CAPITOLO 28

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Alla fine, Alex mi accompagnerà da Jacob, se è quello che voglio così abbiamo deciso e il conflitto interno che sento dal voler sapere, di voler capire e la paura continuano a scontrarsi tra loro, ma con la consapevolezza che se anche andrò non sarò sola perché lui è con me.

Ora stiamo tutti insieme e i ragazzi stanno giocando a basket noi ragazze siamo sui teli, loro prendono il sole mentre io resto all'ombra degli alberi.

Le sento mentre ridono e scherzano, Liz ha provato a coinvolgermi varie volte nella conversazione ma non ha funzionato.

Guardo i ragazzi giocare e i miei occhi si soffermano su Alex che gioca sotto il sole, leggermente sudato per la partita in corso.

Riesce ad essere magnetico da far girare la testa a tutti, perché vedo che anche alcuni ragazzi che passano si soffermano a guardarlo.

È difficile non notarlo sia per la sua prestanza fisica che per tutti quei tatuaggi che ormai inizio a conoscere a memoria, come una mappa mentale nella quale mi perdo più che volentieri a studiarne ogni piccolo dettaglio sia con lo sguardo sia con le mani e labbra.

Resto immersa in questi pensieri fino a che non sento la voce di alcuni ragazzi che non conosco attirare la nostra attenzione, mi giro e li vedo.

Si sono fermati di fronte alle altre e le stanno invitando a prendere qualcosa con loro, alzo le spalle e torno a guardar verso il campo da basket quando una figura mi copre la visuale.

Alzo lo guardo e mi ritrovo un ragazzo con i capelli lunghi castani, lisci, legati in una coda bassa, alto e slanciato con il corpo allenato, non possente come Alex ma un bel fisico, con la barba ben curata e vari piercing sul naso e sopracciglia che mi guarda sorridendo

-ciao, disturbo? -

Chiede in modo educato e io alzo un sopracciglio.
Mesi fa un ragazzo del genere avrebbe stuzzicato il mio appetito ma ora non so perché non mi suscita nulla anzi, mi infastidisce che mi abbia interrotto

-si disturbi-

rispondo infatti poggiando un gomito sulla gamba guardandolo dal basso con scetticismo e lui ridacchia

-nel fare cosa? Non mi sembravi molto occupata-

-non credo ti debba interessare-

lo liquido spostando lo sguardo

-beh, visto che sembra che tu sia senza far nulla, ti andrebbe di fare due chiacchiere? tu e le tue amiche attirate parecchio l'attenzione qua tutte sole-

-questo è il tuo modo di provarci? non hai molta fantasia direi-

alza le spalle divertito e prova a sedersi vicino a me ma una palla da basket gli finisce addosso facendolo fermare, in quel momento noto Alex che lo guarda fisso, con espressione dura e si avvicina minaccioso come se volesse massacrare il povero capellone.

Non chiedetemi perché ma vederlo così geloso mi fa arricciare le dita dei piedi dall'eccitazione, facendo scatenare un calore nuovo dentro di me.

Il tipo con i capelli lunghi prende la palla e se la rigira tra le mani studiandola, poi oscilla il suo sguardo tra me e Alex

-o hai una pessima mira o volevi metterti in mezzo-

lo sento dire ad Alex che ormai è a pochi passi d lui, sempre con la stessa aria incazzata mentre incrocia le braccia

-ho colpito quello che volevo-

gli risponde con un sorrisetto ferino

-e sarebbe? -

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