CAPITOLO 47

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Mi sveglio infastidita da un raggio di sole che entra dalla finestra e mi stringo di più contro il petto di Alex, la sensazione di protezione e di calore che sento è talmente inebriante che mi rilasso ancora di più, giro lentamente il volto, accoccolandomi nell'incavo del suo collo e ispirando a fondo il suo profumo.

Sollevo gli occhi su di lui e lo trovo che ancora dorme con l'espressione beata e tranquilla di chi ha passato una nottata appagante e questo fa nascere un sorriso mentre gli sfioro piano i capelli che gli ricadono sul volto con delicatezza per non svegliarlo.

Resto ad osservarlo quasi imbambolata, dire che è bello quasi non gli rende giustizia, con tutti i suoi tatuaggi, i vari piercing lo fanno sembrare il classico cattivo ragazzo, più duro di quanto in realtà è.

Non posso credere che uno dei miei desideri di quando ero bambina sembra sia divenuto reale, io e lui insieme, se qualche mese fa me lo avessero detto non ci avrei creduto anzi, penso che avrei mandato a quel paese chiunque lo avesse fatto perché l'odio che provavo per lui era dentro di me così radicato in profondità misto al dolore della sua assenza, poiché non accettavo che lui non fosse più accanto a me.

Gli sfioro il petto con le dita e posandogli un bacio su una spalla mi alzo per andare a preparare la colazione, mi è venuta voglia di fare qualcosa per lui, anche se è una piccolezza. Ricordo ancora quando nonno, all'inizio che mi trasferii a casa loro, me la portava a letto, mi faceva sempre piacere e mi faceva sentire speciale, mi hanno sempre fatta sentire speciale grazie a tutto l'amore che mi hanno dato.
Per cui, una volta indossata una sua maglia nera che mi arriva a metà coscia, fa praticamente da vestito, lego i capelli in una crocchia per non averli davanti al viso e mi dirigo in cucina.

Vado alla ricerca di tutto quello che mi serve ed inizio a preparare la colazione. Alex ama il caffè, e le uova con il bacon, molto proteico, in modo tale che possa andare ad allenarsi o anche andare a correre mentre per me preparo il the che lui ha iniziato a farmi trovare in casa dopo aver scoperto che non prendo il caffè, il pensiero mi fa sorridere intenerita perché la cosa lo ha lasciato di stucco.

Mentre cucino inizio a canticchiare, sistemo nei piatti le pietanze e prendo la tazza di Alex per metterci il suo caffè bollente ma quando sto per prendere la caffettiera, due braccia possenti mi avvolgono la vita, portandomi contro un corpo caldo e forte, sussulto leggermente perché non lo avevo sentito arrivare, nemmeno un gatto è così silenzioso

-buongiorno-

mormora, dandomi un bacio sul collo dove poi ci affonda il volto ispirando a fondo il mio profumo

-giorno-

ricambio con il sorriso sulle labbra mentre gli verso il caffè restando stretta a lui. Sentendo il profumino che si diffonde per la stanza, lui sorride contro la mia pelle avvolgendomi di più tra le sue braccia e mi chiede con tono divertito ma felice

-mi hai preparato la colazione little fairy? -

-sì, ma volevo portatela a letto in realtà-

Mi bacia lungo il collo emettendo un mormorio riflessivo che mi dà i brividi

-a cosa lo devo? -

Prendo il piccolo vassoio con la colazione e giro il volto verso di lui un po' rossa in volto, mordicchiandomi le labbra per l'imbarazzo che sta crescendo dentro di me, non riesco ad esprimere quello che provo liberamente per lui ma vorrei dirglielo e con questo piccolo gesto volevo che capisse quanto per me è importante.

Ieri notte, dicendogli che lui è la mia stella polare so che capito il significato, sa che per me  dirgli quello è forse anche di più di dirgli apertamente cosa provo per lui ma non sono certa che comprenda davvero che per me è diventato insostituibile ma le parole alle volte, anzi spesso, non sono il mio forte.

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