CAPITOLO 43

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ALEX POV

-i signori O'Connor? -

Chiede il medico e tutti rimaniamo con il fiato sospeso mentre Carl e Rose rispondono di sì avvicinandosi a lui con la speranza di sentire buone notizie

-siamo riusciti a stabilizzarla per il momento, le sue condizioni sono molto precarie purtroppo, ha subito molti danni alla testa e per questo le abbiamo indotto il coma farmacologico, ha tre costole incrinate e varie fratture, il naso rotto come gli zigomi e le labbra, ma il danno più grave è alla testa, aveva un ematoma subdurale molto esteso che abbiamo rimosso chirurgicamente, ma ne sono rimaste alcune tracce che non abbiamo voluto toccare per evitare ulteriori rischi. Dovremmo aspettare che si riassorbano da soli e poi potremmo farla uscire dal coma e scoprire se ci sono dei danni permanenti, mi spiace non portarvi notizie migliori signori ma è già un miracolo che non sia morta prima di arrivare in ospedale, vostra nipote è molto forte-

-grazie dottore sappiamo che avete fatto del vostro meglio-

dice suo nonno tenendo a sé la moglie che sta di nuovo piangendo

-se desiderate vederla è nella stanza 3010, ora scusatemi-

Il medico saluta con educazione e ci lascia soli, non so come sentirmi perché vorrei solo poterla vedere sorridermi e ridere, è viva sì ma sarà la mia solita little fairy al risveglio? Se non dovesse essere lei? Se non dovesse più riprendersi come farei? Il senso d'oppressione mi fa mancare il respiro stritolandomi, non voglio pensare che lei torni e non sia più lei.

Mi alzo e senza aspettare nessuno mi avvio alla stanza indicata dal medico, ho bisogno di vederla, prima di tutto ho bisogno di vedere che realmente sta respirando. Sento gli altri dietro di me e arrivato davanti la stanza prendo un respiro profondo e apro la porta, l'odore di medicine e disinfettante impregna la stanza, non è il suo buonissimo profumo che mi manda in confusione e questo mi urta il sistema nervoso ancora di più.

Entrato in stanza, lei è nel letto priva di sensi come già anticipato dal medico e vederla lì con le fasciature, tutti i lividi che, senza il sangue rappreso, sono ancora più evidenti e ricoprono il suo bellissimo viso, anche il suo corpo, da quello che riesco a vedere, è ricoperto di bende. La frustrazione e la rabbia mi invadono di nuovo, gli spaccherei ancora la faccia a quello stronzo, cazzo!

Mi avvicino a lei, siamo tutti in silenzio mentre le sfioro la mano

-little fairy-

Il suo nome risuona nella stanza con il bip dei macchinari, mi mordo il labbro inferiore per non urlare fuori tutta la tempesta che sto cercando di contenere. Le stringo la mano ma lei non ricambia, tutto il vuoto che tengo a freno dentro di me sta per inghiottirmi e l'unica cosa che vorrei è sentire la sua voce e il suo sostegno.

Cosa che ora non potrò avere e non so se potrò più avere, questa consapevolezza mi getta in un tunnel di rabbia, sconforto e dolore. Devo uscire da quella stanza. Le prendo una mano e me la porto qualche istante al petto prima di lasciargliela e girarmi verso la porta, non guardo nessuno in questo momento, ho bisogno solo di uscire.

Loro non mi fermano, neanche ci provano, esco velocemente per andare a riprendere la mia moto. Mi serve correre e sfogarmi in qualche modo e gli unici modi che conosco sono lei, il sesso o la moto, le prime due cose non posso averle adesso quindi ho solo un'opzione.

Esco dall'ospedale come un fulmine e mi fermo solo per capire come raggiungere quel posto maledetto, quando sento la voce del damerino

-Alex fermati! -

Non gli rispondo, mi limito solo a guardarlo, è piegato sulle ginocchia con il fiato corto, deve avermi corso dietro

-posso immaginare come ti senti ma non fare cazzate-

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