66 - Il grande annuncio

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"Sei cosa?!"

"Avremo un bambino." Fred afferrò la mia mano nella sua mentre affrontavamo i suoi genitori. "E volevamo che lo sapeste prima che lo sentiate da qualcun altro."

Molly ci fissava, la sua bocca si apriva e chiudeva come un pesce rosso.

Eravamo nell'ufficio della McGranitt. Era stata un'idea di Fred chiedere aiuto a lei. Aveva insistito che lei l'avrebbe affrontata meglio del professore Flitwick. Forse aveva ragione.

Avevo bussato alla porta del suo ufficio spiegando che fossi incinta che Fred fosse il padre. I gufi vennero subito mandati, e Fred arrivò in un attimo, mentre poi aspettavamo i suoi genitori.

"Perdonateci," disse Arthur, sembrando imbarazzato. "Ma è stato al quanto inaspettato. Non sapevamo nemmeno che voi due...sapete."

"Io la amo," disse Fred, tirandomi a lui e avvolgendo un braccio intorno alla mia vita. "E resterò con lei. Lo capite, vero?"

Odiavo questo. Stavamo apertamente mentendo alla sua famiglia. E non erano stati altro che gentili nei miei confronti in passato.

Sia Fred che Draco mi avevano assicurato che era l'unico modo. Era troppo pericoloso che troppe persone sapessero la verità.

Mi sentivo di merda. Sui nervi per questo incontro, mi ero dimenticata di mangiare la mela. La nausea mi colpì e mi ritrovai ad appoggiarmi a Fred per il supporto.

"E' colpa nostra," sussultò Molly, il suo viso sbiancò. "Avremmo dovuto mettere un freno quando hai insistito che lei dormisse da te tutta l'estate. Lei era innamorata di Ronald! Come hai potuto approfittartene così, Fred?! Che vergogna!"

Alzai lo sguardo con orrore. Le bugie ci stavano già sfuggendo di mano e il povero Fred stavano venendo investito da un autobus per colpa loro.

"Aurora, non piangere," disse Fred più tardi, dopo che i suoi genitori se ne fossero andati sconcertati. "Cambieranno idea. Sono sicuro che mamma lavorerà a maglia per dei calzetti in men che non si dica."

Questo mi fece piangere ancora di più - l'ida della povera Molly preparare dei calzetti per un nipote che non era neanche suo, mi uccideva.

"E' tutto un casino!" gridai, le lacrime scorrevano sul mio viso, mentre Fred mi tirava in un abbraccio.

"Nulla di questo è colpa tua, Aurora." mi assicurò Fred. "Col tempo, i miei genitori capiranno perché abbiamo dovuto farlo. E' per proteggere tuo figlio, Aurora. Tutto quello che fai è per il bambino dentro di te. Ricordatelo."

Sapevo avesse ragione ma l'orrendo senso di colpa non aveva smesso di divorarmi.

Camminai con Fred dall'ufficio, dirigendoci in Sala Grande così che potessi salutarlo alle porte di legno.

"Beh guarda chi abbiamo qui!"

L'urlo bloccò Fred e me sui nostri passi a metà delle scale di marmo.

Pansy e Draco erano appena emersi dai sotterranei; Pansy arrogante e crudele come sempre, e Draco inorridito.

I nostri occhi si incontrarono con panico reciproco mentre il mio cuore iniziava a martellare nel petto.

"Forza, Pansy," mormorò Draco, prendendole il braccio e cercando di tirarla via dalla fine delle scale.

Ma lei lo scrollò via, rimanendo ferma, le mani sui fianchi mentre aspettava che io e Fred continuassimo la discesa.

"Ignorala," mormorò Fred, portandomi più lontano dal lato così che non avrei camminato troppo vicino a lei.

"La zoccoletta e il suo barbone traditore di sangue!" ridacchiò Pansy ad alta voce.

Non era molto affollato, ma quelli che erano nelle vicinanze si fermarono all'improvviso mentre si voltavano a vedere chi stesse chiamando zoccoletta Pansy.

Sentivo il mio viso in fiamme mentre continuavamo a scendere le scale, occhi curiosi erano su di me e il gemello Weasley, il cui braccio mi stava tenendo.

"Sembri un po' grassa ultimamente, vero?" continuò Pansy, i suoi occhi brillavano allegramente verso la mia pancia, che era nascosta sotto le pieghe dei miei vestiti.

"Giuro su dio, Pansy," sibilò Draco, un po' di rosa cresceva nelle sue guance.

Ma appena Fred e io arrivammo accanto a lei, quando raggiungemmo la fine delle scale, lei si lanciò su di me, strappando violentemente i vestiti dal mio corpo, rilevando la mia protuberante pancia filtrare dalla mia camicia.

Gridai, cercando di coprirmi con le braccia, ma dati i sussulti intorno a me, era chiaramente troppo tardi.

"Vedete, tutti!" gridò Pansy così che le persone uscissero da dietro le porte per vedere cosa stesse accadendo. "Niente che una incinta piccola acida - così disperata da ricorrere a essere sbattuta da un Weasley!"

"Tu stronza psicopatica!" le urlò Fred, tirandomi via mentre cercava rapidamente di avvolgermi di nuovo i vestiti.

Draco aveva preso il braccio di Pansy con più forza ora, e la stava ferocemente trascinando via mentre lei ridacchiava maniacalmente. La furia non iniziava nemmeno a descrivere l'espressione sulla sua faccia.

Lacrime di umiliazione mi scorrevano in viso mentre sentivo che tutti mi stessero fissando.

"Coraggio," mormorò Fred, avvolgendo un braccio intorno a me e guidandomi verso le porte, ringhiando a tutti per farsi da parte.

"L'avrebbero scoperto prima o poi, comunque," Fred cercò di consolarmi una volta fuori. "Non che giustifichi il comportamento di quella stronza. Ma almeno adesso lo sanno."

Annuii, pulendomi il viso. Ero così stanca ; così totalmente esausta da tutto questo. Le emozioni; la nausea; le bugie e la colpa.

Mi stava uccidendo.

Fred mi salutò, facendomi promettere di scrivergli se avessi avuto bisogno di qualcosa, e di andare dritta da Madama Chips se avessi avuto preoccupazioni per la gravidanza. Essendo un'ostetrica allenata, poteva assistere la mia gravidanza in infermeria.

Il che era una fortuna.

Guardavo mentre Fred camminava tutta la strada fino ai confini del castello, rimandando il momento in cui avrei dovuto voltarmi e affrontare la musica.

"Sembra che tu riesca a farcela con una di queste,"

Mi girai verso la voce che faceva cantare il mio cuore. Draco era poggiato pigramente contro il muro del castello, una mano nella tasca del pantaloni, e l'altra che lanciava e riprendeva una mela verde.

La lanciò subito verso di me; la mia mano scattò e la afferrò.

"Ah," disse Draco, le sue sopracciglia alzate dalla stupore, "saresti una brava cercatrice."

Sorrisi, mordendo la mela. Il mio cuore sospirò dalla gioia appena il succo mi colpì la lingua, la mia nausea dissipò in un istante.

"Mi dispiace per Pansy." disse a bassa voce, abbassando gli occhi cupamente, mentre masticavo voracemente. "Odio tutto ciò, davvero."

Abbassai la mela, pulendomi la bocca col dorso della mano, disperata di andare da lui ma sapendo di non poterlo fare.

"Non farlo Draco, non scusarti per lei." mormorai tristemente.

Scrollò le spalle, guardandomi di nuovo, e potevo vedere dolore e tristezza nei suoi occhi; contorcendo il mio cuore.

"Sono contento tu abbia lui," disse con voce rauca, la sua voce lievemente spezzata. "Desidero solo che sia io."

"Anche io," sussurrai, mentre una solitaria lacrima scorreva lungo la mia guancia. "Anche io."

The Diggory Sister || Draco Malfoy / traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora