Capitolo 3 - Un primo bacio da favola

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Mi ritrovai ad ammirare non più il bosco tetro - ma al tempo stesso spettacolare - del mio Regno, ma un cavaliere molto affascinante.

Ammiravo e mi incantavo sui capelli bianchi lunghissimi che a quell'ora della giornata riflettevano il chiarore delicato e leggero della luna. La mascella era ancora infantile e il naso dritto e proporzionato alla faccia, gli occhi di un oro colato.

Era vestito con un completo turchese con rifiniture in oro, un colore talmente vivo che richiamava la tonalità del mare che avevo visto solo nei dipinti o nei libri.

Avrei voluto davvero osservare tutto quello che mi circondava: la grandissima sala da ballo pittoresca del mio castello, i vestiti delle femmine che frusciavano coordinati ai passi di danza, la musica che metteva allegria, le stelle e il cielo di un blu scuro.

Avrei voluto soffermarmi su tutti questi particolari che per me erano nuovi, avrei voluto memorizzarli nella mia testa conscia che sarebbe stata la prima e ultima uscita dalla mia stanza.

Una scappatella rischiosa, un azzardo pericoloso, una sfida intrigante.
Ecco che cos'era quello che avevo fatto questa sera.
Eppure riuscivo a perdermi solo e soltanto in quegli occhi dorati e su quelle labbra rosee. Come se non esistesse nient'altro al mondo.

«Non mi guardare così, principessa, o potrei baciarti.»

Oh, cielo! Si era accorto del mio attuale momento di contemplazione? Per quanto tempo ero rimasta zitta e imbambolata?

Arrossii dalla testa ai piedi e mi irrigidii completamente, ma Dankan mi sorrise - ancora una volta - e io ricambiai.

«E se volessi, milord?» chiesi audace ma al sicuro sotto il mio velo magico.

Stupida. Sicuramente pensava che fossi una sfacciata, una sgualdrina, una che si concedeva facilmente.

Riguardai il bosco incapace di nascondere la vergogna ma una mano mi sfiorò la guancia, sussultai e mi girai verso di lui.

Mi guardava affascinato, o ero io a guardarlo così. Il suo pollice tracciava carezze lente sul dorso della mia mano e lui mi si avvicinò lento, gentile, galante, il suo busto si inclinò leggermente verso di me. Era alto, era tozzo, era...

«Posso?» mi chiese indugiando lo sguardo sulle mie labbra.

Fai ciò che vuoi cavaliere, baciami, straziami, fammi tua.

Annuii e Dankan mescolò i nostri fiati caldi per un secondo, poi posò le labbra sulle mie. Le sue mani scivolarono sui miei fianchi spingendomi leggermente verso di sé, le mie un po' tremolanti finirono sul suo petto a tastare i muscoli.

Era un bacio morbido, delicato, a fior di labbra. Mi sentii in pace. Ma poi lui si allontanò da me, così velocemente che mi lamentai del distacco fisico.

Il mio primo bacio...

Provavo le farfalle nello stomaco ogni volta che quei suoi occhi si posavano su di me. Lo guardai incantata ma quella favola sfumò immediatamente a causa di un brusio proveniente dalla sala.

Proprio lì un gruppo di persone, o meglio un gruppo di Re e Regine, passarono velocemente lasciando tutti gli altri inconsapevoli al ballo. Nessuno se ne accorse se non noi e subito il mio istinto mi disse che era il caso di seguirli.

Feci un passo verso la sala, lasciando la mano di Dankan ma la sua voce mi fermò.

«Dove vai, principessa?»

Guardai lui, poi la sala.

Dovevo affrettarmi o li avrei persi e soprattutto avrei perso la possibilità di scoprire cosa c'era sotto a questo incontro.

La regina della vita e della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora