CAPITOLO 36

283 26 40
                                        

Queste sono le situazioni che ho sempre odiato, che ti fanno capire quanto la vita possa essere bastarda e ti tiene sul filo del rasoio senza che tu te ne renda conto, ti illude che non sia così fino a che un piccolo vento non smuove quel filo e tu non sei pronta e finisci per cadere.

Ecco come mi sento in questo momento, seduta con i miei nonni ed Alex in prima fila e dietro di noi ci sono Liz e Will siamo tutti in tribunale aspettando che entri il giudice per sapere se apriranno nuovamente il caso di Jacob.

Sono voluti venire anche loro perché non mi avrebbero mai lasciata sola ad affrontare tutto questo e sono grata a tutti loro in un modo che non riesco ad esprimere.

Lui è seduto in aula con un completo e non con la divisa arancione da carcerato, con accanto il suo legale.

Quando è entrato, il cuore mi si è fermato e senza rendermene conto avevo iniziato a tremare freneticamente ma Alex mi ha avvolto il braccio intorno le spalle tenendomi a sé, come a farmi da scudo con il suo corpo da quegli stronzi e questo mi ha dato più sicurezza, anche se l'ansia mi sta divorando.

I miei nonni accanto a me si tengono per mano e la nonna appoggia l'altra sul mio ginocchio, è fredda per l'ansia e senza spostarmi dalla presa che Alex ha su di me le prendo la mano nella mia.

Per me è difficile sotto un aspetto diverso dal loro, non posso immaginare cosa provìno, perché un genitore vorrebbe sempre proteggere il proprio figlio e credere che sia buono ma loro, hanno fatto quello che la maggior parte dei genitori non sarebbe mai riuscita a fare, sono andati contro il loro UNICO figlio per proteggere me, non potrò mai ripagarli di tutto quello che hanno fatto e che ancora fanno.

-vedrai Garinion la verità verrà rispettata-

Mi dice nonna cercando di risultare sicura ma lo sento il dolore che prova dalla voce leggermente incrinata, le stringo di più la mano facendole un sorriso per rassicurarla

-non sei obbligata a restare qui nonna-

Le dico per la milionesima volta ma so che non uscirà, non mi lascerà da sola anche se ha visto che Alex non mi ha lasciato un secondo e infatti mi dice di no aumentando l'intreccio delle nostre dita, sorridendomi dolcemente e cercando di nascondere l'angoscia che prova.

Mentre la guardo sento di essere osservata, mi giro verso la persona che so mi stia scrutando, perché il gelo che sento è vivo, come quello dei miei incubi, anche da sveglia.

Incrocio lo sguardo freddo e carico d'odio di Jacob che dalla sua postazione mi fissa e il mio corpo diventa una statua di ghiaccio.

Quel modo di guardare era lo stesso che aveva tutte le volte che stava per picchiarmi, ogni volta che sapevo avrebbe fatto in modo che provassi dolore, lui prima aveva sempre quell'espressione e questo mi provoca un senso di terrore viscerale che mi fa tremare anche se stretta tra le braccia di Alex.

Jacob nota la mia reazione e sorride malignamente soddisfatto, come un gatto che fa le fusa davanti al cibo.

Detesto quando lo fa e vorrei tanto non reagire così con lui ma il panico e il terrore non vogliono abbandonarmi

-non può farti nulla Racheal-

la voce calda e bassa di Alex cattura la mia attenzione e volto il mio sguardo terrorizzato nel suo caldo e fisso su di me.

Ha gli occhi tempestosi, è pronto a difendermi come un lupo con la propria compagna, mi accarezza il braccio mentre mi tiene a sé poggiando la fronte alla mia in modo da coprire la mia visuale

-finché ci sono io non ti si avvicinerà neanche di mezzo centimetro little fairy, se lo fa è un uomo morto-

Cerco di concentrarmi su Alex e su quello che mi sta dicendo, so che è la verità perché il suo tono è duro e carico di odio verso quell'uomo che mi ha quasi ammazzato e non permetterà che ciò avvenga con lui accanto

Trust meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora