Capitolo 57 - Un regalo

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Non avevo dormito granché quella notte, non con il demone a due passi da me, non dopo quei baci e quelle rivelazioni fatte il giorno prima nella sua stanza. Il desiderio che sentivo ardere dentro di me non diminuiva mai, al contrario era sempre più intenso, sempre più vorace.

Ero rimasta distesa nel letto con uno strano formicolio tra le gambe che non riuscivo ad alleviare in nessun modo. Più tentavo di non pensarci, più pensavo al demone e più il desiderio si ampliava. Alla fine, dopo essermi girata e rigirata tra le lenzuola, avevo optato per un bagno fresco. Soltanto nelle prime luci dell'alba ero riuscita a riposare.

«Non hai un bell'aspetto.» mi fece notare Surya seduta davanti a me. Zy fece una smorfia per assentire.

No, che non avevo un bell'aspetto. Avevo passato la notte in bianco.

«Grazie... voi sì che sapete sollevare il morale.» borbottai.

Ignorai lo scambio di sguardi che si scambiarono i miei amici e ingurgitai un chicco d'uva verde del grappolo che avevo davanti a me. Quella, insieme a una fetta di pane e formaggio, sarebbe stata la mia colazione.

«Questo dovrebbe migliorare il tuo umore.» disse Zy facendomi incuriosire. Sollevai lo sguardo e osservai l'oggetto che mi aveva posizionato davanti. Aveva tirato fuori un bauletto di legno con tanto di lucchetto aperto.

Lo guardai stranita e con un accenno del mento mi incitò ad aprirlo. Non mi aspettavo un regalo, quindi doveva essere...

Aprii di scatto il bauletto e osservai con stupore il libro dalla copertina dorata e pesante. Era pulitissimo, sembrava che qualcuno l'avesse spolverato e tenuto dentro quel baule in modo che non si rovinasse.

Emisi un sussulto di sorpresa.

«Il Giorno Oscuro di K.» sussurrai.

Presi il libro tra le mani, maneggiandolo con cura, e passai i polpastrelli sul titolo inciso in caratteri eleganti ed antichi. Una scossa mi attraversò tutto il corpo.

«Pensavo... pensavo che i libri fossero vincolati alla biblioteca.» dissi contenendo a stento un sorriso.

Avevo pensato spesso a quel libro, nascosto tra gli scaffali impolverati della biblioteca della Città dei Sicari, chiusa ormai da tempo e utilizzata solo per effettuare ricerche specifiche. Avevo letto la prima pagina e avevo scoperto la realtà di quel libro: era un diario, il diario personale del compagno di Ailea, la Strega Madre.

«È così, infatti.» ammise grattandosi la testa con nervosismo. Se avessero scoperto che Zy aveva preso in prestito un libro portandolo al di fuori della biblioteca si sarebbero arrabbiati. Soprattutto perché quel libro era tra le mie mani.

«L'hai rubato...?» chiesi abbassando la voce.

«Certo che no!» aggrottò la fronte, «Ho fatto fare un incantesimo di svincolo a Brianna. Ci sono così tanti libri in quella biblioteca abbandonata che nessuno si accorgerà della sua mancanza.»

Lo indicò con un dito. Lo sguardo di Zy era preoccupato, forse pensava che non avessi apprezzato il suo gesto, così rimediai subito: «Ti ringrazio... amico

Gli occhi del mutaforma brillarono di una luce particolare, le sue guance si tinsero di un rosa chiaro, quasi impercettibile, ma c'era e io lo avevo notato. Ci guardammo per una serie di secondi, parlando silenziosamente tra noi.

Quella parola... "amico" aveva per lui un valore immenso e anche per me. Sapevo cosa significasse essere soli, quanto facesse male all'anima, quanto ti cambiasse. Zy aveva sofferto abbastanza e io avrei fatto di tutto per renderlo felice.

La regina della vita e della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora