<<era fondamentale per te passare il test! è possibile che non ti importi mai di nulla?!>>
robin rimase in silenzio.
<<rispondimi!>>
ancora nulla.
<<robin arellano!>>
a quel punto si alzò e andò via dalla classe sbattendo la porta.
<<vai da lui>> ordinai a finney.
lui annuì alzando la mano <<prof!>>
<<si, vai>> rispose senza nemmeno sentire quello che aveva da chiedere. finn uscì e la prof iniziò a spiegare, ma io ero in pensiero per robin, non riuscivo a smettere di pensare al perchè se n'era andato via così...
non è che...no! non era possibile. robin era uno stronzo e io lo detestavo per questo.
l'ora di matematica terminò, poi iniziò geografia e i ragazzi tornarono.
<<cos'è successo? sta bene? dove eravate?>>
<<allora...ricapitolando...>>
<<dai, scemo!>>
<<eravamo in bagno, si...si è messo a piangere, in teoria non dovrei dirtelo, ma gli manca molto suo padre. in più è preoccupato perchè probabilmente non verrá ammesso agli esami e dovrá ripetere l'anno, al test ha fatto solo 55 su 100, non è abbastanza...questo è tutto>>
<<oh...ok...>> risposi soltanto, voltandomi e tornando a guardare la prof, continuando a pensare alla parole che finney aveva detto.
insomma, a robin mancava suo padre ed io lo avevo nominato invano solo pochi giorni prima...cavolo.
<<devo scusarmi con lui>> mormorai tra me e me facendo in modo che nessuno mi sentisse.
ma come? gli scrivevo un biglietto o glie lo dicevo a voce?
se gli avessi parlato faccia a faccia, probabilmente mi avrebbe ignorata e avrebbe risposto male, ma se gli avessi mandato un biglietto le cose non si sarebbero risolte del tutto.
i miei pensiere vennero interrotti dal suono della campanella e dalla voce della prof di matematica che stava salutando una sua collega poco prima di entrare in classe<<buongiorno prof>> l'accogliemmo tutti con grande fatica.
<<ciao>> disse lei sedendosi sulla cattedra e tirando fuori dalla sua borsa arancione un astuccio.
guardai robin per un secondo, aveva la testa bassa e sorreggeva la fronte con la mano destra, mentre con la sinistra sembrava che stesse scrivendo qualcosa.
ok...si, dovevo scusarmi decisamente per quello che avevo detto. non avevo mai visto quella parte di lui. di solito robin era quello che appallottolava i pezzi di carta e li tirava ai suoi amici, rispondeva male ai professori, era uno che difficilmente parlare seriamente se il discorso riguardava la sua vita privata. e...quella parte di se mi mancava, ed era sparita da dolo quaranta minuti.
<<robin>> lo chiamò la prof, lui alzò lo sguardo. poi chiamò anche il mio nome <<dopo devo parlare con voi due, ci vorranno solo cinque minuti>>
io annuì.
per un attimo io e arellano ci guardammo l'un l'altra, ma lui distolse velocemente lo sguardo posandolo da un'altra parte.
svolgemmo gli esercizi che ci erano stati assegnati, poi arrivò l'intervallo e la professoressa ci chiamò un attimo fuori.
<<cosa voleva dirci?>> chiesi
<<bene, sono qui perchè volevo parlarvi dei vostri test di matematica...>>
non capivo.
<<ma il mio è andato bene...>>
<<si, lo so. per questo voglio affiancarti a robin, per aiutarlo a migliorare>> si rivolse a lui <<voglio darti un'altra possibilitá, ma è l'ultima>>
cosa...?
<<ma prof...>> protestai
<<prof, non è giusto. prenderò ripetizioni per conto mio!>> disse robin
<<questa è la mia decisione. non si discute.>>
guardai a destra abbassando lo sguardo <<dio>>
intanto la professoressa se n'era andata.
