17 - L'aiutante Blaise

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"Meglio che tu incroci le gambe, amico. Maxine è appena entrata con un paio di forbicine tra le mani."

Draco roteò gli occhi mentre Blaise ridacchiava. Quella era la quarta volta che aveva subito quello scherzo nell'ultima settimana.

Era la chiacchiera del castello, più dell'eroico gesto di Potter della seconda prova.

E per la prima volta nella sua vita, Draco desiderava che fosse Potter sulla bocca di tutti, invece di lui.

Come risultato dello sfogo di Madame Maxine, e dell'allarmante fatto che due quattordicenni stessero per farsi quasi beccare a farneticare a scuola, Silente organizzò delle lezioni di educazione sessuale obbligatorie dal terzo anno in su. Nessuna eccezione.

E non aiutò che la piccola briciola di rispetto che Draco aveva guadagnato durante la seconda prova da Cedric fosse svanita velocemente alle voci che Draco fosse stato beccato a sbaciucchiare la sua sorellina mezza nuda.

"Chiunque penserebbe che era un crimine avere impulsi biologici!" scattò Draco.

"No, ma è un crimine fare sesso prima dell'età consentita, amico. Non hai imparato niente dalla lezione di ed sessuale di Piton ieri?"

E quella era un'altra cosa. Silente ha incaricato il compito di insegnare queste lezioni ai prefetti delle case. Per la totale mortificazione di Draco, Piton l'aveva fatto sedere davanti  a lui durante la lezione e passargli gli attrezzi.

Era terrorizzato di essere perfino visto a guardare verso la direzione di Aurora, evitando rischi di qualsiasi tipo.

Guardò frustrato il tavolo dei Tassorosso dove Aurora era seduta a cenare vicino a Cedric. Come se avesse percepito il suo sguardo, lei si voltò oltre la sua spalla e gli fece un piccolo sorriso. Il suo stomaco fece una piccola capriola e sentì le sue labbra tirare gli angoli in risposta.

Sfortunatamente, Cedric si accorse che l'attenzione di sua sorella era attratta da altro e guardò Draco che distolse lo sguardo.

"Aw, amico, mi dispiace per voi," mormorò Blaise, piegandosi sul tavolo per prendere il sugo, "un giovane amore e il mondo intero contro di voi. Ora sai come si devono essere sentiti Romeo e Giulietta."

"Chi?"

Ma Blaise scosse la testa e ridacchiò.

...

Il mio cuore si rattristi vedendo Draco forzato a guardare altro per colpa di mio fratello.

"Non voglio che ti faccia gli occhietti dolci mentre sono seduto proprio qui!" ringhiò Cedric, mettendo furiosamente i funghi nel mio piatto.

"Non mi stava facendo gli occhietti dolci - ci stavamo solo sorridendo! O non è più permesso?!" sospirai frustrata. Volevo bene a Cedric, ma ne avevo abbastanza della sua routine da fratello super protettivo. Era così imbarazzante.

"Sì, lasciali stare, Ced," Cho, che era seduta nell'altro lato, mise una mano sulla sua. "Sai com'è essere innamorati."

"Innamorati?! HANNO SOLAMENTE QUATTORDICI ANNI!" gridò, diventando rosso in viso.

Tutta la sala si zittì e tutti gli occhi erano puntati su di noi. Chiusi gli occhi per la totale umiliazione. Non poteva essere più chiaro di chi Cedric stesse parlando. Non osai nemmeno guardare il tavolo dei Serpeverde.

"Cedric!" sibilò Cho furiosamente.

Lacrime di umiliazione minacciavano di uscire, mentre iniziò il suono dei mormorii, e riuscii a sentire qualcuno dire 'la sorella di Diggory' e qualcun altro disse anche, 'troia'.

Non essendo capace di guardare nessuno, spinsi indietro la mia sedia, e corsi praticamente fuori dalla Sala Grande prima che le lacrime uscissero dai miei occhi.

...

Draco voleva così tanto correrle dietro.

Ma sapeva che avrebbe solamente aggiunto benzina nel fuoco già ardente se venisse visto ad andare da lei.

Si sentii furioso con Cedric. E con chiunque l'avesse chiamata troia. Aurora era tutto tranne quello. E lei non si meritava niente di tutto questo.

Sospirando, Blaise si alzò in piedi. "Finisci la tua cena e poi va alla Guferia."

"Cosa? E perché mai vorrei voler andarci?" sibilò Draco, guardando l'amico beffardamente.

"Fallo e basta. E non dire che non faccio mai niente per te."

Draco guardò Blaise uscire dalla Sala Grande. Scrollando le spalle, tagliò la carne grossolanamente, domandandosi per tutto il tempo se Aurora stesse bene.

Quando aprì la porta della Guferia, in cima alla torre Ovest, solo quindici minuti dopo, ero sorpreso di vedere non solamente Blaise, ma anche Aurora.

I loro occhi si incontrarono, e il cuore di Draco saltò immediatamente dalla gioia.

"Farò da guardia sotto," disse Blaise, camminando oltre di lui toccando la sua spalla. "Se qualcuno provasse a salire, dirò che uno dei gufi ha mangiato qualcosa di marcio e che sta soffrendo le conseguenze. Avete venti minuti, usateli con saggezza."

Lui uscì e chiuse la porta, lasciando Draco e Aurora da soli in mezzo a un mucchio di uccelli puzzolenti.

Si sorrisero timidamente. Draco moriva dalla voglia di correre da lei, baciarla e stringerla tra le braccia. Ma invece, rimase dov'era, troppo spaventato della sua reazione se l'avesse fatto.

"Stai bene?" chiese deglutendo. Questa era la prima volta che erano da soli dopo l'episodio in carrozza.

Lei scosse la testa, e Draco rimase sconcertato a vedere i suoi bellissimi occhi scuri inumidirsi. "No, mi sei mancato, Draco."

E poi lui non riuscii a trattenersi ancora. Attraversò la stanza, stando attento a schivare gli escrementi dei gufi e le carcasse di topi morti che ricoprivano il pavimento sporco, e la avvolse tra le sue braccia, baciandole il viso, e asciugandole le lacrime stringendola contro di lui, sentendo il suo corpo sospirare di sollievo alla sensazione di lei.

"Anche tu mi sei mancata, Aurora," mormorò nei suoi capelli, "è stata una settimana di merda."

"Puoi dirlo forte," rise ironicamente, aggrappandosi a lui saldamente, "Io sono caduta in disgrazia nella carrozza della Beauxbatons, e Cedric continua a minacciarmi di scrivere a papà se ti guardo. E puoi scommettere che mio padre mi toglierà da Hogwarts se pensa che sua figlia sia stata sverginata da un adolescente."

"Piton mi ha fatto tenere in mano una banana mentre lui ci infilava un preservativo."

"Io-" gli occhi di Aurora si spalancarono per l'orrore, la sua mascella si aprì. "...Okay, hai vinto."

Draco ridacchiò, e posò le labbra sulla sua fronte. Prendendole una guanci a coppa, le portò la testa indietro per guardarla negli occhi. "La questione, Aurora, è che non vinco niente se non ho te."

Lui sentii darle un brivido appena un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra. Si chinò, prima baciandola delicatamente, assaporando la sensazione di lei e vivendosi i brividi in tutto il corpo; e poi il suo cuore accelerò rapidamente appena le loro lingue si toccarono, danzando gioiosamente.

Per tutti i venti minuti, rimasero appiccicati, prendendo la presenza dell'altro, e meravigliandosi di quanto i loro corpi cantavano bene insieme.

Draco non aveva mai provato nulla del genere. E tenendole strettamente tra le sue braccia, pensò, lei è mia.

La mia Aurora.

The Diggory Sister || Draco Malfoy / traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora