Capitolo 64

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POV'S KIKO
Le parole di Tina mi rimasero nella testa per tutto il resto della giornata.
Troppa verità aveva detto.
La cosa migliore da fare... Probabilmente era quella di parlare con Chanyeol... In qualche modo...
Andai in camera mia, presi il telefono che era a caricare sul letto e andai su whatsapp.
Cercai per poco tempo il suo contatto: era lì. Eccolo.
Ultimo accesso oggi alle 17:31.
Che ansia...
"Possiamo parlare? Dobbiamo chiarire." Scrissi.
Rimasi sulla chat aperta almeno per un due minuti, con la mano che sudava mentre l'atra teneva il telefono ormai caldo dalla parte della cover.
Improvvisamente Chanyeol diventò online.
Visualizzò.
Nulla.
Ultimo accesso oggi alle 17:34.
Il cuore mi si strinse.
Le lacrime tornarono a invadere gli occhi.
Faceva troppo male, perché!? Perché a me??
Tentai di chiamarlo.
Al primo squillo ...
Sospance...
Nulla.
Tentai ancora.
Batticuore a non finire.
Una lunga serie di "tu-tuuuuu.... Tu-tuuuuu..."
Ero in ansia.
Da qualsiasi momento, da un momento all'altro probabilmente avrebbe risposto.
Silenzio.
Nulla.
Misi giù il telefono.
Che sia la fine? La fine di una lunga storia di una migliore amicizia andata a farsi benedire?
Dovevo distrarmi. Facevano male tutti questi pensieri.. Facevano male al mio cuore... E a me.
Uscii di casa e mi direzioni verso un bar.
Arrivai verso l'entrata. Tutto chiuso.
Sarebbe aperto tra un ora, e in un'ora che aspetto cosa faccio?
Decisi di sedermi sul marciapiede davanti al bar.
Tanto in strada non c'era nessuno.
La cosa mi inquietava un poco, ma alla fine spesso avviene così nelle periferie di città.
Sentii dei passi venire verso di me.
La neve non si era del tutto sciolta quindi si sentivano le solette delle scarpe che la rompevano sotto.
Alzai lo sguardo.
Era lui.
Era Chanyeol.
Rimasi immobile per un secondo.
Non sapevo che fare, cosa dire.
Si fermò.
Mi guardò.
Tornò a camminare come se nulla fosse.
Mi alzai di scatto raggiungendolo di qualche metro da me.
Gli bloccai la strada.
"Fermo!!" Gli ordinai mettendomi a braccia aperte come segno di divieto.
Si fermò.
"Che vuoi??" Chiese con aria da pigliare a schiaffi.
"Voglio parlare. " dissi io con aria seria.
"Non abbiamo nulla di cui parlare. Per cortesia, spostati!" Disse lui cercando di passare avanti.
"No! Stammi ad ascoltare!!" Alzai il tono.
"Tu non alzi il tono con me okay?!" Disse lui scocciato.
"Non mi interessa. È da ieri che ti comporti così. Spiegami cosa ho fatto di male per meritarmi addirittura tutto questo. " chiesi abbassando le braccia.
"Te l'ho detto: sono stufo di te che stai male per un bastardo. Ma tanto di cosa ti preoccupi? Tu per me non sei più nulla, quindi perché preoccuparmi di te? Fai quello che vuoi. " disse freddo.
Erano parole che i facevano stare di un male cane.
"Se mi parli così e se ti comporti così è perché in ti mi vuoi ancora bene.
Okay, scusami. Ho sbagliato.
È che al cuor non si comanda.
Lo sappiamo entrambi che la mia cotta per Jim passerà presto o tardi. Voglio ancora giocarmi l'ultimo frammento di cuore. " dissi tristemente.
"Perché quell'ultimo frammento di cuore non te lo giochi con un'altra persona che magari ti accetti davvero per quello che sei??" Chiese.
Non capivo cosa intendesse dire con questa frase.
"Ho bisogno che tu torni da me..." Dissi sentendomi strana. Andai verso di lui.
Mi girava la testa, il cuore accelerò e i respiri si fecero più forti e fitti.
"Per quanto tempo dovremo andare avanti così ? Già un giorno e sembra una vita..." Quasi sussurrai a neanche un metro da lui.
"Ma piantala..." Disse facendo un passo indietro.
"Dimmi per quanto mi devi far stare ancora male..." Aggiunsi sentendomi più male rispetto a prima perché aveva fatto un passo indietro.
Guardai in basso.
Vidi le sue scarpe venire velocemente verso le miei.
Si fermarono.
Sentii una presa forte sulle guance e...

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