Quando i fuochi finirono, dalla spiaggia, dalle case accanto e dal patio sotto di noi, dove c'erano tutti gli altri usciti ad assistere allo spettacolo, si alzò un applauso, come ad omaggiare i responsabili di quello spettacolo, ed anche io e Jake ci unimmo.
Poco dopo sentimmo gli altri occupanti della casa darsi la buona notte e dire che sarebbero andati a letto, vista la giornata che ci avrebbe aspettato l'indomani: con tutta le cose che avevamo portato lì, ricaricare ogni singola cosa sarebbe stata un'impresa. E, praticamente, nessuno aveva fatto nulla.
-Forse dovremmo andare a dormire anche noi in effetti...- gli dissi, girando appena il viso alla mia sinistra.
Sentii le sue dita spostarmi una ciocca di capelli dietro al mio orecchio, poco prima di dirmi, sottovoce "resta".
Un brivido mi percorse dal collo fin giù ai piedi. D'altronde ero stata io a farmi avanti e, dopo la dependance, cosa mi aspettavo? Che volesse bere un caffè e fare una partita a scacchi?
Ma ero terrorizzata.
Terrorizzata di perdermi.
In lui.
-Ma sì, dopotutto non è così tardi...- gli dissi ancora, cercando di nascondere meglio che potevo il mio stato d'animo e fingendo che la cosa non mi toccasse.
-Vorrei che restassi tutta la notte.- rispose lui. Serissimo. Con quella voce profonda, bassa, come chi sta confidando il segreto più intimo che possiede.
-Jake...- presi coraggio e mi voltai verso di lui.
-Calmati.- mi interruppe ancora prima di dire qualunque cosa -Diana, non ti farò pressione, mai, per nulla. Ma ci resta una manciata di ore... non sopporterei di averti qualche stanza più in là e non poter stare con te. Tutto qui...-
E sembrava davvero sincero, mentre giocava con una delle mie mani.
Annuii ed i nostri occhi rimasero gli uni negli altri, persi, incantati, per alcuni secondi, prima di sentirmi tirare a sè e sentire le sue labbra, morbide e tiepide, appoggiarsi sulle mie.
Ci volle così poco perchè l'innocenza di quel tocco divenisse brama, affanno, desiderio.
Mi fermai.
O gli avrei tirato via quella t-shirt. E poi chissà cos'altro.
Provammo a ricomporci entrambi:
-Possiamo entrare, inizia a fare fresco qua fuori.- iniziò Jake.
Io non sentivo fresco, affatto!
-Vuoi... entrare in camera?- gli chiesi per nulla convinta che fosse una buona idea.
-Sì. Beh... Netflix?-
-E' una grande grande idea!- gli dissi precedendolo e infilandomi in stanza.
Jake prese un gran respiro e tirò fuori l'aria rumorosamente, prima di stropicciarsi i capelli e fare il giro del terrazzo a spegnere le candele.
Non era affatto semplice...
Quando entrò mi trovò seduta sulla poltrona al fondo del letto intenta a guardare il telefono: in realtà c'era un messaggio di Jessy che mi diceva di non avermi trovata in camera. Le spiegai velocemente che le avrei raccontato poi.
E, prima di decidere qualunque cosa, un flebilissimo bussare, seguito da dei passi che si allontanavano di gran fretta, attirò la nostra attenzione, spingendo Jake ad andare ad aprire.
Nel corridoio non c'era nessuno. Lo vidi solo chinarsi a raccogliere qualcosa...
-Credo fosse Dan.- iniziò.
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Duskwood - Hannah is gone
FanfictionHannah è scomparsa. Già, ma chi è Hannah? All'improvviso sei stata catapultata in qualcosa che non ti appartiene, nelle vite di sconosciuti. Sei davvero la chiave per risolvere l'enigma? Sei disposta a metterti in gioco? Di chi ti puoi fidare verame...