6.Jake

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Ancora non sapevo che quella giornata avrebbe scatenato un inferno.

Mi ero svegliata prima del solito, l'ultimatum di Lilly era scaduto e nemmeno per un secondo ho creduto che se ne fosse dimenticata.

Uscii dalla doccia e inizia a preparami per andare a lavoro, con un'ansia crescente ormai.

-Ehi... penso che oggi Lilly farà la sua mossa. Siamo sulla strada giusta, lo sento, non può estromettermi ora. Sono un po' nervosa e...beh, su questa barca maledetta in cui sono finita ci sei tu, quindi... Dovevo sfogarmi. Buona giornata, qualunque sia la tua giornata.- era un messaggio stupido quello che inviai a Trepuntinterrogativi, ma sentivo di dover scaricare in qualche modo l'ansia e non mi era venuto in mente nient'altro.

Entrai a lavoro ed attesi che accadesse qualcosa.


-Diana! Mi stai ascoltando?- la voce di Emily mi scosse dal mio rigirare compulsivamente il caffè mentre fissavo un telefono che non dava nessun segno di vita.

-Sì. Cioè no, scusami, ero distratta.- le risposi.

-Spero sia un messaggio di Paul quello che aspetti così trepidante...-

-Preferirei di gran lunga non ricevere nulla. Ma lo so che arriverà...-

-Cosa vuoi dire? E' successo qualcosa con Paul?-

-Paul? Ma no, cosa c'entra, sei ossessionata da quel ragazzo!- mi spazientii.

-Ok, ok, non te ne parlo più, oggi sei nervosa. Dicevo...stamattina ho sentito il capo dire che abbiamo vinto il premio Local Business 2.0! Non sta più nella pelle! E domani sera ci sarà la premiazione in pompa magna, una cosa super elegante al Business Palace a Country Hill! Spero davvero che l'invito sia esteso a tutti, non vedo l'ora di esibire il mio abitino rosso di Valentino...- ma tutto il discorso di Emily mi arrivò lontano e vago.

Fu solo quando una mano mi si appoggiò sulla spalla che tornai a connettermi del tutto con quel momento.

-Ciao Diana, puoi venire un attimo da me in ufficio?- mi disse il signor Brown, a dir poco raggiante.

-Certo ,arrivo.- gli risposi.

Il Signor Brown era il direttore e proprietario dell'azienda, mi aveva accolta come un padre accoglie un nuovo membro della famiglia e mi aveva dato fiducia nel corso degli anni, anche quando le mie idee sembravano un po' pazze e azzardate. Come quando proposi di esplorare l'editing dei testi digitali, di immaginare un nuovo campo che comprendesse gli ebook, settori non semplici, soprattutto per chi aveva fatto della stampa su carta il suo cardine.

Mi fece accomodare e chiuse la porta:

-Diana, avrai saputo la notizia, abbiamo vinto il prestigioso Local Business 2.0 Awards. Ne siamo tutti ovviamente entusiasti e credo che, se abbiamo raggiunto questo obbiettivo, sia perché siamo una grande squadra, che si impegna per raggiungere gli obbiettivi.- mi spiegò sedendosi alla scrivania- Ma devo ammettere che tu sei stata un perno importante di questo nostro processo verso lo svecchiamento dell'azienda, sei stata caparbia. Ed è per questo che vorrei che domani fossi tu a fare il discorso al ritiro del premio.-

Ero senza parole:

-Oh.......wow. Non me lo aspettavo. Ne sono onorata, davvero...- dissi del tutto lusingata da quell'offerta.

Ci stringemmo la mano e, per un attimo, tutte le mie preoccupazioni svanirono.

Alla fine della giornata comunicò tutto all'intero staff, annunciando che l'invito alla premiazione era rivolta a tutti, con somma gioia di Emily che, di lì a poco, mi puntualizzò che sarebbe stato "disdicevole" presentarmi da sola e che avrei dovuto chiedere a "qualcuno" di accompagnarmi; senza dimenticare di sottolineare che sarebbe stato il caso di abbigliarmi a dovere.

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora