45.Qualunque cosa per te

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Max se ne stava seduto di fronte a Jake con sguardo duro, durissimo, e con le braccia incrociate.

Nessuno dei due diceva una parola, si limitavano a starsene lì.

L'amico di Diana lo studiava con attenzione, ogni minimo dettaglio della sua figura, passava da un particolare all'altro di lui, per poi tornare sempre a reggere il suo sguardo.

-Quindi...cosa vuoi da me?- gli chiese atono.

Jake temporeggiò in un primo momento.

Poi, riorganizzate le idee, iniziò:

-Credo di non saperlo esattamente nemmeno io. Mi serviva parlare con qualcuno che fosse solo ed esclusivamente dalla parte di Diana. Non chiedermi il perchè, ma è così.-

-Pff, è una cretinata.-

-Voglio sistemare le cose. Qualunque cosa comporti: lei è davvero importante per me, non voglio che semplicemente si smetta di fare parte delle reciproche vite. Ho... bisogno di lei.-

Quel discorso innervosiva dannatamente Max, si sentiva in dovere di essere la sua muraglia contro qualunque invasore, contro qualunque minaccia. E non si perdonava di non avere potuto fare niente con tutta la storia di Hannah, perchè tenuto in disparte.

Il tizio davanti a lui, con i suoi modi misteriosi e le belle parole, non lo avrebbero scalfitto.

-Pretendi che interceda per te? Perchè hai fatto un viaggio a vuoto.- riprese secco Max.

-Non voglio nulla del genere. Volevo solo parlarti, sentirti parlare di lei, per capirla e per capirmi. E trovare il modo di affrontarla...- rispose l'altro, il suo tono era calmo, sincero, a tratti supplice.

-Dovrai arrangiarti.- si spazientì Max, alzandosi dalla sedia.

-Aspetta...-

-No.- lo interruppe -Senti, queste cose non fanno per me, ok? Come tu hai i tuoi motivi, io ho i miei. E' meglio se parli con Emily, è più nelle sue corde.-

-No!- si alzò anch'egli in piedi -Non ho bisogno di diplomazia, di tatto, non me lo merito. Ho bisogno di questo: di un suo amico che è sul punto di saltare da questa parte del tavolo per prendermi a pugni.-

Max rimase a fissarlo per qualche istante, come ad assimilare meglio la sua ultima frase che, sinceramente, non si aspettava di sentire.

-Se non altro ti ho trasmesso esattamente quello che provo.- rispose poco dopo tornando ad incrociare le braccia.

Jake si lasciò sfuggire un breve sorriso:

-Non credere che io venga qua con qualche pretesa, è che davvero non so come comportarmi.-

-Cosa vuoi che ti dica? Che mi piaci? No. Non mi piaci. E sono stanco, stanco di vedere uomini sbagliati gravitarle attorno, uno peggio dell'altro!- riprese Max, in un crescendo di rabbia -Uomini che non la rispettano, che non valgono un millesimo di quello che merita, dovrebbe esserci la coda! Ma di persone straordinarie! Non di gente pessima ed insulsa! Se penso che non ha ritenuto me abbastanza e poi si è messa con quell'idiota di Cristopher... Mi viene ancora il sangue alla testa! E bada, io mi sarei buttato nel fuoco per lei, letteralmente, lo farei ora figurati a quei tempi.-

Jake non potè non riflettere su quelle parole: non ne sapeva nulla.

-Tu... eri..?- disse incerto.

Max lo guardò serio, dando al suo interlocutore l'impressione che attaccasse per difendersi:

-Eravate migliori amici, non te l'ha detto?-

-Non conosco molto della sua vita, credo tu abbia frainteso l'intimità del nostro rapporto.- rispose l'altro cercando di assimilare quella scoperta.

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora