60. Puoi nasconderti ancora?

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Non poteva che finire così.

Il giorno precedente era stato un inferno e quella mattina, dopo aver strappato a Diana il patto di essere solo loro stessi e nulla di più, era come se il suo freno a mano interiore si fosse staccato di colpo.

Completamente.

Da lì in poi era stato tutto in caduta libera, era rimasto a guardarla ogni volta in cui lei era distratta, incapace di capire come poterla colpire abbastanza da convincerla a provare ad essere di più.

Le piaceva davvero più di quanto pensasse: quel suo lato divertente, quello che veniva fuori più con gli altri che con lui, lo incantava. Aveva così tanta voglia di vita e lei sembrava esserlo allo stato puro.

Quando si spogliò restando in costume dovette guardare altrove ad un certo punto, per non sembrare un completo ebete imbambolato a fissarla, anche se aveva apprezzato quando a fissare lui ed i suoi addominali era stata lei.

E stuzzicarla si rivelò davvero divertente, avrebbe potuto continuare per ore!

Ma doveva ammettere che quando gli si avvinghiò addosso con le gambe, beh, si sentì davvero in difficoltà per un attimo. Ma recuperò in fretta, anche se la sua presa in giro verso Diana conteneva più verità di quello che sembrava.

Nella dependance poi...

Mai avrebbe immaginato che potesse accadere quello che era successo, era stata pura attrazione, Dio, quanto la voleva! Ma il desiderio faceva a pugni col pudore e con la promessa di non forzare le cose. Eppure, ciò che stava accadendo, era un richiamo troppo grande, ad un livello diverso, sotto pelle, qualcosa che andava oltre il ragionamento e la volontà.

Riviveva ogni istante di quello che era successo, perfettamente, in ogni dettaglio, il suo aggrapparsi alla sua canotta, a quel punto dovette togliersela, voleva sentirla il più possibile su di sè, era il suo invito a toccarlo.

Ed era così perso nel desiderio da non poter fare più nulla per fermarsi: il bacio che seguì, cercato, voluto, alimentato da lei, fu come gettare benzina su un incendio.

Più si baciavano e più il desiderio aumentava, ancora e ancora...

E sì, l'avrebbe spogliata.

E sì, ci avrebbe fatto l'amore.

Quell'incendio era divampato troppo in fretta, lo sapeva benissimo, e quando lo fermò capì le sue ragioni.

Mentre cercava di riannodare quel maledetto costume, aveva le mani che tremavano, e dovette davvero fare del suo meglio per darsi una calmata.

Ed eccolo lì, ora, con la fronte appoggiata alla pelle di lei, a respirarne l'odore, difficile non tirarla ancora una volta a sè e ricominciare tutto daccapo, soprattutto quando sentì la sua mano scivolargli tra i capelli.

Rimase a godersi quella sensazione, si sentiva ritrascinare in quel vortice che li aveva travolti poco prima, ed appoggiò le labbra sulla sua pelle, sul fianco morbido di lei, mentre il suo fiato vi si infrangeva contro ad ogni respiro.

Tutto andava di pari passo, la mano di lei nei suoi capelli, quella di lui che saliva ancora una volta fino a quel nodo, e i loro sguardi che si incrociano, ancora una volta.

E l'attrazione che torna.

Non se n'era mai andata, tutta la dependance ne era intrisa.

Un cenno e Jake fu sul punto di scattare in piedi e...

-Ragazzi, l'avete trovata?- la voce di Hannah frantumò ogni cosa.

Lui tornò a sedersi e Diana si spinse indietro.

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora