39.Nient'altro che te

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Jake rimase a fissarla per pochi istanti, prima di ributtare la sua attenzione sul suo bicchiere, ormai nuovamente quasi vuoto.

Sentiva il cuore riaccelerare, come se un attacco di panico cercasse di sopraffarlo ancora una volta: doveva resistergli e provò a ricacciarlo indietro soffocandolo con l'ultima sorsata del suo drink.

-Barista!- esclamò la ragazza accanto a lui -Il mio amico ha avuto una giornataccia, fagliene un altro. E fanne uno anche a me.-

-Non serve, grazie, sono a posto.- disse Jake al barman.

-Non hai l'aria di uno "a posto". Di uno abbattuto forse. Di uno triste. Di uno combattuto. Sicuramente non di uno a posto.- e bevve un sorso del suo cocktail.

Jake non disse nulla, continuava a fissare il suo bicchiere, nemmeno si chiese perchè quella tizia continuava a parlargli. O a cercare di abbordarlo.

-Io mi chiamo Sara, piacere.- le disse porgendogli la mano; ma il suo interlocutore le rivolse a malapena un'occhiata con la coda dell'occhio -Ok, mi sento un po' ferita che trovi il bicchiere più attraente di me.-

-Sei molto attraente.-

-Beh, anche tu. Posso sapere il tuo nome?-

Immediatamente gli balenò in testa il momento in cui fu lei a chiederglielo, Diana... "al momento sei Trepuntinterrogativi" gli aveva detto cercando di giustificargli la sua curiosità.

Sorrise per una frazione di secondo: gli sembrava passata un'eternità.

-Ok, fammi indovinare: potresti chiamarti... Luke. No, no, hai più la faccia da Mark. O da Andrew. O forse...-

-Non credo che te lo dirò. Mi spiace.-

-Mmh, misterioso... d'accordo: allora ti chiamerò Straniero Sexy.-

E ancora una volta la sua testa gli sbattè in faccia un altro ricordo, di quando Diana e Lilly erano riuscite ad installare Nym-0s, di quando non sapeva esattamente come esordire con lei dopo quell'ennesimo distacco e, dopo un noioso "Ciao Diana", la risposta di lei fu "Ciao straniero".

Sorrise ancora.

-Togli il fiato quando sorridi...- gli disse la sua compagna di bevute appoggiando il mento ad una mano.

-Non è davvero il caso.- le disse lasciando sul bancone qualche banconota ed alzandosi dallo sgabello.

-Cosa? Rilassati, stiamo solo parlando... credi che non sappia perchè stai così? Quelli come te stanno così per una donna.-

-Cosa ne sai di "quelli come me"?-

-Cadono a pezzi. Perchè amano oltre ogni cosa, visto che non hanno molto, se non addirittura niente.-

Quella era proprio una frase da Diana.

Si voltò a guardarla ed ancora una volta non potè fingere che non gli facesse effetto avere due occhi verdi incorniciati da capelli scuri davanti a lui.

Se pur diversi.

Quelli di Diana erano... beh, erano di Diana.

Non poteva credere di aver perso a tal punto la testa per una donna. Una donna che non avrebbe mai potuto avere.

Mai.

-E se ti ha lasciato è un'idiota!- esclamò ancora Sara.

-Non mi ha lasciato. Non stavamo nemmeno insieme.-

-Ah. Quindi... ho frainteso?-

-No...- "non posso perderti, sei l'unica che conta" sgomitò per tornare sulla superficie dei suoi ricordi e torturarlo -... solo non possiamo stare insieme. Per... molti motivi.-

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora