38.Fine della corsa

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Chiamai Jonathan, era l'unica opzione che avevo in quel momento...

-Diana! Che piacere! Oddio, ho saputo cos'è successo a Duskwood, come stai?- mi rispose.

-E' stato un caos ed è finita da schifo... come lo hai saputo?- gli chiesi incuriosita.

-Amici... mi spiace davvero.-

-Io avrei bisogno di un altro favore, decisamente urgente.-

-Ok, sono tutto orecchi.-

-Jonathan... Jake è nei guai, giganteschi guai.-

-Cosa? Lo hanno trovato?-

-Credo sia questione di poco tempo. E credo che tu ed i tuoi amici siate gli unici a poter fare qualcosa per darmi e dargli una mano.-

Non rispose subito. Poi mi chiese di spiegargli tutto per filo e per segno.

Non fu semplice ripercorrere tutto dall'inizio, scendendo anche nei particolari più privati, ma sapevo che quella era la mia sola possibilità di fare qualcosa.

-Che situazione di merda.- disse dopo aver ascoltato in silenzio tutto quello che avevo da dirgli.

-Puoi fare qualcosa?- quasi lo implorai.

-... Sì. Credo. Devo sentire un paio di persone. Ascolta, li chiamo un attimo, credo sia meglio che tu ti tenga pronta, nel caso debba passare a prenderti.-

-Passare a prendermi?-

-Penso che sia meglio che ci sia anche tu.-

-Dove?-

-Ci sentiamo tra un po'.- e riattaccò.

Non capivo cosa avesse intenzione di fare o, meglio, di farmi fare. Ma ero pronta.

Presi la borsa, chiusi la porta di casa e raggiunsi in auto Max, pronto ad accompagnarmi al centro medico per sottopormi al test del dna: anche Nathan ne aveva fatto uno in mattinata ed aveva dato il consenso per inviare l'esito al centro nel quale avrei effettuato il mio, per confrontarli.

Credo che si sia sentito da schifo in quei giorni, responsabile di quello che sarebbe potuto succedere a quel figlio che aveva in qualche modo appena ritrovato.

Per riuscire a catturarlo stavano stravolgendo così tante vite, e non gli importava nulla: erano carrarmati ponti a passare su tutto e tutti per ottenere il loro risultato.

-Signorina Tayler.- una voce mi scosse dal fiume di pensieri dal quale venivo trascinata.

-Sì, sono io.- dissi distratta.

-E' il suo turno.-

E seguii l'infermiera dentro allo studio per sottopormi al test.

-Sa come funziona?- mi chiese mentre si infilava i guanti ed estraeva da una confezione un tampone.

-Più o meno... credo di averlo visto fare in qualche film o serie tv...-

-Beh, funziona proprio così: raccoglierò del materiale dall'interno delle sue guance, ci vorrà poco, e manderemo tutto in laboratorio. Non le farà male.-

Annuii ed aprii la bocca per fare la mia parte: l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era di trovare più prove possibili per dimostragli che era rimasto incastrato in una mastodontica bugia.

Uscita dallo studio mi aspettava Max con in mano una bibita:

-Ho pensato che avresti avuto bisogno di qualcosa per un risciacquo o un gargarismo dopo quella cosa che ti hanno strofinato in bocca.-

Gli sorrisi, lo vedevo che era in pensiero e che cercava in ogni modo di starmi accanto.

Mi porse la bibita ma io non la presi e lo abbracciai.

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora