Capitolo 69 - Parti di noi

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Mi ricordavo tutto.

Ero corsa in camera, avevo meditato sulle parole del demone, sulle parole di tutti quanti. E improvvisamente, un filo di immagini dettagliate era sfrecciato nella mia mente portando alla luce cose che non avevo mai creduto di aver visto, di aver vissuto.

Com'era possibile che avessi dimenticato?

Forse il trauma subito a causa di Dankan era stato così profondo da farmi perdere la cognizione di ciò che stava succedendo. Fino a quando non mi avevano aiutata, raccontandomi i fatti, non avevo avuto idea di ciò che avevo fatto.

Avevo le mani sporche di sangue.

Non mi ricordavo neanche i volti di quei soldati. Erano arrivati lì, sotto il comando di Dankan, ci avevano accerchiati e attaccati. Mi volevano fare del male e lo volevano fare ai miei amici. Non meritavano un'altra fine, questo era certo. Ma nel mio cuore non potevo fare a meno di pensare alle loro famiglie, ai loro amici, ai loro corpi ridotti in cenere.

Ero stata io.
Ero stata io ad ucciderli. Neanche il loro cadavere era rimasto come ricordo.

Ero meglio dei soldati di Armarhal che avevano appiccato fuoco ai villaggi?

Non lo ero, ma almeno avevo avuto la decenza di carbonizzarli per difesa mia e di tutti i sicari. Inoltre, Surya era lì in mezzo. Mi avevano raccontato che aveva impugnato una spada e che per la prima volta l'aveva affondata nel cuore di una persona.

Se le fosse successo qualcosa, se non fosse stata preparata abbastanza per difendersi... allora sì che avrei bruciato tutti volentieri. Per primo Dankan.

A proposito...

Non sapevo che fine avesse fatto, se anche lui come tutti gli altri soldati fosse arso vivo. Non avevo avuto la decenza di chiedere, non dopo la verità che mi avevano raccontato sui miei presunti poteri.

Io, Eileen Blanche Armarhal, avevo dei poteri.

Il demone aveva detto di avermi trovata rinchiusa in una bolla di fuoco, gli occhi iniettati dalle fiamme. E poi aveva parlato di un'esplosione.

Ero esplosa?
O era stata l'esplosione ad attivare i miei poteri?

I miei organi, tutto ciò che conteneva il mio corpo, era stato squagliato da quella forza sovrannaturale. Mi ero quasi uccisa, ero arrivata ad un punto di non ritorno e nonostante tutto ero riuscita a salvarmi.

Brianna, invece, aveva affermato che quel potere mi aveva curata dall'interno, così come la magia dei fae faceva sì che le loro ferite guarissero più in fretta. Era lo stesso tipo di magia? O era differente? Mi aveva curata, ma fino a che punto? Perché non la sentivo più?

Mi distesi a pancia in sù, chiusi gli occhi ed emisi un respiro profondo. Cercai dentro di me quel potere. Quello stesso potere capace di far fuori una schiera di soldati. Aspettai una reazione, un palpito, un qualcosa di... diverso. Qualsiasi cosa. Ma non era cambiato niente. Sentivo sempre la stessa rabbia e lo stesso dolore, ma non sentivo un potere nuovo.

E se fosse stato tutto un sogno? E se avessi creduto di avere finalmente dei poteri e poi alla fine si fossero rivelati uno sbaglio?

Li avevo desiderati così tanto...
Soprattutto quando ero rinchiusa in quella cella buia. Sognavo di distruggere quella barriera con un pugno o con la sola forza della mente. Sognavo di distruggerla e raderla al suolo. Sognavo di smantellare quel castello mattone dopo mattone.

Aprii gli occhi e sbuffai.

Ero sempre la stessa Eileen.
Ero sempre la difficile e mostruosa Eileen.

La regina della vita e della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora