27.A qualunque costo

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Andai in bagno a risciacquarmi la faccia, ero sicura della mia scelta: davanti allo specchio scrutai il mio viso con attenzione, come se cercassi nei miei stessi tratti segni di cedimento.

Nessuno.

Nemmeno le gocce d'acqua che scendevano lungo il mio viso poterono qualcosa, rimasi imperterrita a me stessa, mentre dalla fronte scendevano sulle guance, a disegnare percorsi loro, fino alle labbra...

"Io non posso perderti, sei l'unica che conta."

Quella frase sì, mi scosse.

In modo diverso da quella dichiarazione buttata lì all'improvviso, sembrava un secolo prima, perché questa volta mi stava dicendo che era pronto a fare i conti anche con la perdita di Hannah, ma non con la mia. Se pur fossimo arrivati fino a lì proprio per salvarla.

Dovetti farci i conti a quel punto, cosa che avevo sapientemente e meticolosamente evitato, forse pensando che non poteva essere "reale" quel suo interessamento per una persona che non aveva mai incontrato o conosciuto davvero.

Ed io ero diventata bravissima a far finta di non capire, a minimizzare e a schivare ammiratori e persone interessate a conoscermi. Dovevo ringraziare Cristopher per questo, mi aveva resa dura, tanto quanto era riuscito a rendermi malleabile durante la nostra relazione.

Non so cosa avrei dato, ai tempi, per sentirmi dire da lui quelle stesse parole che invece non aveva avuto problemi a riservarmi Jake.

Quella frase mi imbarazzava. E le mie gambe diventavano meno stabili.

-Ma certo Diana- dissi a voce alta sempre davanti allo specchio -che momento magnifico per interrogarsi sulle proprie emozioni!- e, con un colpo di mano, ripulii il mio viso da ogni goccia d'acqua rimanente.

Non potevo rispondergli, per dirgli cosa?

Sul serio, cosa avrei potuto rispondergli?

Di non dire così, perché era sua sorella? Tipo un predicozzo?

E cosa mi avrebbe risposto lui? Beh, ovviamente che era quello che sentiva ed il cerchio si sarebbe chiuso con un "nulla di fatto".

Andai a scrivere sul gruppo che avevo preso la mia decisione ma, ancora prima che potessi spiegare qualcosa, Jessy mi fermò:

-Aspetta Diana. Abbiamo parlato tutti un po' della situazione, e vorremmo ancora dirti una cosa prima che tu possa prendere una decisione. Ti va di ascoltarci?-

Non ero pronta a quella reazione, ma dissi di sì.

-Bene- continuò - naturalmente spetta a te la decisione di venire o meno a Duskwood ma ci sentiamo tutti un po' responsabili della tua scelta. Sei nostra amica e tutti ci teniamo a te. Se non fosse per noi non saresti finita in questa situazione. Proprio per questo, ti preghiamo di non andare.-

-Michael Hanson, o chiunque si celi dietro a quella maschera, non è prevedibile ed è molto pericoloso. Qualsiasi sia lo scopo che vuole raggiungere il rischio è troppo alto.- aggiunse Cleo.

-Ma che altro dovremmo fare?- scrissi.

-Non possiamo aspettare e basta...- intervenne Thomas.

-In effetti ci serve un'alternativa...- continuò Jessy.

-Un'alternativa c'è: andrò io alla miniera.- Jake comparve dal nulla, dicendo qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.

"Cosa?" pensai leggendo quella frase.

-Eh? Ma come? TU??- scrisse Dan, palesando il suo stupore.

-Jake, vuoi dire che sei a Duskwood?- gli domandò Lilly.

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora