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Dopo la cena ritorniamo in hotel.

<Alex ci sono le altre persone che ci guardano mettimi giù> siamo nel corridoio e stiamo aspettando che arrivi l'ascensore e nel frattempo Alex ha deciso di prendermi e mettermi sulla sua spalla.

<no non ti lascio> mi dà una pacca sul sedere.

L'ascensore si apre e ci sono due signori tenuti per braccetto e appena ci vedono fanno un sorrisetto e Alex entra come se non stesse succedendo nulla.

<buonasera> riesco ad immaginare il sorrisetto che sta facendo Alex.

L'ascensore si ferma nel nostro piano e usciamo.

Andiamo nella nostra camera e chiudiamo la porta.

<sarà una lunga nottata> combacia le nostre labbra e mi prende in braccio sbattendo la mia schiena sulla porta.
Palpa il mio sedere con possessione e mi butta sul letto,scende verso il collo e lascia dei sogni violacei.

<Ale> dico ansimando,mentre spingo la mia intimità, ancora coperta dai vestiti, verso la sua cercando più contatto.

<che c'è> stringe il mio seno mentre mi toglie la maglietta.

<ti prego> inclinò il bacino.

<sei impaziente! Non mi piacciono le persone impazienti> tocca la mia intimità.

<scopami adesso altrimenti ti castro> tolgo la sua maglietta.

< è anche aggressiva la mia bambolina,allora ti accontento> mi toglie velocemente il vestito e l'intimo in pizzo.

Prima infila due dita e le muove velocemente facendomi ansimare.

<AH! AH, MH...> dopo cinque minuti arrivo all'apice vengo nella sua bocca,lecca tutto.

<non pensare che abbiamo finito qui perché ti farò venire almeno venti volte> mi mette a quattro zampe e slaccia i pantaloni.
Entra in me con un'unica spinta e io presa alla sprovvista urlo.
Sono sicura che quelli della stanza accanto ci sentiranno ma poco mi importa.

____________

Pensavo che Alexander stesse scherzando quando mi ha detto che mi faceva venire  almeno venti ma ha l'ha fatto veramente e io sono totalmente stremata.
Mi butto sul letto cercando di riprendere fiato.
Le gambe mi fanno malissimo e con loro anche la mia intimità che sta pulsando.

<è stata la scopata più bella di sempre> si butta anche lui stanco e mi fa appoggiare la testa sul suo petto.
Mugolo qualcosa non riuscendo a parlare per la troppa stanchezza.

<dormi che dobbiamo svegliarci presto per prendere il jet> annuisco.
Mi stringo di più a lui sentendo dei brividi e lui copre i nostri corpi con il lenzuolo.

03:00 a.m

<piccola svegliati dai> mi accarezza dolcemente il viso. Piano piano apro gli occhi e l'unica cosa che vedo è Alexander già lavato e vestito, chiudo velocemente per il fastidio agli occhi causato dalla luce.

<non ri-esco a muov-ermi ho mal-e ovunque,mi vest-i tu> mi ricopro con il lenzuolo e chiudo gli occhi.
Sento il rumore della valigia e poi delle braccia possenti che mi vestono.

Mi mette l'intimo e una tuta.

<piccola io ti porterei in braccio ma ci sono anche le valigie da scendere quindi devi svegliarti> faccio dei versi di lamento e mi stiracchio.

<uffa però> mi alzo anche se sembro uno zombie.

<non mi guardare ti prego perché sembro una mummia> metto il giubbotto perché fuori si congela.

<smettila scema che sei bellissima>

<ahh> mi piego in due per un crampo nella pancia.

<che c'è Julia?> si avvicina e mi accarezza la pancia.

<mi sá che mi è venuto il ciclo>
Adesso capisco perché stanotte mentre lo facevamo in alcuni momenti sentivo dolore alla pancia.
Riapro la valigia e prendo un paio di mutandine più comode e gli assorbenti.

<sto arrivando> annuisce e mi chiudo in bagno.
Alla fine si mi è venuto il ciclo e c'è l'ho pure forte.
Ecco spiegato il mio mal umore dopo una sana scopata.
Mi lavo le mani e ritorno in stanza.

<ti fa tanto male la pancia? annuisco e mi siedo sul letto.

<faccio portare qualcosa per stare meglio?>

<nono,di solito il primo giorno non prendo nulla> annuisce e mi bacia.

Usciamo dall'hotel e scendiamo in macchina dove ci portano all'aeroporto.

<buongiorno signori,vi porto qualcosa> annuisco.

<si voglio un cornetto al cioccolato e il tè> me lo portano e io lo mangio sotto lo sguardo di Ale.

<v-uoi> dico con la bocca piena,mostrando il cornetto ad Ale.

<nono> si mette nella sua poltrona e sta con il suo computer
Mi alzo di scatto e vado verso di lui.

<ora hai visto, cominci a lavorare e non mi consideri più> scoppio a piangere.

<no amore mio> mi abbraccia.

<il lavoro ti porta via da me e tu preferisci andare a lavoro>

<non è vero, piccola mia, preferisco stare con te>

<allora mi ami tanto?>

<si,ti amo tanto>

<scusami>

<non fa niente> ci sediamo e mi metto a leggere un libro.
La letture dura 10 minuti e mi addormento.

Spazio autore

Scusate non mi sto facendo sentire,ma la scuola mi sta impegnando molto.Ci vediamo al prossimo capitolo.

Un bacio<3

IL SUO SGUARDO//MAFIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora