63 - Verità

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Draco sospirò pesantemente appena uscì dalla stanza della necessità. Era stato lì tutta la notte a cercare di riparare quel dannato armadio.

Pensava di saltare le lezioni e andare a dormirci sopra in dormitorio, ma poi si ricordò di avere due ore di Pozioni, e non esisteva per nulla al mondo che avrebbe perso l'occasione di stare con Aurora.

Ma quando arrivò, Draco era sconcertato di vedere che lei non ci fosse.

Si guardò intorno, sperando in qualche modo in un indizio del motivo, ma non ebbe fortuna.

Non riusciva a concentrarsi su nulla - la stanchezza e la preoccupazione lo stavano consumando. Continuava a fissare il posto vuoto di Aurora mentre una brutta sensazione gli contorceva lo stomaco.

"Tutto bene, signorino Malfoy?" chiese Lumacorno, notando la mancanza di attenzione di Draco. "Hai bisogno di andare in infermeria?

Draco non aveva bisogno di convincerlo. Mise le sue cose nella sua borsa lasciò grato la classe.

Non sapeva dove andare. Era disperato di trovarla, voleva solo assicurarsi che stesse bene.

Pensando che l'infermeria sia la migliore risposta, decise sarebbe andato lì.

Ma lungo la strada, sentì urlare da dietro una porta chiusa. Scrollò le spalle e continuò a camminare finché non capì che era la voce di Blaise. Suppose che ci stesse dando dentro con Cho.

Pensando che non fossero affari suoi, Draco riprese di nuovo a camminare.

Ma quando venne esplicitamente detto il nome 'Aurora', capì che non poteva ignorarlo. Premendo un orecchio sulla porta, origliò.

"Se l'è meritato la troietta!"

Draco inarcò le sopracciglia, non era la voce di Cho - era quella di Pansy.

"E' da malati! Le hai distrutto la vita! Sei la ragione per cui si è ritrovata in questa situazione - come hai potuto scambiare la pozione?"

Distrutto la vita? Scambiare la pozione? Il cuore di Draco martellava chiedendosi cosa avesse fatto Pansy ad Aurora per far arrabbiare così tanto Blaise.

"Se è stata ingravidata, allora è tutta colpa sua per non aver tenuto chiuse quelle sporche gambe!"

Draco si piegò mentre le sue interiora si scioglievano. La malattia...non era malata. Era incinta.

Senza esitazione, si girò sul posto e volò verso la torre Corvonero, improvvisamente certo di dove lei fosse.

Tenendo le dita incrociate, rispose al rompicapo e scivolò dentro. Si guardò intorno cautamente, fu sollevato quando si accorse che la sala comune fosse vuota.

Attraversò velocemente la stanza fino al suo dormitorio, e alzò lentamente la mano per bussare, ma esitando mentre lo faceva.

Lei aveva scelto di non dirglielo. Forse non era nemmeno suo? Lui non aveva nessun diritto di presumer; nessun diritto di confortarla dopo aver annunciato il fidanzamento con Pansy: il matrimonio che doveva andare avanti, non importa cosa.

Sospirando, si voltò e iniziò a camminare per allontanarsi.

Era a metà strada della sala comune quando sentì il click di una porta che si apriva dietro di lui.

"Draco?"

Il suo cuore martellava, si girò. Aurora era lì, sembrando disperata, all'entrata del suo dormitorio. 

E lui sapeva che non poteva non chiedere.

"Sei incinta?"

Lentamente, lei annuì, le lacrime uscirono subito dai suoi occhi.

E poi lui attraversò la stanza, andando da lei il più velocemente possibile, abbracciandola e stringendola forte mentre lei piangeva nel suo petto.

"Oh, Aurora," sussurrò, stringendo le braccia intorno a lei e immergendo il viso nei suoi capelli. "Scusami, mi dispiace tanto."

La teneva mentre piangeva, non volendo mai lasciarla. Nonostante la sua tristezza, era così sollevato di riaverla di nuovo tra le braccia.