<<perfetto. dovrò lavorare con scarlett hopper>>
<<nemmeno a me fa piacere aiutarti>> mi appoggiai al muro <<sarà meglio cominciare subito...almeno ci leviamo il pensiero>>
<<oggi pomeriggio puoi?>> chiese.
<<oggi?>>
<<ma sei sorda? si, oggi!>>
<<cazzo, come sei arrogante...oggi va bene...però a casa mia probabilmente ci sará anche vance.>>
<<i tuoi zii?>>
<<non ci sono>>
<<bene. allora è la volta buona che picchio quel coglione. tanto il braccio dovrebbe essere andato a posto, no?>>
mi avvicinai a lui il più possibile <<prova a fargli male ancora, e mi assicurerò che tu ripeta l'anno, arellano>>
feci per tornare in classe, ma lui mi fermò
<<alle 4.30?>>
<<si>>
<<ci sarò>>
<<ottimo...>> alzai gli occhi al cielo.
<<ci vediamo, troietta>>
"troietta".
non lo aveva detto con cattiveria.
beh, nemmeno con amore, ma non sembrava voler essere cattivo.
ero di spalle, perciò non lo vidi...ma potrei azzardare dicendo che aveva accennato un sorriso.
un...sorriso?<<cosa ti ha detto?>> chiese ana venendo verso il mio banco
<<che devo dare ripetizioni a robin>>
si mise la mano sulla testa.
<<lo so...>>
entrò la prof di spagnolo.
<<hola!>>
<<noo>> sbuffai alzando la testa. <<qualcuno mi ammazzi>>
finney mi tirò la sua strana penna a forma di razzo sulla fronte.
<<ahia, demente!>>finalmente la scuola era finita, io e mio cugino stavamo tornando a casa. io gli raccontai di come era andata la mia giornata e lui mi parlò della sua.
<<vance>>
<<si?>>
<<oggi la prof ha detto che devo aiutare robin in matematica, quindi verrá da noi oggi, verso le 4.30>>
<<non ci pensare nemmeno!>> protestò.
<<invece sì, non va nemmeno a me. sta' tranquillo, non ti fará del male>>
lui sbuffò <<io sono più forte di lui>>
<<davvero? l'ultima volta mi pare che sia stato robin a farti il culo>>
lui mi guardò, poi mi diede una lieve spinta <<quella volta avevo male al braccio>>
risi <<scemo>>
<<non mi insultare! sono anche finito in ospedale!>> scherzò.
una volta tornati a casa ci mettemmo entrambi sul divano a guardare il cellulare, poi...
<<devo chiederti un consiglio>>
<<spara>>
<<immagina di aver detto qualcosa di molto brutto ad una persona che odi tanto, ma poi scoprire che lui c'è stato tanto male. come ti sentiresti? che cosa faresti?>>
<<dimmi a chi ti stai riferendo e io ti darò il mio consiglio>>
sospirai <<parlo di robin, ho nominato suo padre e ho scoperto che c'è stato male>>
<<ah, si tratta di lui>>
<<vance>>
sospirò, come avevo fatto io. <<beh...non ho dei grandi consigli, sei intelligente, ragiona con la tua testa. che cosa farebbe tua madre?>>
guardai in basso <<si scuserebbe>>
<<esatto!>>suonò il campanello, mio cugino aveva deciso di uscire, andai ad aprire
<<ciao...>>
<<ciao, scarlett. posso entrare?>>
<<certo...entra pure, robin>>
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📞Rᴏʙɪɴ×Sᴄᴀʀʟᴇᴛᴛ📞 ❤️🔥𝐸𝑛𝑒𝑚𝑖𝑒𝑠 𝑇𝑜 𝐿𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠❤️🔥
Fanfictionmi chiamo scarlett hopper e no, non sono la sorella del temutissimo vance hopper. siamo cugini. peccato che, il temutissimo vance, proprio nel mio primo giorno di scuola, finì in una rissa con l'ancora più temuto, robin arellano. dio, odio robin ar...