Eileen
Non andava bene.
Non andava bene per niente!
Sembrava quasi che la sfortuna si fosse affezionata a me.Beh, cara sfortuna, io non ti voglio!
Chi diavolo erano quei tipi io proprio non lo sapevo. Ormai non capivo più niente.
Un minuto prima ero bella tranquilla nella mia stanza, - non è vero, non ero mai tranquilla ma in questo momento non ero del tutto in me stessa - un minuto più tardi i miei genitori stavano organizzando la mia morte ed ero stata obbligata a scappare per salvarmi la vita.
Questo non bastava, certo che no. Adesso ero stata rapita da una banda di non sapevo cosa.Se il fato voleva raccontarmi una bella barzelletta... beh, non ci stava riuscendo.
Ridevo. Vi rendete conto? Stavo ridendo delle mie sventure!Penso di aver toccato il fondo.
Correvo all'impazzata per il bosco non sapendo neanche dove fossi. Non sapendo neanche se stessi andando dritta o girando in tondo. Era molto probabile che il masso alla mia destra l'avessi superato già tre volte o era pura casualità che avesse la stessa identica tonalità di grigio, lo stesso identico muschio verde, la stessa identica forma.
Imprecavo ogni due metri perché mi ingarbugliavo o in una radice o in qualche rovo. Ma non mi fermavo mai.
Quello mai. Questo me lo dovevo concedere, non mi arrendevo mai davanti alle difficoltà.Ma non ero neanche stupida. Era stato un miracolo riuscire a slegare quella corda dai miei polsi anche se avevo dovuto aspettare ore per attuare il mio piano.
Dopo che mi ero svegliata in compagnia di quei tre per prima cosa mi era preso il panico e avevo iniziato a urlare, per seconda cosa avevo iniziato a lanciare tutto quello che avevo sottomano e infine a scalciare e mordere dove potevo. E quando intendo "mordere" non intendo metaforicamente. Uno di loro aveva probabilmente un gran bel morso sulla spalla.
Per un po' avevo pensato di riuscire a scappare da quei tre, ma poi era arrivato il quarto. E quello sì che metteva i brividi...
La sua faccia era dura e gelida come il ghiaccio, i suoi occhi di un profondo blu e sembravano entrarti dentro l'anima e scoprire ogni tuo più piccolo segreto.
Era alto e possente, i muscoli guizzavano da sotto la divisa e le sue ombre... portavano morte.
Ne ero certa, mi avevano toccata il giorno prima quando avevo tentato di scappare dal villaggio di Surya. Lì, avevo provato dolore e un senso di angoscia profondo. E mi avevano toccata stamattina, ma non avevo sentito niente se non puro e semplice ghiaccio. E cos'era il ghiaccio se non la morte?
Ovviamente avevo paura di lui - ero davvero curiosa di scoprire chi fosse il sano di mente a non avere paura davanti a quel potere - ma non mi aveva di certo fermata quando in preda a non so quale crisi di follia avevo anche osato sfidarlo.
Stupida!
Così avevo aspettato ore dopo essermi resa conto che quel Rick - mi sembrava si chiamasse così -, si era dimenticato di legarmi le gambe. Poi avevo strisciato la cordicella che mi teneva le mani legate alla corteccia dell'albero in modo da allentarla e infine avevo aspettato il momento giusto per scappare.
Non pensavo di farcela. Loro erano sempre lì a controllarmi, tranne il quarto. E io sapevo che era proprio lui il problema. Così avevo aspettato che tornasse in modo da poter controllare ogni sua mossa.
I quattro avevano iniziato a parlare di me: sapevano che ero una principessa in fuga ma non sapevano il motivo, quindi i Reali stavano ancora tenendo tutto nascosto. E probabilmente questi tizi che mi avevano sequestrata erano proprio al comando di qualche Reale bastardo. Chi non era importante.
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La regina della vita e della morte
FantasyPrimo libro della saga Sanguis Ignis. Disponibile su Amazon in versione cartacea ed EPUB. ⚠️ La storia contiene contenuti espliciti e non adatti a persone sensibili. ------------------------- "E a me, e a lui, andava bene così. Perché in fin dei con...