"Ha scambiato la pozione," singhiozzò Aurora. "Pansy ha scambiato la pozione di proposito."

"Lo so, l'ho appena origliato." disse, chiudendo gli occhi dalla rabbia. A che cazzo aveva pensato Pansy?! "Aurora, perché non me l'hai detto?"

La sentì irrigidirsi nelle sue braccia e lei alzò lo sguardo, spingendolo via. "Stavo per farlo, ma ho scoperto che sei fidanzato! Con lei!"

Lei si voltò, tornando nel dormitorio. Lui non esitò a seguirla, chiudendo la porta dietro di loro.

"Dovevo, Aurora, tu non capisci. Devo sposarla."

"Perché?!" gridò Aurora, girandosi per guardarlo, dolore e furia erano mischiati nel suo viso, rompendo il suo cuore.

"Perché se non lo faccio, lui ucciderà la mia famiglia... e te."

"Cosa?! Draco, di cosa stai parlando?"

Lui attraversò la stanza verso di lei, chiudendo una nuova volta lo spazio.

"Il Signore Oscuro è arrabbiato per quello che è successo al Ministero. Si sta sfogando su mio padre punendo me. Aurora, lui sa che sono innamorato di te. Quindi lo sta distruggendo."

"Perché non me l'hai detto? Draco, il mio cuore si è spezzato al pensiero che avessi scelto qualcun'altra invece di me. Di nuovo."

"Mai!" gridò Draco, prendendo le mani nelle sue. "Aurora, lasciarti andare era l'unico modo. Il matrimonio si farà che mi piaccia o no. Ho pensato che se ti avessi fatto pensare che non ti volessi, allora avresti potuto andare avanti e avere una vita senza di me - una felice."

"Come posso essere felice senza di te?" rispose lei, la sua voce tremava.

Non riuscì a non lanciare gli occhi verso la sua pancia. Vide in quel momento la piccola sporgenza nello spazio dove i suoi vestiti si separavano.

"Lo-lo terrai?" deglutì.

"Lo amo già, Draco." disse lei, notando la direzione dei suoi occhi e posò protettivamente la sua mano sul suo stomaco. "E' un pezzo di te e un pezzo di me."

Il suo cuore fluttuò, quindi era suo. Cercò di non pensare alle complicazioni di questo fatto.

"Posso...?" la guardò esitando, guardando di nuovo in basso sulla sua pancia mentre allungava la mano.

Lei annuì, scrollandosi di dosso i vestiti così che rimanesse solo in camicia e gonna. Posò delicatamente le dita sul piccolo rigonfiamento del suo stomaco, sospirando appena sentì un brivido sotto quel tocco.

"Il nostro bambino," sussurrò, meravigliandosi del miracolo, il suo cuore si gonfiava mentre sentiva un nuovo amore scorrere in ogni centimetro del suo essere.

La sua mano gli prese il viso a coppa mentre lo fissava negli occhi.

"Sembri stanco, Draco." bisbigliò, i suoi bei occhi cercavano i suoi con preoccupazione.

"Non ho dormito," mormorò, chiudendo gli occhi alla sensazione paradisiaca della sua mano sulla pelle.

"Stenditi con me," disse lei, abbassando la mano nella sua, e portandolo gentilmente sul letto.

Lui non disse nulla, sentendosi troppo esausto per pensare al pericolo della situazione.

In quel momento non voleva altro che stendersi con la donna che amava, tenendola tra le braccia mentre chiudeva gli occhi e permise al sonno di venire da lui.

C'erano così tante domande, così tanto di cui parlare.

Ma per ora si arricciarono semplicemente nel letto; Draco, Aurora e loro figlio che lei stava portando.

Pansy aveva fatto un casino per se stessa.

Perché ora non esisteva alcun modo per cui Draco avesse mai lasciato andare Aurora. Anche se significava vivere nella menzogna per il resto delle loro vite.

The Diggory Sister || Draco Malfoy / traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora