31 - L'altro fratello

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Thalia

L'orologio appeso alla parete del salotto rintoccava le quattro del pomeriggio. Ero tornata a casa poche ore prima, dopo aver dormito tutta la notte in quella fredda e umida grotta, stretta al corpo di Flynn. Le sue braccia non mi avevano lasciata andare fino al lento sorgere del sole, fino a che non mi svegliai.

Poi mi aveva proposto di fare colazione insieme, e subito dopo la sosta in una caffetteria mi aveva riaccompagnata a casa.

Mentre ero stesa sul divano con un gran mal di testa, dopo una doccia bollente, osservai il soffitto e ripensai a ogni singolo momento della sera precedente. Ricordavo perfettamente il calore delle sue braccia mentre mi stringeva a sé, il battito del suo cuore contro il mio orecchio, le onde che si infrangevano contro la mia pelle, il suo giubbotto poggiato sulle mie spalle e quella grotta, dove ci siamo baciati.

Le labbra quasi mi bruciavano ancora al solo pensiero.

«Come va il tuo primo post-sbornia?» chiese Drake mentre girava un cucchiaino nella tazza colma di caffè.

Distolsi lo sguardo dal soffitto e osservai mio fratello per diversi istanti, seduto accanto a me sul divano. Gli presi la tazza dalla mano e bevetti tutto d'un fiato quella bevanda amarognola.

«Quello era il mio caffè!» borbottò lui con un lieve broncio ad arricciargli le labbra.

«Credo di averne molto più bisogno io in questo momento.» poggiai la tazza, ormai vuota, sul tavolino davanti al divano. «Posso farti una domanda? Sei mai stato innamorato?»

Drake sbuffò e si appoggiò con le spalle allo schienale del divano, rilassandosi. «Perché me lo chiedi?»

«Così, per curiosità.»

Mio fratello squadrò il mio volto per diversi istanti, come se potesse leggere nelle mie espressioni tutti quei segreti che custodivo gelosamente, ma alla fine sembrò arrendersi con un sospiro.

«Lo sono stato, sì.»

«Come hai capito che era amore?»

Si schiarì la voce e si scostò alcune ciocche scure dalla fronte. «Ebbene, quando si ama qualcuno non si pensa ad altri che a lui, o lei. Tutto si riduce a quella persona: ogni gesto, ogni tuo obbiettivo per il futuro, ogni sogno. Lo metterai davanti a tutto e tutti, persino davanti a te stesso. Ti importerà soltanto del suo benessere, di renderlo una persona migliore, di curare le sue ferite. Questo è essere innamorati.»

«Sembra bellissimo.» commentai con lo sguardo nuovamente rivolto al soffitto, pensierosa. «E immagino che non esista alcun modo per non innamorarsi, altrimenti sarebbe troppo semplice.»

«Perché mai vorresti non innamorarti?»

Mi morsi il labbro inferiore, decisa a non rispondere a quella domanda.

La verità era che avevo paura: di tutte le belle sensazioni ed emozioni provate la sera prima, di stargli accanto senza cadere nella trappola dei suoi occhi verdi.

Avevo paura che il mio cuore non fosse così forte come credevo, che con il tempo si sarebbe piegato all'aura oscura e velenosa di un ragazzo costellato di tatuaggi.

«Ho bisogno di schiarirmi le idee.» dissi mentre mi alzavo dal divano.

«Dove vai?»

«A fare due passi.» mi chinai un poco per baciarlo sulla guancia. «Grazie Drake, per avermi ascoltato.»

Indossai il giubbotto di jeans e portai con me solo il telefono e le cuffie, avrei ascoltato un po' di musica durante quella passeggiata.

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𝔒𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔢𝔡 - Rose sfioriteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora