CAPITOLO 22

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Il resto del mondo non esiste quando sono con lui e la cosa è preoccupante, davvero molto! Per questo quando bussano alla porta del bagno sussulto tra le sue braccia spaventata ma non lo allontano da me, entrambi guardiamo verso la stessa direzione per qualche secondo prima di scambiarci uno sguardo

-Alex, espinosa? siete qua? sono Rolf, tutto bene ragazzi? -

la voce di Rolf ci arriva alle orecchie e ci riporta alla realtà, perché dobbiamo uscire da lì, ma soprattutto dobbiamo sperare che il tizio che ha pestato Alex sia vivo.

Lui mi guarda prima di farsi indietro per permettermi di scendere mentre risponde al suo amico

-si siamo qua e va tutto bene-

si avvicina alla porta e la apre mentre io mi dò al volo una sistemata e mi avvicino a loro, Rolf guarda lui e poi me trattenendo un sorrisetto

-sì, vedo che state bene, la espinosa sa il fatto suo-

mi fa l'occhiolino, il suo tono mi sembra nasconda più gratitudine che malizia per cui non dico nulla, mentre Alex gli chiede diretto tornando il solito freddo e distaccato musone

-la situazione? -

-sono arrivati gli sbirri e l'ambulanza, il tipo non è messo benissimo ma non è in fin di vita per fortuna. La ragazza a parte un occhio nero e lo spavento non ha subito altro e ha sporto denuncia verso l'uomo-

-e l'uomo verso di me? -

chiede lui con tono piatto e sguardo cupo, senza pensarci gli stringo la mano.
Porta gli occhi verso le nostre mani per qualche istante e poi torna a guardare Rolf mentre intreccia le dita alle mie

-al momento non è molto cosciente quindi lo saprai solo quando si riprenderà ma la ragazza ha detto che lo hai fatto per difenderla dal tentato stupro; quindi, i poliziotti non ti arresteranno per aggressione al momento ma vogliono parlare con te-

-dove sono? -

gli chiede aumentando la stretta ma senza farmi male e mi avvicino ulteriormente a lui sentendo ansia e l'angoscia per le conseguenze legali che potrebbe costargli

-sono nel parcheggio del locale che ti aspettano-

-ok andiamo ma dammi solo...-

lo fermo prima che possa dire qualunque cosa poggiando la mano libera sul suo braccio

-vengo con te-

i suoi occhi mi scrutano per vedere un minimo di paura o tentennamento ma non è ciò che vede perché io non ho intenzione di allontanarmi, se lo facessi la morsa delle tenebre che ha dentro lo logorerebbero, per cui ricambio il suo sguardo e gli resto accanto.

Lui mi fissa ancora qualche secondo prima di girarsi verso Rolf e dire

-forza o ci facciamo notte qua e ho altri programmi-

mi porta con sé senza lasciarmi andare e Rolf ci viene dietro.
La tensione non fa che salire mentre ci avviciniamo ma io resto più impassibile che posso per fargli da sostegno.

Arrivati nel parcheggio troviamo la pattuglia della polizia ferma davanti al luogo dell'aggressione e i due poliziotti stanno parlando con Mitchell, vicino a loro ci sono anche Will e Liz e con mia sorpresa anche Tiffany che appena vede Alex fa per venire da noi ma notando me si ferma cambia espressione guardandomi male.

Mene frego però perché non è il momento di pensare a stupidaggini del genere. Stringo la presa sulla mano di Alex e resto accanto a lui quando i poliziotti ci vedono e si avvicinano

-lei è Alexander Moore? -

chiede uno dei due, il più anziano e lui annuisce rispondendo con un semplice si

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