CAPITOLO 5

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Sto ballando da sola, in una delle grandi sale dell'accademia, sono corsa qui dopo essere passata a casa ed aver preso il borsone, ho avvisato i miei nonni per non farli preoccupare.

Ora però sono ormai le 8 del mattino, erano le 6 quando sono arrivata, per fortuna i bidelli lasciano aperti gli ingressi per gli studenti che, come me, vengono per allenarsi anche prima del inizio delle lezioni cioè alle 9, ho bisogno di non pensare a nulla e solo ballando, fino ad ora sono riuscita a non farlo.

Provo nuovamente la coreografia di contemporanea che abbiamo coreografato con Williams, devo migliorare su un passaggio.

-lo stai per anticipare di nuovo-

la voce di Williams mi fa saltare dallo spavento, facendomi girare verso di lui, mi sta guardando poggiato alla porta con indosso la sua solita tuta rossa larga e la canotta bianca che fa risaltare il suo fisico da ballerino, i capelli biondi che durante le lezioni porta legati con un codino ora sono sciolti, i suoi occhi tra il verde e l'ambra sono coperti dagli occhiali da sole, mi sorride divertito nel vedere il mio salto.

-che diavolo ci fai qui Davis? -

domando senza rispondere al suo commento sui miei movimenti, lui ridacchia

-noto che la tua dolcezza non manca neanche di prima mattina-

ride entrando e chiudendo la porta dietro di sé, lasciando poi il suo borsone vicino al mio, senza neanche chiedermi se mi vada di averlo qui con me.

-nessuno ti ha detto che puoi star qua, mi sto esercitando da sola-

si lega i capelli senza scomporsi

-la coreografia raggio di sole è la nostra, sono il tuo partner, per cui, visto che io, in quelle competizioni non voglio solo farmi notare, ma voglio vincere, direi che il tuo non volermi qua, non va bene per il nostro risultato, per cui ora. io e te, raggio di sole ci diamo sotto-

mi dice facendomi l'occhiolino, divertito e serio allo stesso tempo, sbuffo ma non insisto, infondo a ragione, da lì a un ora avrei dovuto comunque ballare con lui, per cui mi sistemo in pista nella posizione di partenza, aspettando lui

-vedi di non parlare troppo Davis-

gli dico soltanto prima di far partire la musica, lui ridacchia e poi iniziare a ballare.

Proviamo la coreografia varie volte, prima di fare una pausa, mi sento decisamente meglio ora, sorseggio l'acqua quando lui mi chiede

-quindi come mai sei venuta così presto raggio di sole? di solito arrivi in orario ma mai prima-

mi domanda mentre si rinfresca anche lui

-non sono fatti tuoi Davis-

chiudo gli occhi mentre mi passo il panno sulla fronte per il sudore

-non smetti mai di essere così acida? -

il suo tono sembra divertito mentre mi si avvicina e si siede a terra, io alzo le spalle

-no, sono fatta così-

rispondo portando gli occhi su di lui, guardandolo dall'alto.

-neee, raggio di sole non sei così, o non balleresti a quel modo-

solleva le braccia e le poggia dietro la testa sul muro, sorride e ride ancora, le sue parole mi fanno scattare in difesa, forse lui lo vede come un complimento quello che ha detto, ma io no

-come ballerei io? -

lui mi guarda, stupito della mia domanda ma mette sul viso il suo solito sorriso divertito

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