Capitolo 89

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POV'S CHANYEOL
Un magone enorme iniziò a prendermi la gola, facendomi così male da dovermi toccare il collo.
Deglutendo più volte sentii una vampata di calore.
E un'altra, più calda della prima, e un'altra ancora, più irritante e calda della precedente.
Non sapevo cosa scrivere per chiedere a Tina cosa fosse accaduto realmente a Kiko.
"Kiko..." Iniziai a scrivere a Tina.
Cancella subito il messaggio per riscriverne un'altro prima di inviarglielo.
"Kiko è..."
"Per caso sai se..."
"Grazie"
"Cosa faccio?"
Continuavo a scrivere e cancellare, riscrivere e ricancellare.
Non sapevo cosa fare, come prenderla.
Non riuscivo a crederci.
Mi decisi.
Volevo essere sicuro di quello che pensavo di aver capito da tutta questa situazione creatasi in meno di due minuti.
Così pesante. Così nera. Piena di panico e angoscia. Così ansiolitica. 
"Condoglianze per cosa?"
Scrissi e inviai.
Appoggiai sul letto il telefono bloccandolo.
Mi sedetti meglio accanto al cellulare, sperando nel minor tempo possibile in qualche risposta.
Mi tirai in avanti con la schiena e misi le mani sul viso.
Sospirai con le lacrime agli occhi.
Non dovevo piangere.
Non lo volevo in realtà.
Il cuore a mille.
Avevo troppo caldo.
Mi facevo film mentali riguardanti un futuro senza di lei.
Terribile.
Così brutto da iniziare a singhiozzare.
Non sapevo come sarebbe finita per me.
Troppo angosciante la situazione.
Sentii il telefono vibrare.
Ricevetti la risposta da Tina.
Volevo buttarmi sul telefono per leggere cosa aveva da dirmi, ma ero troppo preso nel deglutire indietro quel magone, quel maledetto e doloroso nodo alla gola.
Mi soffiai il naso, e mi asciugai le lacrime.
Troppe pare. Troppe.
Non sapevo la verità della faccenda, quindi non era il caso di preoccuparsi così troppo.
Ma lo so anche io. Sono un ragazzo molto emotivo e sensibile.
Mi feci coraggio e presi il telefono accanto a me.
Sospirai.
Sbloccai il telefono e lessi.
"Come condoglianze per cosa?
Fino a ieri mi parlavi di come poteva andare il tuo provino. Mi avevi detto che in giro si diceva che i giudici fanno paura. Per questo condoglianze.
Pensavo saresti morto per infarto ahah"
Silenzio.
Notai che la chat tra lei e me era stata cancellata. Da me. Il giorno prima dell'audizione.
Trollato. Da me stesso.
Una felicità immensa mi fece spuntare nuovamente le lacrime agli occhi.
Ma subito si ritrasformarono in lacrime  piene di dolore e tristezza per lo spavento.
Se Tina non mi ha accennato nulla, se mi scrive con tanta allegria, allora non deve essere successo nulla a Kiko.
Piansi forse per lo spavento.
Entrò mia madre con una valigia.
"Vai".

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