cap. 7 ripetizioni

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<<che hai portato?>> chiesi
<<beh, matematica no?>> rispose come se stesse parlando con la ragazza più odiata del mondo.
beh...in effetti per lui forse era così...
però, cavolo, era così arrogante...io avrei dovuto scusarmi? davvero?
"sì" pensai "anche se con un come lui mi passa la voglia...ma si merita delle scuse"
<<ok...cominciamo>> lo feci sedere su una sedia <<fai questi primi tre esercizi e, quando hai finito, fammeli vedere e ti dico se c'è qualcosa di sbagliato>> ordinai
lui sbuffò, poi lo fece.
passarono circa 20 minuti in cui io lo aspettai guardando il cellulare ed, ogni tanto, dando un'occhiata al suo quaderno.
il mio telefono vibrò: un messaggio da finney.
"come sta andando la tua missione impossibile?"
"per ora non ci siamo ancora detti nulla di brutto...ma temo che possa succedere"
"se la sta cavando bene?"
"mh...insomma. gli ho dato da fare solo 3 esercizi...sono passati venti minuti e non lo ha ancora finiti!"
"eh, ma tu devi aiutarlo a farli, non aspettare che finisca"
alzai un attimo lo sguardo, poi:
"eh, grazie, ma io che ne so di come si fa ripetizioni? non le ho mai fatte a nessuno! non capisco perchè la prof ha scelto proprio me...c'eri tu...o altri, tipo chris! lui è un asso in matematica"
"ho preso meno di te, però. comunque, fidati di me, robin è il mio migliore amico, e lo conosco abbastanza da sapere che il modo in cui gli stai facendo ripetizioni non è quello giusto. credo che per fargli imparare tu debba stare lì con lui e seguirlo passo per passo"
feci per rispondergli, ma robin aveva finito di fare gli esercizi.
<<va' che ho finito>>
<<alla buon'ora!>>
gli presi libro e quaderno e controllai il tutto, ad un certo punto i suoi esercizi erano talmente scorretti che faticavo a credere che non avesse semplicemente capito l'argomento. pensai lo stesse facendo apposta.
<<mi prendi per il culo?>> chiesi guardandolo sconvolta
<<per quanto mi piacerebbe in questo momento, no>> rispose <<perchè?>>
<<oddio>> sgranai gli occhi dando ancora un'occhiata ai suoi esercizi
<<che cosa c'è di sbagliato?>> chiese guardando nella mia stessa direzione.
io spostai il mio sguardo su di lui <<ogni cosa, robin...>>
<<ah...>> guardò un attimo in basso, deluso...ma tentò di nasconderlo.
in quel momento capì che...forse qualcosa gli importava...

glie li avevo corretti, spiegandogli gli errori, poi gli avevo assegnato altro da fare.

"credo che per fargli imparare tu debba stare lì con lui e seguirlo passo per passo"

sospirai.
<<robin, ti serve una mano?>>
<<l'hai capito, vedo che non sei così stupida, allora!>> disse lui con tono acido.
ok...no.
<<non capisco perchè ti sto così tanto sui coglioni! che cosa ti ho fatto di male!?>> sbottai
<<ed io? che cosa ti ho fatto di male per odiarmi così tanto?>> rigirò la domanda.
e io sapevo esattamente la risposta <<perchè sei cattivo, robin! tu sei uno stronzo!>>
lui non disse nulla ed io scossi la testa <<quali di queste ti sono venute?>>
<<nessuna>>
sospirai di nuovo e controllai velocemente. poi notai qualcosa.
<<ehi...questa espressione è giusta. devi solo semplificare>>
mi guardò scioccato <<dici davvero?>>
sorrisi leggermente <<si! insomma, non sono sicura, sono numeri alti...però dovrebbe essere giusta>>
controllai con la calcolatrice, facendo bene tutti i calcoli...avevo ragione, l'espressione era giusta.
<<wow>> commentai
<<perchè? non credevi che potessi farcela?>> chiese lui un po' preoccupato per la mia risposta e senza quel tono da arrogante che aveva sempre quando parlava con me.
<<certo che credevo che potessi farcela>> dissi, e lui accennò un sorrisino <<perchè, ti interessa la mia opinione?>>
<<no>> rispose
<<ok...andiamo avanti...qui hai dimenticato di invertire>>
gli corressi pian piano tutto gli esercizi e ne facemmo altri insieme, poi le due ore passarono.

<<finalmente abbiamo finito! sono così stanco. quando puoi tu ancora?>> chiese mentre lo accompagnavo alla porta
<<io in teoria tutti i giorni...ma non so se tu sei disposto a venire anche domani>>
<<io non voglio. però devo se non voglio ripetere l'anno>>
alzai gli occhi al cielo senza che lui mi vide, poi mi ricordai che...
<<robin un attimo solo>>
<<mh>>
<<mi...>> presi un bel respiro <<mi dispiace per quello che ho detto su tuo padre...ero arrabbiata e tu avevi appena picchiato mio cugino...non avrei dovuto.>>
lui mi scrutò da testa a piedi, poi si voltò e andò via.
rimasi un po' delusa...per me era giá difficile scusarmi, e lui se n'era andato via senza dire nulla? sul serio?
rientrai in casa e aspettai vance che tornasse.
una volta arrivato, mi chiese se fosse andato tutto bene e se mi fossi scusata, io riposi "sì" ad entrambe le domande...non avevo molta voglia di iniziare un discorso su questo.

la mia sveglia suonò, il giorno dopo, ed io mi preparai per andare a scuola insieme a mio cugino, gwen, finney ed ana.
la prima ora di quel giorno avevamo storia, materia che amavo, e che tentavo di seguire con attenzione, anche se finivo sempre per pasticciare su un quaderno che, in teoria, doveva essere riservato agli appunti.
dall'alto mi arrivò un bigliettino sul banco:

"sei bellissima quando sorridi"

arrossì, tanto.
ma chi poteva averlo mandato?
avrei dovuto a tutti i costi scoprirlo.
intanto lo passai a gwen, che aveva il banco di fianco al mio.
<<uhh, hai un ammiratore segreto>> sussurrò
<<tu sei scema>> risposi con un tono altrettanto basso
<<secondo te di chi potrebbe essere?>>
<<non saprei>>
<<forse...chris?>> azzardò
<<chris?>>
<<l'hai baciato, magari si è montato la testa>>
<<si, è possibile...ma, se è così, preferisco rimanere col dubbio>>
rise.
<<apparte gli scherzi, davvero, chi potrebbe essere?>> dissi seria
<<non riconosci la scrittura?>>
<<no, ma secondo te riesco a riconoscere la scrittura?! per chi mi hai presa?>>
<<magari ci riuscivi, che ne so!>>
la campanella suonò.
ora avevamo tecnologia.
dopo un po' mi arrivò un altro biglietto sul banco, sempre dall'alto, ma questa volta da una traiettoria diversa rispetto a quella dell'ultima volta.
io lo aprì e gwen si avvicinò per leggerlo insieme a me...
non potevo crederci.

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