Eileen.
Rick era incazzato nero con me perché non avevo voluto salire a cavallo con lui.
Non era stata una scelta dettata dal fatto che non volessi stare con lui, anzi, Rick tra tutti era quello che mi faceva stare meglio.
Lo percepivo più vicino a me, più solidale, meno astioso. Avevo avuto davvero paura che morisse quando i soldati di Armarhal ci avevano attaccato.
Forse avrei anche accettato se non fosse stato per quello che avevo sentito un attimo prima che si accorgessero di me.
Quando ero tornata dal fiume avevo trovato Rick e il demone discutere animatamente, di nuovo. Mi ero avvicinata senza far rumore, volevo ascoltare e capire quale fosse il problema.
Avrei dovuto farmi gli affari miei.
Ultimamente la mia autostima non era il massimo, quindi quando il demone mi aveva descritta come "un calzino sporco" che avrebbe buttato presto ci ero rimasta male.
Mi ero sentita tradita nel profondo.
Fino a pochi minuti prima mi ero appoggiata a lui durante una crisi di pianto improvvisa.
Si era preso cura di me, mi aveva avvolta con le sue braccia e mi aveva tenuta in piedi quando le mie gambe non avevano abbastanza forza per sorreggermi."Ti fidi di me?", mi aveva chiesto.
Ora conoscevo la risposta.
No.
Non mi fidavo di lui.
Perché era capace di confondermi.
Perché era capace di farmi credere di essere una brava persona e mi illudeva, quando in realtà era solo una merda.Prima mi rapiva, poi usava il suo corpo per proteggermi dall'impatto di una caduta.
Prima mi inseguiva, poi mi faceva curare le ferite.
Prima mi minacciava, poi uccideva chi mi feriva.
Prima mi faceva del male, poi mi abbracciava.
Adesso affermava che si sarebbe liberato di me come se fossi immondizia. Poi cos'altro avrebbe fatto?
Era falso.
Come Hanne e Gaius.
Come Marcus e Cassandre.
Come Titus e Dayane.
Come Ines.Tutti falsi.
Tutti cattivi.
Tutti volevano il male per me.Molto bene, sarei stata la loro rovina.
Dal primo all'ultima.Sì, avevo scelto di andare a cavallo con il demone per tormentarlo.
Con ogni mezzo possibile.La tuta che avevo addosso era praticamente nuova. Quando ne avevo chiesto una di ricambio, Shaila era stata riluttante. Non le andava bene il fatto che mi dovesse prestare i vestiti costantemente ma io non ne avevo dei miei.
A essere sincera, avrei preferito di gran lunga le tute dei maschi ma erano troppo grandi per me. Questa tuta mi stava troppo stretta e con il corsetto che mi stritolava il petto non riuscivo praticamente a respirare. Le parti in ferro mi si conficcavano nella pelle provocandomi costantemente dolore.
Avevo pensato di toglierlo ma quando avevo notato quanto fosse aderente ci avevo ripensato subito e lo avevo stretto il più possibile.
Ma questo poteva ancora rivoltarsi a mio favore.
Avevo notato come lui mi aveva guardata, aveva osservato ogni centimetro del mio corpo con sfacciataggine. Non si era nascosto ma non aveva proferito parola e non aveva fatto intuire se quel che vedeva era di suo gradimento o no.
Non mi sarebbe dovuto importare, ma le insicurezze sul mio corpo riaffioravano più spesso di quanto volessi.
Nonostante l'aria autunnale stavo iniziando a sudare sotto alla nuca.
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La regina della vita e della morte
FantasyPrimo libro della saga Sanguis Ignis. Disponibile su Amazon in versione cartacea ed EPUB. ⚠️ La storia contiene contenuti espliciti e non adatti a persone sensibili. ------------------------- "E a me, e a lui, andava bene così. Perché in fin dei con...