75 - La famiglia riunita

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Draco stava finendo la sua cena quando Pansy si sedette accanto a lui, un ansioso sguardo sul suo volto.

"Cosa?" non riuscì a non ringhiare irritatamente. Voleva finire il prima possibile la cena così che potesse andare nella camera di Aurora. L'ultima cosa che voleva ritardare per colpa di Pansy.

"Non hai ricevuto nessun gufo?" chiese, picchiettando impazientemente le dita sul tavolo. "Sulla lista degli invitati?"

"La lista degli invitati? Quale lista?"

"Per la nostra festa di fidanzamento, Dracuccio. Non ricordi? La grande festa di quest'estate a casa dei tuoi genitori? Vogliono che scriviamo la lista degli amici di scuola."

Draco la guardava incredulo. Non poteva credere che lei avesse davvero pensato che a lui potesse fregare qualcosa.

"Beh comunque," continuò lei, sembrando voler ignorare la sua evidente ostilità, "devono saperlo entro stasera così ho pensato che potremmo farlo insieme - stanotte."

"Ho da fare." borbottò Draco, iniziando ad alzarsi in piedi.

"Se stai andando a vedere lei, ti conviene pensarci di nuovo." ringhiò lei, afferrando strettamente il suo braccio. "Ho visto che l'hanno fatta tornare col piccolo moccioso Weasley."

"Devo andare, Pansy," sputò Draco, liberando il braccio dalla sua presa. "Lumacorno mi ha chiesto di aiutarla con quello che ha saltato. E credo che sia il minimo che possa fare dopo quello che le ha fatto la mia fidanzata, non credi?"

"Ma e la lista degli invitati?" gridò appena Draco si voltò per camminare e uscire.

"Invita chi vuoi, Pansy." le abbagliò. "Non potrebbe fregarmi di meno chi sarà a quella stupida festa. Ho cose più importanti da fare!"

Ovvero una non lontano da lui. Deglutì, cercando di respingere la dolorosa sensazione che sentiva sempre ogni volta che ripensava a quel dannato armadio.

Avrebbe dovuto veramente lavorarci quella notte, ma non era concepibile perdere l'opportunità di passare del tempo con Aurora, e con la loro bambina.

Sua figlia. Non riusciva a realizzare che fosse diventato padre. Uno segreto forse, ma in fondo un padre.

Fece una tappa ai sotterranei per prendere alcune cose dalla sua stanza, sentendosi orridamente nervoso.

E quando bussò alla porta di Aurora dieci minuti dopo, le farfalle nel suo stomaco stavano prendendo il volo.

Impiegò tutto sé stesso per non avvolgerla tra le braccia appena lei aprì la porta, sorridendogli calorosamente.

"Lei è qui?" chiese, entrando nella camera e chiudendo la porta dietro di lui.

Era un posto carino, notò guardandosi intorno. Da un lato c'era un grande letto vicino alla culla per la bambina. E dall'altro, c'era un piccolo salotto con un divano, un tavolo e sedie e una piccola cucina. In fondo alla stanza c'era un'altra porta che Draco suppose fosse il bagno.

Un piccolo decente monolocale, pensò Draco. Si chiese se quella camera fosse sempre stata così o se Silente l'avesse creata specialmente.

"Madama Chips la porterà tra pochi minuti." spiegò Aurora. "Si è offerta di badare a lei un po' di più mentre mi fai da tutor, ma ho veramente bisogno di nutrirla, e ho pensato...ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vederla?"

Lei arrossì mentre diceva l'ultima parte, a sua piccola e speranzosa voce.

Draco sorrise, grato, e amandola un po' di più.

"Lo adorerei," disse con voce rauca, disperato di lanciare la sua borsa e stringerla tra le braccia.

Ma si contené, camminando oltre il tavolo e svuotando attentamente la sua borsa, tirando fuori il libro di Pozioni e le penne.

"Grazie per l'orsacchiotto, comunque,"

Si bloccò, percependo i suoi occhi su di lui, voltandosi lentamente per guardarla.

"Gliel'avrei dato io stesso, non volevo rendere le cose...difficili." spiegò, il suo cuore si contorceva mentre la fissava nei suoi bellissimi occhi.

"Va bene," disse rattristita, "Lo capisco, Draco. Vorrei solo che non andasse in questo modo."

"Anche io," disse lui, deglutendo. Improvvisamente sentì l'aria intorno a loro addensarsi, facendo bloccare il suo respiro in gola.

Aveva una voglia matta di allungare il braccio e toccarla. Moriva dalla voglia di sentirla tra le sue braccia. Moriva dalla voglia di baciarla, di stendersi con lei e-

Un colpo alla porta lo fece ritornare alla realtà. Aurora andò ad aprire mentre lui si voltò verso il tavolo per tirare fuori le sue cose.

Ascoltò, ma non si girò mentre Aurora ringraziava Madama Chips. Sentì un gorgoglio che gli fece accelerare il battito. Sua figlia. Sua figlia era , nella camera con lui. E in quel momento stava per vederla, magari anche stringerla.

La porta si chiuse e ora la camera era silenziosa eccetto per le gentile moine di un bambino e il suono di Aurora che mormorava.

Era la cosa più bella che avesse mai sentito.

"Draco," Aurora lo chiamò gentilmente, "Draco, vieni a vedere tua figlia."

Lui si voltò di nuovo e pensò che il suo cuore potesse esplodere d'amore.

Aurora, la sua adorata Aurora, stava cullando la più bela bambina che avesse mai visto in tutta la sua vita; una testa di capelli scuri, e occhi larghi, che guardano amorevolmente sua madre.

Camminò lentamente verso di loro, senza staccare gli occhi dalla bambina che era già cambiata così tanto dalla nascita.

"Vorresti prenderla in braccio?" chiese Aurora, e Draco annuì all'istante, dopo così tanta attesa.

Lei gliela passò appena lui allungò le braccia, meravigliato dalla morbidezza del suo piccolo corpo tra le sue mani. La cullò con attenzione tra le braccia, assicurandosi di sostenerle la testa nel suo interno gomito.

E, appena gli occhi di sua figlia incontrarono i suoi, Draco rimase scioccato all'improvvisa esplosione di emozioni che gli riempirono il cuore.

"E' perfetta," ridacchiò, inorridito dalle lacrime che gli inumidivano gli occhi. Cazzo. Stava piangendo e non se lo sarebbe mai aspettato.

Si piegò, posando le labbra sulla testa di Nova, e si ritrovò a chiudere gli occhi dalla contentezza quando le sue narici inalarono il polveroso profumo da bambino.

Un soffice gorgoglio uscì dal suo piccolo corpo, e lui sentì una piccola mano strofinarsi contro la sua guancia, piccole dita che cercavano di afferrarla.

"Le piaci," disse Aurora, la sua voce piena di totale tenerezza. "Credo che lei sappia che sei il suo papà."

Lui alzò la testa, girandosi a guardare Aurora.

"Grazie," sussurrò, non sapendo cos'altro dire.

E poi, dato che in quel momento non riusciva ad immaginare di fare qualsiasi altra cosa, allungò il braccio e tirò Aurora su di lui, attaccandola al suo petto con la bambina tenuta tra loro con l'altro braccio.

"Ti amo," disse, baciando la testa di Aurora e inalando il suo profumo, "Vi amo entrambe con tutto me stesso."

Sentì il suo braccio avvolgergli la vita mentre lei strofinava il viso sotto il suo mento, la sua guancia premuta contro il suo cuore. La sentì sospirare felicemente mentre entrambi fissavano la loro figlia, Aurora accarezzando dolcemente i riccioli scuri sulla testa di Nora.

"Ed entrambe amiamo te, Draco," bisbigliò, mentre lui teneva entrambe attaccate al suo corpo. "Sempre e per sempre."

Era il momento più felice di tutta la sua vita.

The Diggory Sister || Draco Malfoy / traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora