CAPITOLO 10

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Resto ferma ad osservare gli altri, che guardano me e Will speranzosi

-al gala no, va su invito e già sono tutti andati, però daranno lo streaming, perché alcune donazioni di facoltosi saranno dall'estero; quindi, si può vedere tramite il sito dell'accademia, mentre per le competizioni sì. Potete venire ad assistere-

li informa Will contento della richiesta, io resto in silenzio riprendendo lentamente a mangiare

-oh, che bello! quindi possiamo venire io e Misty? -

-ma certo che potete! -

-possiamo venire anche noi espinosa? -

sento chiedermi da Rolf, alzo lo sguardo dal mio piatto, guardandolo, mi sento tutti gli sguardi addosso e la cosa non mi piace affatto, faccio per parlare ma mi precede Will, avvolgendomi il braccio attorno al collo

-certo che potete io e il mio raggio di sole vi lasceremo di stucco-

alza l'altro braccio in aria deciso, lo incenerisco con lo sguardo, perché gli ha detto che possono? non sono abituata a queste cose, gli unici che di solito assistono sono i miei nonni e Liz, avere loro e quindi Alex, forse, ad assistere mi fa stare con i nervi a mille, sbuffo e lo allontano da me alzandomi.

Senza dire una parola mi incammino, sento Will chiamarmi, poi Liz fermarlo, lei capisce il mio stato d'animo e per questo la ringrazio, ho bisogno di stare da sola, lui sarà abituato a fare amicizia con tutti come Liz, ma io no, per me tutto questo, tutte queste persone che cercano di fare conoscenza per fare amicizia, mi disturbano e inquietano, mi stringo nelle spalle e salgo sulla barca mettendomi seduta sulla prua, con i piedi fuori appesi sopra il pelo dell'acqua, li dondolo alzando gli occhi sul panorama, cercando di rilassarmi ma è difficile farlo così, guardo il cielo limpido ormai tinto dei colori del tramonto, le tante sfumature vanno dal pervinca fino all'arancione, l'atmosfera è bellissima ma la quiete che ho intorno non è quella che provo dentro, torno a fissare lo specchio d'acqua sotto di me, il mio riflesso è cupo rispetto al resto, il mio viso bianco ricoperto di lentiggini mi fa ritornare in mente Jacob...

***"la tua faccia mi disgusta"

la sua voce fredda e tagliente mi fa tremare sulla sedia, non ho il tempo di girarmi che mi afferra per i capelli con forza, rabbia e mi sbatte contro il tavolo, mi ci tiene contro facendomi provare un dolore atroce, la risata cattiva e divertita di Cristine mi arriva alle orecchie la cerco con gli occhi, trovandola seduta che manda giù le sue pasticche.

"tutti ti disgustano, piccola bestiolina, guardare la tua faccia mi fa tornare in mente tutto quello che potevamo avere se non ci fossi tu!"

mi strattona i capelli facendomi sollevare la testa, le lacrime mi rigano il volto, non riesco a trattenerle, ho paura, il mio corpo è invaso dai tremori e singhiozzo. I suoi occhi freddi mi guardano come se volesse cancellarmi e le sue labbra si arricciano in modo arcigno prima di schiaffeggiarmi sulla guancia talmente forte da farmi girare il volto, poi mi spinge contro la parete con forza, sento il suono sordo del legno contro le ossa prima del dolore che mi fa bloccare assieme alla paura.

Quando inizia così non è mai buono, perché si divertirà a farmi male, tanto male, mentre lei guarderà strafatta e non farà nulla se non istigarlo di più, mi stringe la mano sul collo mentre con l'altra mi sposta i capelli dal volto osservandolo, così simile al suo per le lentiggini e colorito di pelle, il suo sguardo mi uccide per la rabbia che trasuda, mi schiaffeggia ancora per poi sbattermi la testa alla parete, sento il sangue scendermi dalla tempia e colare giù

"Jacob.." mormoro il suo nome come una supplica ma sbaglio, odia che lo chiami per nome e questo mio errore mi costa molto, mi prende e sbatte a terra dandomi un calcio nello stomaco, emetto un verso di dolore non riuscendo a controllarlo prima di rannicchiarmi per cercare di proteggermi, lui mi guarda dall'alto della sua figura bloccandomi con il piede a terra mentre si leva la cintura, è la parte che più lo eccita e lo farà per ore, lo guardo terrorizzata cercando con gli arti di proteggermi, prima che lui inizi.***

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