CAPITOLO 44

264 21 6
                                    

Avete mai avuto la sensazione di galleggiare nel vuoto?
Spinta da una corrente fantasma? Io prima d'ora non lo avevo mai provato ma è questo  ciò che sento da non so quanto tempo, l'ultimo mio ricordo è Alex che mi chiama...
la sua voce che disperata cerca di chiamarmi a sé, oltre a tutto il dolore che sentivo pervadere il mio corpo sempre più pesante e poi...
poi nulla, solo questo limbo vuoto, pesante e leggero allo stesso tempo. Tutti mi hanno sempre detto o raccontato che quando uno sta per morire gli passa tutta la vita davanti, tutto ciò che ha vissuto, ma quello che sto avvertendo ora, più che vederla davanti agli occhi, la mia vita è come se scivolasse via da me e non voglio che vada via, non voglio che abbandoni il mio corpo perché io voglio restare ma allo stesso tempo sono stanca di combattere per avere un'esistenza normale...
vorrei solo lasciami scorrere via tutto, ho come la sensazione che qualcuno mi chiami spesso anzi come se diverse voci mi chiamassero e mi parlassero per tenermi con loro ma non riesco a sentirli sempre nitidi

"Racheal"

quello che sento di più è il loro chiamare il mio nome o i miei soprannomi.
Quello che sento di più è quello che usa Alex con me, al quale mi aggrappo sempre di più anche se sono sfinita e vorrei solo non provare più nulla.
Il limbo mi chiama sempre più forte quando sento la sua voce di nuovo

"Little fairy, hai deciso di farmela pagare per averti abbandonato dieci anni fa? Fallo ma svegliati e torna a chiamarmi sbruffone, torna a prenderti gioco di me e a spiazzarmi con i tuoi desideri perversi, torna a guardarmi e a sorridermi , parlare e ridere e Cazzo torna a ballare persino con quel damerino del cazzo, che per la cronaca prima o poi finiremo col prenderci a botte io e lui ma lo tollero perché ti vuole bene, come te ne vuole Liz che per farla uscire da questa stanza tua nonna l'ha dovuta minacciare...torna dai tuoi nonni che non possono vivere senza di te...sei la cosa più preziosa che hanno e...io...
...ho bisogno del tuo arcobaleno nella mia vita..."

Se potessi urlare di gioia e frustrazione insieme in questo momento lo farei, le sue parole sono come l'ossigeno che mi permette di continuare a combattere e dannazione voglio restare con lui, con loro, voglio prendere la mia vita in mano

"Ti prego, torna qua da me"

Lo chiamo con tutto il fiato che ho nei polmoni senza riuscire ad emettere alcun suono ma continuo a farlo, lo chiamo e cerco di sentire il mio corpo perché voglio tornare, cazzo voglio tornare da lui, Alex...Alex...

-Ale...x-

La voce mi esce roca e sento la gola secca e il corpo come se fosse un macigno mentre cerco di aprire gli occhi

-Racheal?-

La sua voce mi arriva stanca, come se non dormisse da giorni.
Mi sforzo ancora un po' per annientare quel peso che grava sui miei occhi, fino a quando lentamente li apro.
La luce mi acceca per qualche momento non facendomi distinguere nulla, ma avverto la sua mano calda sulla mia e provo ricambiare la stretta.

Con difficoltà, riesco a stringergli le dita mentre Alex emette un sospiro tremolante e mormora qualcosa che però non riesco a decifrare.

Una volta abituata al bagliore della luce,  sono un grado di distinguere dove mi trovo e capisco di essere in ospedale, mi guardo ancora attorno spaesata fino a raggiungere con lo sguardo lui.

Il cuore si ferma per un attimo e riparte più veloce nel vederlo lì, seduto accanto a me su una sedia, con l'aspetto più stanco e trasandato che gli abbia mai visto, come se quella sedia fosse stato il suo unico giaciglio nell'ultimo periodo.

Trust meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora