Sono riuscita ad arrivare in orario, per fortuna le strade erano libere.
Mi metto seduta nel prive che mi ha riservato Liz, avevo pensato mi riservasse un posto speciale ma non questo, so che lo ha fatto per farmi stare il più tranquilla possibile, e per questo non posso che ringraziarla, ma non mi aspettavo di certo un prive tutto mio.
Mi guardo attorno, osservando il locale, i prive sono in alto rispetto alla pista da ballo o al grande palco dove sono i pali, così da avere una visuale perfetta, le pareti sono ricoperte da carta da parati scura, con disegni barocchi, e qualche quadro di arte moderna, esposti sulle balconate tutte intorno alle mura, le ringhiere in ferro intorno risultano fredde e sterili, facendo contrasto con il caldo delle luci e della carta da parati, tutta la struttura si affaccia sulla sala da ballo nel piano inferiore che è circondata da divani in pelle scura, e dal sontuoso bancone da bar in tek, illuminato sui bordi da luci calde arancioni, al centro della pista sul soffitto un enorme sfera, con tante piccole luci sempre sui toni caldi, rendono il tutto più accogliente, se così possiamo definire un club come questo.
Ordino la mia solita Schweppes al limone, poiché odio l'alcool, le persone si trasformano, con quello schifo, esce fuori il peggio dalla maggior parte della gente quando bevono, ne odio anche solo l'odore ormai, mi riporta a galla troppi momenti bui.
Resto seduta, nella penombra per non attirare nessuno, sorseggiando la mia bevanda che mi è stata portata poco prima, quando il dj annuncia l'ingresso delle ragazze, che vanno a posizionarsi, sui cubi laterali, o ai due pali laterali, lasciando il palo centrale libero, per la star dello show, Liz.
Penso a quando ci siamo conosciute, 6 anni prima, alle selezioni per l'accademia di danza, all'epoca non avevo nessun'amica, nessuno con cui poter parlare neanche solo di danza, mi ero presentata con entrambi i miei nonni, la loro presenza mi ha aiutato a non permettere all'ansia di divorarmi.
Ero seduta con loro in disparte, che mi sistemavo le scarpe quando un gruppo di oche, poco più grandi di me, mi prese in giro per i miei capelli, chiamandomi con tono dispregiativo, pel di carota e altri insulti, ridendo anche delle mie forme già pronunciate, che nascondevo con i vestiti, quei commenti mi fecero male, molto per il mio carattere di allora.
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***A quel tempo ero molto insicura del mio aspetto, non che ora sia una vanitosa, però so di non essere un cesso, mi piaccio e piaccio anche ai ragazzi, ad alcuni il mio aspetto, che definiscono "innocente", eccita parecchio, ma non ho mai avuto relazioni stabili, perché nessuno mi conosce davvero, ne voglio che mi conoscano, solo esperienze da una botta e via, se mi permettete il termine, protetto oltretutto e mai denudata del tutto, qualcuno non ha apprezzato, ma non era una cosa di cui mi preoccupavo, non mi metterei mai nuda davanti a dei prefetti estranei, né gli darei altro di me.***
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Ricordo ancora che stavo per alzarmi ed andare a nascondermi in bagno, quando la voce allegra di Liz disse
"se lo sognano il colore dei tuoi capelli sai? o anche il tuo corpo quindi non starle a sentire"
la guardai, sbattendo le palpebre varie volte non capendo se fosse seria o meno, ma stetti zitta, lei rise e si sedette vicino a me, cercando di intraprendere una conversazione, ma io non parlavo, anzi penso che la stessi guardando anche più tosto male, ma sembrava non avere effetto su di lei il mio sguardo o il mio silenzio.
Continuava a parlare e io stavo zitta, a disagio e infastidita, stavo per urlarle di lasciarmi stare quando chiamarono il mio nome per la selezione, saltai in piedi senza degnarla di uno sguardo, lei invece sorridente mi salutò e mi diede l'imbocca al lupo.

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Trust me
RomancePossono due persone essere uguali ma allo stesso tempo diverse? Possono due persone passare dal essere la figura su cui fare affidamento ad odiarsi nel giro di poco tempo? E poi? Rechael O'Connor ha ormai 22 anni, studia per diventare una ballerina...