Capitolo 8 - Sorelle

2.1K 87 14
                                    

Surya si era spaventata più di quanto mi aspettassi dopo l'aggressione. Talmente tanto che era rimasta varie notti con me per accertarsi che stessi bene. Si era portata appresso una coperta di lana, si era sistemata vicino a me e a Estella e così eravamo rimaste.

Non c'erano bisogno di parole. Però sapevo bene che la bionda si sentiva tremendamente in colpa per l'accaduto nonostante non le avessi fatto pesare nulla.

Surya era davvero bella, nonostante la magrezza. I suoi capelli biondi avvolgevano il viso rassenerato dal sonno formando una criniera folta e un po' ingarbugliata. Gli zigomi erano alti e le labbra carnose le conferivano un aspetto sensuale. Ero sicura che quasi tutti i ragazzi del villaggio le stessero dietro. Ma Surya era troppo particolare per stare con chiunque.

Le posai una mano sulla guancia.

«Sei bella sai? Ti prometto che ti porterò via da qui.»

Sentivo che io e lei stavamo costruendo un legame forte. Era trascorso poco più di un mese da quando io avevo trovato lei, o lei aveva trovato me. All'inizio avevamo avuto un po' di problemi, certo, ma negli ultimi tempi si era sciolta parecchio. Sentivo che... era mia amica.

Surya aprì gli occhi e notando che ero sveglia mi disse: «Togliti il velo, almeno con me.»

Sospirai. Quanto mi sarebbe piaciuto vivere in un mondo senza quel velo a nascondermi. Quanto avrei voluto essere normale.

«È un'abitudine, ormai.» ammisi slacciandomi il velo dal capo e liberando il mio viso.

«Non lo toglievi mai? Neanche al castello?»

«No, quasi mai. I miei genitori mi impedivano tale libertà per paura che qualcuno potesse vedermi di nascosto e spifferare agli altri Reali il mostro che sono.»

«Tu non sei un mostro.»

Il viso le diventò serio e duro e io le riservai un leggero sorriso di ringraziamento.

«Forse lo sono davvero, dopotutto sono la causa di molte disgrazie.»

Quel pensiero mi colpì come un masso in testa. Io non sapevo più cosa pensare o come comportarmi.
Avrei dovuto lasciarmi uccidere?
Forse stavo semplicemente scegliendo di chiudere gli occhi davanti a un'ovvietà?

«Nessuno merita di morire così. Te lo leggo in faccia quello che stai pensando. Non credere neanche per un secondo che tutto ciò che capita al mondo sia per colpa tua.»

Forse aveva ragione, ma non potevo fare a meno di pensare che sarebbe bastata la mia morte per mettere fine a molti mali.
Se fossi stata più coraggiosa mi sarei sacrificata.
Se fossi stata una vera principessa avrei dato la mia vita per salvare gli altri.

C'era una parte di me che avrebbe voluto farlo per mettere fine a tutto quello. Ma un'altra parte recondita e nascosta nella mia anima urlava che io volevo vivere.

Surya si alzò, probabilmente per andare a prendere la colazione, così la imitai iniziando a sistemare le coperte da un lato e facendo uscire gli animali dai recinti.

«Nuray!»

L'urlo di Surya si sentì fino alla stalla, poi un tonfo. Che diavolo stava accadendo?

Mi precipitai verso la porta di legno marcio che collegava alla casa. Mi fermai sulla soglia. Non sapevo se era il caso di entrare senza permesso ma... se si fosse fatta male? Non ci pensai e aprii la porta per correre verso Surya.

Un grande corridoio fu il primo ambiente che vidi, presi un candelabro di metallo che stava sopra un mobile e continuai ad attraversare la casa verso la cucina piccola ma accogliente.

La regina della vita e della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora