Entriamo e ci sono tantissime persone con vestiti eleganti.Stringo ancora di più la mano di Alexander e molte persone ci guardano scioccate e in un tavolo ci sono delle gatte morte che lo fissano.
Mi avvicino ancora di più a lui e le guardo male.<buongiorno signor Volkov è un vero piacere averla qui come sta?> si avvicina e si stringono la mano.
<tutto bene>
<ma che bella fanciulla come ti chiami> si avvicina a me e guardo Alex.
<mi chiamo Julia>
<è un piacere conoscerti> mi prende la mano e la stringe.
Alex gli manda un'occhiata e ci fa accomodare.
Comincia a parlare con diversi uomini e tutti loro sono accompagnati da donne molto giovani la più piccola tra di loro potrebbe avere 16 anni.
Nessuno tra di loro ora parlare e io faccio lo stesso.La cena continua e mi sto annoiando a morte non so che fare.
<signore posso andare in bagno> mi giro verso Alex sperando che mi dica di sì.
<vai ma stai attenta> annuisco e mi alzo.
Vado in bagno e faccio i miei bisogni,ma tutto ad un tratto la porta si apre di scatto ed entra una ragazza che sta piangendo.
Ha tutto il trucco colato.<perché stai piangendo?> mi avvicino e le porgo un fazzoletto.
<ho vist..o mio marito entrar...e in una stanza e con lu...i c'era anche un'altra don...na> l'abbraccio mentre continua a singhiozzare.
<Siam...o stati costretti a sposarci....i però pensavo che ci tenesse a me>
<mi dispiace tanto,lui non ti merita>
<sicuramente lei è più bella di me ho visto solo che aveva un fisico da modella invece io sono brutta> ricomincia a piangere.
<senti, non puoi stare qui a piangere per quel idiota quindi lavati il viso ed esci da qui tu fai finta di niente tanto tutto questo non durerà per sempre> lei annuisce e si lava il viso.
<tieni asciugati il viso> gli do una mano a risistemare il trucco e usciamo dal bagno.
<è stato un piacere conoscerti....> avvicina la mano.
<mi chiamo Julia> stringe la mano e mi abbraccia.
<io sono Ashley,grazie per l'aiuto> mi sorride e le nostre strade si dividono qui.
Ritorno nella sala principale e mi dirigo verso il nostro tavolo e appena mi siedo Alex mi guarda male.
Cos'ho fatto?Si avvicina al mio orecchio.
<che cazzo hai fatto tutto questo tempo in bagno> mi stringe la mano.
<niente c'era solo una ragazza che aveva bisogno di aiuto e io sono stata lì con lei> faccio una smorfia con il viso per fargli notare che mi sta stringendo troppo la mano e mi fa male.
<raccontale a qualcun'altro queste cazzate>
<Alex è vero, non ti sto dicendo stupidaggini>
Mi sento la guancia destra bruciare,mi ha tirato una schiaffo.
Molte persone ci stanno guardando.<ti ho detto come mi devi chiamare quando ci sono le altre persone e ti conviene abbassare quello sguardo>abbasso lo sguardo e per tutta la serata mi sto zitta senza fiatare.
Ma cosa gli è preso,mi ha tirato uno schiaffo solo perché l'ho chiamato Alex.
Finalmente la serata finisce e tutti stanno cominciando ad andare via.
<arrivederci signor Volkov è stato un grande piacere averla qui> si alza e prende la giacca.
<ciao anche a te> mi stringe la mano.
<arrivederci> saluto e seguo Alexander.
Usciamo e mi arriva un colpo di freddo e sento una giacca pesante poggiarsi sulle mie spalle.
<preferisco morire di freddo che avere la tua giacca>
<che hai piccola?> mi schiaccia sullo sportello della macchina.
<lasciami stare> mi dimeno.
<che è successo?>fa una faccia strana.
<HAI PURE IL CORAGGIO DI CHIEDERMI COSA È SUCCESSO,FAI SCHIFO E TI HO DETTO LASCIAMI> lo allontano.
<mi spieghi che cazzo ho fatto?> sta cominciando ad irritarsi,dovrei essere io arrabbiata.
<ALEXANDER MI HAI DATO UNO SCHIAFFO SOLO PERCHÉ DI HO CHIAMATO ALEX E SICURAMENTE NON CI AVEVA SENTITO NESSUNO PERCHÉ STAVO PARLANDO PIANO>urlo.
<prima di entrare ti avevo avvisato e non potevo farmi umiliare davanti a tutti sennò pensano che sei il mio punto debole>
<non serviva che che mi tiravi uno schiaffo così forte magari me lo potevi dire dopo che saremmo usciti dal ristorante,quindi quello che hai detto non ha assolutamente una giustificazione>
<Julia come cazzo te lo devo dire che ti ho tirato quello schiaffo per il nostro bene>
<accompagnami a casa perfavore> lui non muove un passo e continua a fissarmi.
<va bene vuol dire che me la faccio a piedi> comincio a camminare.
<sali in macchina che ti accompagno io> zitta zitta salgo in macchina e il tragitto lo passiamo in silenzio.
Arriviamo davanti casa mia.
<Julia> non lo lascio parlare e scendo dalla macchina.
<domani non serve che mi vieni a prendere perché non ho intenzione di venire a casa tua mi dispiace solo per tua madre> entro in casa e vedo che è andato via.
Tolgo subito i tacchi e metto il pigiama,sono troppo stanca e appena mi strucco mi butto nel letto e mi addormento subito.
Spazio autore
Finalmente il Natale sta arrivando.Ho bisogno di una pausa, ovviamente continuerò a scrivere tranquilli non vi lascio senza capitoli.
Ci vediamo al prossimo capitolo.Un bacio<3

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IL SUO SGUARDO//MAFIA
Roman d'amourJulia Steven, una ragazza solare che si trasforma completamente con la morte di sua madre e ciò la porta a chiudersi in se stessa, ma vicino ci sono suo padre Will , suo fratello Jackson e la sua migliore amica Ilaria. Julia lavora in un bar e tutto...