo papà.» con un flebile sospiro Flynn fu costretto a chiudere quel libro proprio sul più bello, durante la narrazione di una delle scene più importanti della storia, una di quelle che ti sanno lasciare con il fiato sospeso fino alla fine. L'eroe stava per vincere, per portare a compimento l'impresa per cui aveva combattuto tanto.

𝔒𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔢𝔡 - Rose sfioriteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora