47 - Dransy

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"Tu e Pansy? Ma che cazzo fai, amico?"

Blaise stava fissando Draco con occhi feroci appena entrò nel dormitorio più tardi quella notte.

"Non sono affari di nessuno con cui sto." sbottò Draco, lanciandosi arrabbiato sul letto mentre iniziava a slacciarsi la cravatta.

"Lo sono quando mostri a tutti la tua lingua che si infila nella sua gola." mormorò Blaise, palese disgusto nella sua voce. "E Aurora, eh? La ucciderai."

"Avrebbe dovuto pensarci prima di scegliere Potter a me."

"Mi prendi per il culo? La ragazza ti ama! Qualsiasi cosa pensi sia accaduta tra lei e Potter è tutto nella tua testa."

"L'ha baciato! Me l'ha detto lei stessa prima!"

"Te l'ha detto lei? Si è scusata? Ha fatto una grande cazzata e te l'ha detto direttamente?"

Draco annuì lentamente, non piacendo dove Blaise stava cercando di parare.

"Amico, l'hai soppressa perché lei voleva studiare. Lo sai che anche Cho l'ha fatto? Guarda, ti voglio bene amico ma te lo dico, stai sbagliando strada. Non vuoi più Pansy più di me, quindi piantala di usarla per far ingelosire Aurora prima che tutti finiscano con i loro cuori calpestati."

Appena Blaise si girò per andare in bagno, Draco si sentì subito male. Scavò nella sua tasca e lisciò con le dita la pietra di luna, chiudendo gli occhi pensando a lei. La sua Aurora.

Però lei non era più sua.

Quella notte Draco pianse in silenzio mentre si immaginava Potter baciarla e toccarla.

Il problema era che non importava quanto fosse dispiaciuta, perché lui non pensava che avrebbe mai potuto cancellare quell'immagine dalla mente.

Se solo fosse stato chiunque e non Potter.

*****

Mi svegliai la mattina dopo sentendomi come se fossi stata investita ripetutamente da un autobus.

Il mio cuore si strinse dolorosamente appena ripensai alle dure parole di Draco della sera prima.

"Dovrebbe aver avuto il tempo di calmarsi ora," disse Cho gentilmente. "Ora che ci ha dormito su."

Potevo solo pregare che avesse ragione. Era tutto quello che speravo.

Ma, quando entrammo nella Sala Grande, vidi qualcosa che mi fece sentire come se qualcuno mi avesse picchiata molto, molto forte nello stomaco.

"Non guardare!" disse velocemente Cho, cercando disperatamente di farmi voltare.

Ma era troppo tardi. Avevo già visto Pansy sulle gambe di Draco. Li avevo già visti baciarsi affamati come se potessero trovare la colazione nella bocca dell'altro.

Il mio cuore era stato distrutto così tante volte che pensavo che non si sarebbe rotto di nuovo.

Ma l'ha fatto.

*****

Draco la spinse via in tempo di vedere il viso di Aurora ricoperto di lacrime rotte, prima che si girò sul posto e corse via, Cho la seguì.

Il cuore di Draco si strinse e improvvisamente sentì come se volesse ritornare indietro di venti ore e riniziare tutto da capo.

"Hai raggiunto il tuo cazzo di scopo adesso!" sibilò Blaise arrabbiato. "Ora togline un'altra e lascia che il resto di noi finisca la propria colazione senza sentire il bisogno di vomitare."

Draco non aveva mai sentito un suo amico essere così arrabbiato con lui.

"Oh Blaise, non fare il guastafeste," ridacchiò Pansy arrampicandosi sulle gambe di Draco. "Stiamo festeggiando la nostra riconciliazione, non è vero Dracuccio?"

Lei scivolò su di lui, intrecciando le dita tra i suoi capelli. Il tanfo del suo profumo gli faceva inumidire gli occhi e si domandava come sarebbe riuscito a digerire la colazione con lei così vicina.

"Ummmm, sì." mormorò lui, sospirando pesantemente mentre imburrava una fetta di toast. Era una cosa abbastanza difficile da fare con Pansy che scodinzolava su di lui e sentì una familiare fitta di irritazione che lei gli aveva sempre acceso.

Sospirando, Draco lanciò via il toast e fissò rattristito il posto vuoto dove Aurora era appena stata.

Tutto questo era un cazzo di casino.

*****

"Non ci riesco, Cho," gridai, piangendo sulla sua camicia mentre mi stringeva.

"Devi rimetterti in sesto. Non puoi saltare le lezioni della Umbridge. Non dobbiamo darle motivi per metterti in punizione!"

"Ma non riesco a guardarlo. Non riesco a guardare loro. Come ha potuto farmi questo Cho? Ho fatto un errore di cui mi sono pentita subito. Ma ciò che sta facendo lui è...è-"

Lasciai che un'ondata di lacrime mi colpì. L'immagine di Draco e Pansy darci ferocemente dentro a colazione mi faceva vomitare.

"E' stato un crudele bastardo perché la sua preda è stata colpita." Cho ribolliva, prendendomi per le spalle e scuotendomi. "Non è neanche un minimo interessato a Pansy. Ti sta facendo male perché tu hai fatto male a lui. Solo deve farlo meglio perché è Draco Malfoy per te. Ora, asciugati le lacrime e vai dritta in classe a testa alta, ragazza. Hai affrontato di peggio. Non lasciare che un coglione quindicenne arrogante regoli il tuo cuore. Non ne vale la pena."

Annuendo, passai le maniche sulle mie guance. Cho mi diede un incoraggiante sorriso e mi diede una pacca sulla schiena mentre uscivo dal bagno.

Aveva ragione. Dovevo passarci sopra. C'era una guerra e dovevo concentrarmi a combattere. Dovevo pensare a Cedric.

Stetti fuori dall'aula e chiusi gli occhi.

E poi entrai.

*****

"Oh dai, Dracuccio," lo persuase Pansy, le sue dita correvano tra i suoi capelli mentre mordicchiava il suo collo. "Che ne dici se usiamo quel bagno?"

Draco si spostò scomodamente dal divano, senza distogliere gli occhi dalle fiamme danzanti. Pensava ad Aurora, alla sua fredda e spenta espressione alla lezione di Difesa quella mattina.

"Che c'è, Dracuccio? Non sarai mica timido. Eri felice di scopare quella creatura!"

"Non chiamarla così!" sputò Draco, il suo petto ansimava pesantemente dalla rabbia.

Pansy sussultò, sedendosi dietro mentre il dolore e la rabbia le pungevano la faccia.

Draco si alzò, camminando avanti e indietro davanti al camino. "Non posso farlo, Pansy, mi dispiace, non posso."

"Ma sei stato tu a venire da me!" piagnucolò Pansy, guardandolo disperata.

"Lo so, mi dispiace. Non avrei dovuto farlo. Ero arrabbiato. Volevo ferirla."

E l'aveva fatto. E ora si odiava a morte per questo. Improvvisamente si sentì come se non potesse respirare. Afferrò la sua cravatta, cercando di slacciarla. Il panico gli strinse il petto.

"Dracuccio?"

Ma lui la ignorò mentre barcollava verso l'uscita. Voleva uscire da lì. Voleva stare solo. Voleva la sua Aurora.

Inciampò nel corridoio, reggendosi contro il muro, respirando profondamente.

Aveva mandato tutto a puttane.

The Diggory Sister || Draco Malfoy / traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora