Capitolo 16 - Soldati

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Avevamo - avevano - sentito dei rumori sospetti e il demone aveva deciso di inviare Rick, il mutaforma che si trasformava in lupo, in ricognizione.

In silenzio e nascosti tra gli alberi, aspettavamo il suo ritorno. Ma erano svariati minuti che del lupo non c'era nessuna traccia, neanche un ululato o un guaito.

Non avevamo modo di sapere cosa stesse accadendo senza farci scoprire.

Questo mise in allerta il gruppo di sicari e per la prima volta da quando ero stata catturata, li vidi in azione.

Al comando c'era ovviamente il demone che non aveva bisogno di impartire gli ordini. Ognuno di loro sapeva esattamente quale fosse il proprio compito.

Shaila aveva sguinzagliato fuori l'armeria: aveva talmente tante armi addosso che sembrava fatta di ferro piuttosto che carne.

Egor si trasformò per la prima volta davanti ai miei occhi in quella che era la sua forma animale: un'aquila.
Vista la sua fisicità avrei pensato più ad un orso, magari un leone o una tigre. Ma anche in versione aquila era possente e massiccio e non mi sarei mai voluta ritrovare tra gli artigli neri, lunghi e appuntiti.

Egor si alzò in volo e senza esitazioni scomparve in cielo.

Shaila e il demone erano pronti a qualsiasi cosa avessero in mente. Se fosse stato possibile gli occhi di lui in questo esatto momento comparvero più scuri. Forse era l'adrenalina, forse erano le sue ombre che si annidiavano anche sul viso.

Fu il nostro - il loro - turno e come fantasmi ci muovemmo all'interno del bosco senza far rumore. Avevo capito che fosse vietato parlare, così mi astenni ad osservare i loro movimenti e a cercare di imitarli il più possibile.

Ci fermammo, il potere del demone si addensò intorno a lui. Ero così vicina che potevo notare dei piccoli spruzzi di elettricità tra le sue ombre, il che le rendevano ancora più mostruose e... affascinanti al tempo stesso.

Avevo il cuore che scalpitava per il nervosismo. Non mi ero mai ritrovata in una situazione del genere. Non sapevo come comportarmi e non avevo modo di difendermi in caso di necessità.
Non servivo assolutamente a nulla. Ed era questo a infastidirmi ancora di più.

Le ombre si propagarono verso destra e verso sinistra, veloci, impetuose, impazienti, precise.  E capii che stavano circondando qualsiasi cosa ci fosse oltre la coltre di alberi per coglierla di sorpresa.

Si sentì un guaito smorzato, subito mi protesi per guardare ma il demone non me lo permise.

Fanculo!

Lo superai, il tanto che mi permetteva la corda, e vidi un gruppo di soldati raggruppati intorno a... Rick!

Quell'ammasso di pelo era proprio Rick e i soldati che lo circondavano gli puntavano le spade contro. Alcune avevano già lacerato la pelle in più punti dove il sangue era fuoriuscito e aveva lasciato delle macchie cremisi sul pelo folto.

Sarebbe morto.
Lui era uno.
Un lupo, certo... ma solo uno contro una ventina di soldati.

«Dovete fare qualcosa.»

Avevo appena infranto la regola del silenzio ma non me ne fregava proprio nulla.

Il demone, accovacciato accanto a me non proferì parola e rimase concentrato senza farsi impietosire dai lamenti di Rick.

«Devi liberarmi e andare a salvarlo.» bisbigliai.

Se non si fosse mosso sarei andata io stessa con il rischio di peggiorare la situazione, ma almeno sarei andata.

«Così scapperai.»

«No. No, lo giuro. Non scapperò. Ma salvalo!» cercai di essere il più convincente possibile.

La regina della vita e della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora