Rientrati in aula, vado di nuovo a sedermi sul banco dei testimoni perché Douglas vuole farmi un'ultima domanda prima di congedarmi del tutto e fare poi parlare Alex. Una volta peso posto, è il giudice quello a prendere parola per primo
-le chiedo scusa signorina per quanto accaduto prima, l'avvocato Moore è stato ripreso e spero abbia capito di evitare altri comportamenti del genere, spero che ora si senta meglio-
-si vostro onore, anzi chiedo scusa per la mia reazione di prima-
Lui fa cenno di non dire altro e poi passa la parola a Douglas che si avvicina alla giuria prima di chiedermi
-lei metterebbe la sua vita nelle mani del qui presente Alexander Moore? -
Guardo Douglas poi Alex e non posso fare a meno di sorridergli di cuore mentre rispondo, rivolgendo di nuovo lo sguardo su Doug e la giuria, a cui non è passato il sorriso sincero scambiato con Alex
-la mia vita è nelle sue mani da sempre, se sono qua è anche merito suo ancor prima che mi salvasse in quella piscina, mi ha salvato quando avevo 8 anni, quando ha trovato una bambina disperata che piangeva in un parco giochi da sola nascondendo i lividi sul corpo. È apparso e ha illuminato la mia vita come una stella polare-
Noto che Douglas trattiene un piccolo ghigno divertito guardando me e poi la giuria
-bene io ho finito con la teste vostro onore-
-ottimo, avvocato Moore? Lei altre domande per la signorina? -
-no, vostro onore-
Il giudice Martinez annuisce e mi guarda indicandomi le panche
-grazie signorina, può andare a sedersi-
Ringrazio e mi alzo tornando al mio posto. Quando passò vicino ad Alex, lui mi sorride con gli occhi e io ricambio sedendomi dietro di lui, tra i miei amici che mi prendono le mani per farmi capire che sono sempre con me
-bene, l'accusa vorrebbe portare al banco l'imputato, vostro onore-
Dice Moore, con un ghigno malefico a deturpargli i lineamenti eleganti.
Ecco il momento che meno amo di tutta questa storia, che tutti sappiamo essere il momento che più stava aspettando invece quel bastardo.
Sapevo che lo avrebbe chiamato dopo aver fatto parlare me, perché lo avrebbe reso più instabile, ma per fortuna il giudice ci ha fatto avere quella pausa, altrimenti non so come sarebbe potuta andare.Alex si alza e va a sedersi al banco con aria composta ma serena mentre suo padre si avvicina alla giuria, pronto a scendere in picchiata su di lui
-Signor Alexander Moore, ormai i fatti sono ben noti a tutti i presenti ma ci dica, cosa ha fatto quando in centrale ha visto dove era finita la sua ragazza? La signorina O'Connor? -
Alex lo guarda per qualche secondo rimanendo in silenzio e poi parla tenendo gli occhi fissi sul padre, sfidandolo sfrontatamente
-ho reagito spaccandoti il naso con un pugno perché pensavo e penso tutt'ora, tu abbia aiutato quell'uomo ad evadere e l'hai messa in pericolo-
Ammette senza problemi e non so se questo sia un bene o male, ma dalla reazione di Douglas e cioè il nulla penso era una domanda e una risposta che avevano programmato
-sta forse insinuando che io c'entri qualcosa? -
-lo sto insinuando e l'ho detto ogni volta che ho potuto alla polizia che però a quanto pare, come sempre, non ha trovato prove-
Insiste allargando il suo sorrisetto affilato verso il padre mentre il giudice Martinez corruccia la fronte guardando verso l'avvocato
-non sono io quello sotto processo signor Moore e la polizia, come il giudice ha visto dalle prove, ha indagato anche su questo e non ha trovato collegamenti con me per la fuga dal carcere del signor O'Connor-

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Trust me
RomancePossono due persone essere uguali ma allo stesso tempo diverse? Possono due persone passare dal essere la figura su cui fare affidamento ad odiarsi nel giro di poco tempo? E poi? Rechael O'Connor ha ormai 22 anni, studia per diventare una ballerina...