20.Mantenere il controllo

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Ammetto che quella notte non riuscii a dormire molto, mi passavano un milione di pensieri per la testa e, quando mi addormentai, sognai cose orribili, tipo me ed Hannah sopra ad una torre con l'Uomosenzavolto che chiedeva a Jake di scegliere chi buttare di sotto che, dopo urla, minacce e sproloqui, estraeva una pistola e se la puntava alla testa dicendo di non poter scegliere nient'altro.

Ricordo il rumore del grilletto e la mia sveglia di soprassalto con un magone che mi stringeva la gola.

Non ci fu caffè abbastanza forte per svegliarmi dopo una nottata del genere...

Il telefono iniziò a squillare, un messaggio dietro l'altro stavano arrivando sul gruppo, tutto quel rumore mi infastidiva come solo un potente dopo sbornia avrebbe potuto fare.

Jessy stava riversando decine di foto sul gruppo, tutte quelle che aveva scattato a casa Hanson, tanto da intasare il download

-Buongiorno! Ieri sera ho ricontrollato tutte le foto ed ora ve le invio. Direi di darci tutti quanti un'occhiata comunque, per vedere se notiamo qualcosa che sfugge a gli atri...- scrisse mentre le foto lentamente iniziavano ad essere accessibili a tutti.

-D'accordo. Io e Diana le analizzeremo in modo più approfondito. Se qualcuno trova una qualsiasi cosa che ritiene essere degna di nota lo segnali.- intervenne Jake.

Io mi limitai ad annuire davanti allo schermo, mentre con una mano mi massaggiavo la fronte e con l'altra reggevo la tazza dalla quale trangugiavo ostinatamente caffè.

-Allora a più tardi!- rispose ancora Jessy.

Intanto in privato mi arrivò il messaggio di Jake:

-Buongiorno, sei pronta?-

-Domanda supplementare?- gli risposi ancora.

-Bagordi?-

-Direi piuttosto nottataccia... Appena il litro di caffè e l'aspirina faranno effetto sarò più collaborativa, promesso.-

-Spero non per colpa mia.-

-Naa, solo sogni stupidi... Da dove iniziamo? - tagliai corto.

-Farei una cosa un po' estrema, almeno per me, è l'ultima cosa che avrei pensato di proporre a qualcuno...- disse.

Mi raddrizzai preoccupata, ormai mi aspettavo di tutto:

-Di cosa si tratta?-

-Pensavo di condividere con te il mio schermo del computer ed analizzare le foto da lì.-

-Oh!- ero sollevata che non fosse nulla di strano - Va bene! Sarà romantico...- e subito mi pentii di quella frase che poteva essere fraintesa come un mio assecondare quello che mi aveva detto il giorno prima, oppure come una presa in giro.

-La mia idea di romanticismo è un po' diversa - iniziò - direi che sarà intimo, piuttosto... -

Ma anche leggere la parola "intimo", dopo tutto quello che era successo, mi imbarazzò innegabilmente.

-Beh, ok, direi di metterci all'opera!- la feci breve per evitare ulteriori doppi sensi.

Jeke si disse d'accordo e, in un attimo, sullo schermo del mio smartphone, comparì una schermata diversa, sembrava il desktop di un pc.

Era esattamente come mi immaginavo fosse il suo pc: molto "matrix", con finestre più piccole a parte, che spostò in diretta per permettere di avere più spazio possibile per le foto che saremmo andati a vedere, che sembravano produrre continuamente codici, forse coordinate, ed una sembrava una mappa, sulla quale pulsavano dei punti non meglio identificabili.

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora