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Come potevano quelle due semplicissime parole creare così tanto scompiglio in un ragazzino di 19 anni?

Beh che dire, Christian non lo sapeva, altrimenti non si sarebbe trovato nel giardinetto sul retro a ripensare a quello che aveva appena ammesso la sua attuale ragazza.

Era spaventato?
Eccome se lo era. Quello era il momento che più temeva, quello dove avrebbe dovuto esprimere i suoi sentimenti verso Nicole, ma cosa provava esattamente? Molto probabilmente manco lui lo sapeva.
Stava avendo un comportamento come quello di un bambino, ma la realtà era ben altra.
Non riusciva nemmeno ad ammettere i propri sentimenti a se stesso figuratevi a Nicole. Era come se qualcosa lo trattenesse dal farlo, una certa barriera che gli impediva di fare quel piccolo passo che tanto temeva.

" Stupido, stupido" Christian iniziò a darsi diversi colpi sulla fronte, incapace di fare altro.
Era veramente così difficile dire due semplicissime parole? Evidentemente per il ragazzo lo era, di certo esprimere sentimenti così profondi verso una persona non succedeva tutti i giorni, tra l'altro in un contesto del genere come Amici.

Dimostrare l'affetto che provava verso Nicole non gli era mai risultato difficile, anzi non si faceva scrupoli a sgridare uno dei ragazzi se faceva qualche passo sbaglio con Nicole, era sempre stato molto protettivo su quel punto di vista, ma il problema era sempre stato ammetterlo.
In tutta la sua vita aveva avuto parecchie relazioni, alcune durature e altre no, ma da una in particolare ne era rimasto altamente ferito. Non sapeva cosa volesse dire la parola tradimento, era ancora un ragazzino di 15 anni ma che dire, quella sensazione l'aveva sentita e provata proprio sulla sua pelle, quando una delle persone più importanti della sua vita aveva donato il proprio cuore ad un'altra. Da quel momento non ammise più i propri sentimenti a nessun altro, spaventato da quel tipo di dolore e ogni volta cercava di starne alla larga il più possibile, non volendo soffrire una seconda volta.

Christian si alzò di scatto dalla sedia, torturandosi le dita, la fronte iniziava a sudare mentre l'unico istinto che aveva in quel momento era tirare un pugno forzato a qualsiasi superficie solida, l'importante era che gli provocasse abbastanza dolore da distrarlo.

" Coglione" si ripeteva con un tono leggermente più alto in confronto a quello precedente.
Non voleva ferirla, non se lo sarebbe mai perdonato, e solo il pensiero che Nicole stava nella camera verde a pensare a chissà quali pensieri su di lui lo mandava in bestia. Ma più provava a dire quelle semplicissime parole più il suo cervello andava in tilt, ed era come se le parole gli si bloccassero in gola, impedendo così di uscire.

Fu un questione di attimi prima che un pugno colpì bruscamente la corteccia dell'albero che si trovava nel giardinetto di fuori. Ma poi ne seguì un altro e un altro ancora, fino a che sulle nocche del ragazzo si intravedirono le prime goccioline di sangue sporcare la sua pelle, contaminandola quasi come un veleno.
Provò un dolore atroce, ma quel dolore era l'unica cosa che lo invogliava a continuare a farsi male da solo.
Questo non era dovuto solamente alla situazione con Nicole, era un mix di sentimenti repressi che non riusciva più a tenersi dentro, le continue critiche da parte della Celentano, che mai tardavano ad arrivare, la mentalità di essere un fallimento e di non dare mai il massimo, la paura di deludere i suoi genitori, il terrore di perdere Nicole. Tutta questa sua rabbia si era scaraventata su un povero albero, che non aveva fatto nulla di male al ragazzo.

" Credi che continuare a frantumarti la mano aiuterà?" una voce ovattata risuonò nelle orecchie di Christian, non sapeva chi potesse essere a quell'ora, Mattia no di certo perché stava con un caviglia mezza rotta seduto su un letto mezzo immobile, dunque il ragazzo scartò all'istante quella possibilità.

" Alex vattene" esordì Christian non appena scorse la figura del cantante davanti a lui, con le braccia conserte appoggiato alla colonna bianca del giardino.
Lo osservava scuotendo la testa, sembrava provare un serie di emozioni contrastanti nel vedere uno dei suoi più cari amici spaccarsi una mano fino ad urlare dal dolore.

La parte migliore di me || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora