CAPITOLO 16

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Ho dormito più del solito stavolta, la serata mi ha distrutta, sia fisicamente che mentalmente e ora assonnata e in pigiama scendo in cucina che ormai sono le 14, dove trovo i miei nonni intenti a sistemare

-giorno-

saluto con un piccolo sbadiglio, entrambi si girano verso di me sorridendomi dolcemente e nonna mi indica lo sgabello

-ben svegliata tesoro, hai fatto tardi ieri per la serata di gala, come è andata? -

mi chiede allegra come sempre, io le faccio un piccolo sorriso incerto, per il gala tutto bene è stato altro il problema

-bene-

le dico però per non preoccuparla e noto subito lo scetticismo nella faccia di mio nonno, lui riesce sempre a sentire quando ci sta puzza di menzogne

-garinion-

infatti, mi dice in modo scettico mentre si liscia i baffi, nonna mi porge la mia amata tazza di the, ne ho decisamente bisogno. Piano soffio per freddarla mentre li guardo e sospiro appena e li vedo che si scambiano un'occhiata d'intesa, si siedono davanti a me

-che cosa ti turba? -

mi chiede infatti la nonna, mentre nonno mi osserva sistemandosi gli occhiali. Stasera eseguendo la sua "scansione", come la definisco io, perché ogni volta che ti guarda così trova sempre qualcosa che non gli torna e solo in quel momento mi ricordo anche di avere i segni di Alex in bella vista sul collo, si vedono chiaramente per la canotta che porto come pigiama insieme ai pantaloncini.

Mordo le labbra ma non mi copro, ormai il danno è fatto e loro sanno benissimo che non sono più casta e pura da anni. Ricordo ancora la scenata che mi hanno fatto perché non importava quello che facessi tra le lenzuola, l'importante erano le protezioni e non avere segni evidenti e mannaggia ad Alex che ne aveva lasciati diversi e dannatamente visibili.

Gli occhi di nonno diventano più severi ma al momento non dice nulla, aspetta le mie parole per cui decido di parlare, anche perché sicuramente il nostro avvocato ci contatterà presto

-al gala ho incontrato l'avvocato che ha accettato la riapertura del caso di Jacob, voi ne sapevate nulla? -

alzo gli occhi e li vedo guardarsi e diventare più seri, con i volti cupi per il dolore che questa storia ha causato anche a loro. Nonna prende la mano del nonno tenendogliela saldamente e so quanto soffrono per tutto, perché quel mostro è loro figlio e tutt'oggi io mi chiedo come sia possibile che dopo tutto il loro amore e il loro sostegno, Jacob sia diventato il mostro che è

-quindi è vero che un avvocato ha accettato la sua richiesta-

dice lei guardando verso il nonno che diventa ancora più serio e io li guardo restando di stucco per le sue parole poggiando la tazza sul tavolo

-lo sapevate? -

domando guadandoli

-sapevamo voleva la riapertura del caso e che forse aveva ricevuto una risposta positiva ma non ne eravamo certi perché il signor Douglas non aveva confermato, per questo non ti abbiamo detto nulla. Io e il nonno non volevamo turbarti visto le competizioni di questo weekend-

resto in silenzio sentendo il mio petto stretto in una morsa mentre stringo forte la tazza, cercando di mantenere la mia solita calma e freddezza.

Il Signor Douglas è il nostro avvocato che segue tutta questa faccenda da quando ho dieci anni perché è un vecchio amico fidato del nonno

-da quanto lo sapevate? -

So che lo hanno fatto per me, ma anche se ne sono consapevole la sensazione di morsa allo stomaco non diminuisce perché dovevano informarmi subito, devo sapere se quel bastardo tornerà libero.

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