"Dai, è il tuo turno."
Fissai ottusamente la tavola degli scacchi davanti a me. I ricordi di quando giocavo a scacchi con Cedric nuotavano nella mia mente.
"Draco, mi dispiace, ma non sono in vena." sospirai, saltando pesantemente sul posto.
Lui mi guardò, incastrando gli occhi nei miei. "Dimentica Pansy, sai che non devi ascoltarla, vero?"
Portai le mani sul viso, strofinando esasperata le dita sulla fronte. "Sono così stanca, Draco. Sono stanca di questo dolore, e questa orribile sensazione di non avere il respiro che continua a crescermi nel petto ogni volta che ricordo che mio fratello è...morto. Non posso affrontare nient'altro, lascia stare Pansy."
La tavola degli scacchi venne gettata via, i pezzi volarono ovunque, facendomi saltare.
Alzai lo sguardo, con apprensione, quando abbassai le mani dal mio viso. Draco mi stava guardando, i suoi occhi bruciavano di rabbia. "Draco?"
"Perché cazzo non sei arrabbiata con me?" ringhiò, le sue narici si dilatarono. "Perché non mi stai prendendo a pugni nel petto e dicendomi che sono un coglione?!"
"Vuoi che lo faccia?" sbattei gli occhi confusa.
"Sì!" sputò, e il suo viso, che era pieno di rabbia, cadde all'improvviso. "Mio padre - il mio fantastico e prezioso padre- era lì quella notte."
Il mio cuore fece un terribile rumore sordo nel petto mentre lo guardavo. Non mi piaceva che fosse così. "Tu non sei tuo padre."
"Come cazzo lo sai?" sibilò.
"Perché non amerei mai un mostro."
Lui sbatté le palpebre, la sua smorfia cadde subito dalle sue labbra. "Tu-tu...?"
"Ti amo, Draco. Con tutto il mio cuore - beh, quello che ne rimane, comunque."
E poi improvvisamente, lui era accanto a me, le sue braccia mi avvolsero e mi portò attaccata al suo petto, le sue labbra sulle mie.
"Ti amo anche io." disse senza fiato tra un bacio e l'altro. "Ti amo tanto, Aurora."
Rimanemmo abbracciati per il resto del viaggio; stringendoci, amandoci. Non parlammo di Cedric. Non parlammo dei Mangiamorte.
Eravamo solo Draco e Aurora. Due giovani amanti che, nonostante tutto, si amavano con tutto loro stessi.
...
Draco si sentii salire la nausea appena il treno arrivò alla stazione.
"Sei pronta?" chiese, mormorando tra i capelli di Aurora, mentre le sue braccia intorno alla sua vita la strinsero maggiormente, la sua malavoglia di andarsene cresceva sempre più.
"Una parte di me vuole solo stare sul treno con te e mai scendere." sussurrò lei stancamente, e Draco sapeva esattamente come si sentisse.
Lui unì le loro mani mentre prendevano i bagagli, non volendo lasciarla andare, anche quando scesero dal treno fino alla piattaforma.
La portò subito in un forte abbraccio appena il fischio suonò intorno a loro, fregandosene di chi li potesse vedere.
Draco non voleva lasciarla. Voleva stare con lei e stringerle la mano mentre seppellivano suo fratello.
"Mettila giù, Draco." una fredda e familiare voce suonò sopra il fischio della stazione.
Lui si congelò. I suoi occhi spaventati incontrarono quelli di Aurora. Non voleva che lo vedesse. Riusciva a malapena a sopportare l'idea di vederlo lui stesso, ma Aurora non avrebbe dovuto pensarci. Non ancora.
Lentamente, lui abbassò le braccia dal suo corpo, scusandosi con gli occhi, pentendosi di non poterla baciare un'ultima volta.
"Vai," mormorò fermamente, sacrificando il loro arrivederci per portarla via dal padre.
Me lei rimase immobile, i suoi occhi guizzarono nervosamente sul Malfoy dai capelli grigi.
Sentendosi male, Draco si voltò, mettendo il suo corpo davanti a quello di Aurora per essere sicuro che sarebbe rimasta dietro di lui.
"Padre." cercò di parlare nel modo più normale possibile. Ma poté sentire anche un leggero tremolio. Deglutì, maledicendosi in silenzio.
"Quindi questa deve essere la giovane Diggory?" chiese Lucius, alzando le sopracciglia mentre i suoi occhi pallidi vagavano per la ragazza che Draco cercava disperatamente di proteggere. "Mi dispiace per la tua...perdita. Proprio una tragedia terribile."
Draco sentì la rabbia ribollire nel suo stomaco. Non poteva credere che suo padre avesse avuto il coraggio di guardare e di parlarle di Cedric.
"Lei stava andando," ringhiò Draco. E si sentì sollevato quando vide con la coda dell'occhio un uomo trasandato e magro, che si guardava intorno perso, come se non ricordasse cosa stesse facendo lì. Amos.
Draco non riusciva a credere che l'apparenza di una persona potesse cambiare così drammaticamente nel tempo di pochi giorni senza la magia. Ma qui, davanti ai suoi occhi, c'era la prova.
"Tuo padre, Aurora, vai da lui. Ora." pretese Draco, stringendo brevemente le dita intorno alle sue. Era disperato che la portasse via prima che suo padre potesse dire altro.
Questa volta, lei se ne andò, i suoi occhi guizzarono su suo padre appena andò da lui mettendosi il bagaglio dietro.
Draco la guardò, il suo cuore fece leggermente male per il triste e sofferente lutto nella riunione di padre e figlia.
"Così toccante, Draco," sibilò suo padre, facendo rabbrividire Draco. "Ma se volevi un animale domestico, dovevi solo chiedere."
Draco non disse niente. Sapeva che sarebbe stato meglio non rispondere a suo padre.
"Dov'è mia madre?"
"Tua madre è a casa a organizzare la festa per il tuo ritorno. Ti consiglio di non turbarla parlandole della mezzosangue. Il tuo ritorno è stato anticipato e non vorrei che tu lo rovinassi, sennò aiutami."
Lucius si voltò e si incamminò, abbaiando a suo figlio di seguirlo.
Draco fece come gli era stato detto, prendendo il bagaglio accanto a lui. Rallentò appena passò vicino ad Aurora. I loro occhi si incontrarono e si scambiarono un piccolo e triste sorriso.
Sperava che sarebbe stata bene. Ma anche come se lo pensasse, sapeva che sarebbe passato dal tempo prima che sarebbe stata un po' meglio.
...
Guardai Draco scomparire tra la folla dietro suo padre e cercai di trattenere un orrendo singhiozzo che minacciava di uscire.
Avevo così tanto bisogno di lui. Mio padre non riusciva nemmeno a guardarmi. La sua faccia era piena di tristezza e dolore, facendo sentire peggio di quanto potessi immaginare.
"Coraggio," disse pesantemente papà, ed ero sicura che solo dire quella parola era un grande sforzo per lui.
Lo seguii fino a uscire dalla stazione, la sua postura non era più fiera e alta, ma piegata e rotta.
I miei pensieri scivolarono sull'uomo che sembrava una vecchia versione di Draco. Il Mangiamorte. Il mio stomaco si contorse orribilmente appena ripensai al modo in cui mi guardava. Disgusto.
Dovevo credere che Draco non era come lui, non avrebbe seguito le orme di suo padre mangiamorte.
Perché se lo avesse fatto, non avrei saputo come avremmo avuto un futuro insieme. Al momento era solo il pensiero di avere un futuro con Draco che mi faceva andare avanti.
Stavo barcollando al limite. Ed ero terrorizzata.
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The Diggory Sister || Draco Malfoy / traduzione
RomansaLa vita di Aurora Diggory è messa sottosopra quando il suo amato fratello viene brutalmente ucciso durante il Torneo Tre Maghi. Il principe serpeverde riuscirà a confortarla nell'oscurità e aiutarla a trovare di nuovo la luce? Una storia d'amore con...