19.Essere il nord

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Persi il conto di quanto tempo rimasi davanti allo schermo del telefono a rileggere quel messaggio.

Erano solo quattro parole eppure era come se non ne capissi il significato.

Non poteva aver scritto quella cosa, continuavo a ripetermi che di sicuro avevo frainteso.

Ci rimuginai così tanto, avevo paura che se gli avessi risposto una qualunque cosa poi mi avrebbe chiesto ad esempio "e tu cosa provi?". E non avrei saputo rispondergli! E si sarebbero innescate delle dinamiche che avrebbero intaccato il lavoro di squadra e poi... e poi... cosa provavo?

In tutto quel caos non mi ero mai soffermata a pensarci: Jake era solo Jake, era sempre Jake.

Misterioso, enigmatico, ermetico.

Mi ero fatta l'idea che fosse un bravo ragazzo, ma poco altro.

Era piacevole parlare con lui, extra-indagine, sapeva essere sarcastico e divertente al punto giusto. Ma, diavolo, non sapevo nemmeno che faccia avesse!

E se avessi capito male davvero? Magari era il suo modo di dire "mi sono affezionato a te".

Ma a chi volevo darla a bere, me lo aveva già detto, senza mezzi termini, e non avevo frainteso!

Avrei dovuto?

Intanto il tempo passava e sentivo di dovergli scrivere una qualsiasi cosa in fretta!

-Ok... In che senso, esattamente?- gli scrissi infine, come una perfetta idiota.

-In quel senso.- risposta che non diede adito ad altre interpretazione -Ti serve più chiarezza?-

-In realtà...sono terrorizzata dalla tua chiarezza di oggi.- la buttai sul ridere.

-Puoi dimenticare quello che ho detto.- scrisse.

Oddio, lo avevo ferito?

-Aspetta Jake, non voglio che tu ti senta preso in giro! Solo... non me lo aspettavo, tutto qui.-

-Non voglio metterti in difficoltà, per questo puoi far finta che non sia mai successo.-

-Non funziona proprio così...-

-Diana, non voglio una risposta, perché non ti sto chiedendo nulla. Credi che potrei farlo? Come? In fuga tra una città e l'altra? Tra uno stato e l'altro? Ma ho sentito che dovevo spiegarti il mio stato d'animo, per tutta questa storia: non potevo continuare a dirti semplicemente di non andare, di non comportarti in un certo modo, di non fare determinate scelte perché "non capisci". Nient'altro. Quindi, va tutto bene.-

Non seppi cosa rispondergli: sembrava così deciso, così sereno e risoluto.

***

L'ultima cosa che si sarebbe aspettato era dirle una cosa del genere.

Non avrebbe mai dovuto farlo, mai!

Aveva resistito fino a quel momento, aveva cercato di lavorare sul distacco graduale da lei, si era imposto niente più sbirciate sui social, a meno che non ci fossero gravi eventi.

E si era lasciato fregare da una cosa così stupida come "ho comprato un taser"! Non ci poteva credere!

Ma era stata una lunga giornata, i suoi livelli di ansia erano alle stelle, e con quella frase lo aveva fatto ridere, ancora una volta.

Diana era incredibile.

Sapeva perfettamente che erano due sconosciuti, che lui aveva almeno il vantaggio di sapere come fosse fisicamente, che nella sua condizione anche solo azzardarsi ad ipotizzare un qualche tipo di relazione sarebbe stata fantascienza...

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora