gwen mi guardò <<chi te lo ha mandato?>>
io feci un piccolo sorrisetto e mi voltai verso robin.
"dispiace anche a me di averti detto che dovevi morire insieme ai tuoi genitori"
lui ricambiò lo sguardo e fece un cenno con la testa in segno di saluto.
era qualcosa, no?
<<forse è lui il tuo ammiratore>> disse gwen rovinando quel momento giá piuttosto strano di per se.
risi
<<no, sono seria>> continuò
<<non può essere lui. io non lo sopporto...e nemmeno lui sopporta me>>
<<allora perchè si è scusato?>>
<<perchè ieri mi sono scusata io per prima>>
<<e allora?>>
<<gwen.>>
<<va bene...però io lo terrei nella lista>>
<<io no...però se vuoi farti una lista mentale di tutti i possibili ammiratori che potrei avere...io non ti fermerò>>
<<grazie. e poi, anche lui ti piaceva, magari può essere che ti piaccia ancora>>
<<no, non è possibile. è troppo cattivo e stronzo per me>>
ma perchè ne stavamo parlando? anche se robin mi fosse piaciuto, lui non avrebbe mai ricambiato quel sentimento ed io stessa non avrei mai potuto avere la certezza che mi amasse veramente e che non usasse come un giocattolo.
ma tanto non aveva importanza. lui non mi piaceva ed io non piacevo a lui.
<<gwen e scarlett, se vi interessa di più parlare degli affari vostri piuttosto che seguire la lezione, potete anche andare fuori>> ci rimproverò la prof.
<<io ci andrei fuori>> mi sussurrò gwen il più velocemente possibile e senza staccare gli occhi dalla professoressa
<<anche io>>
poi entrambe ridemmo senza farci notare.
e, anziché andare avanti a parlare usando la bocca, ci mettemmo a scrivere dei bigliettini che ci passavamo ogni volta che la maestra era attenta a guardare il libro, o alla lavagna a scrivere qualcosa.
finirono le prime tre ore e passai l'intervallo a raccontare quello che era successo il giorno prima e quella mattinata a finney ed ana.
poi arrivò la quarta ora: matematica.
la cosa brutta è che l'avevamo per quattro volte la settimana, anche più ore al giorno. la materia in se mi piaceva, il problema era che la professoressa era troppo severa e quasi nessuno capiva mai quando spiegava qualcosa alla classe, e, per le persone brave in matematica, tipo me, finney o chris, non era così tragico perchè ce la cavavamo bene anche da soli. ma per le persone che erano poco portare, come gwen e robin, era terribile.
<<buongiorno>>
tutti ci alzammo per accogliere la prof.
<<oggi facciamo un po' di ripasso per le persone che hanno preso un voto inferiore alla media nel test di ingresso>> si sedette alla cattedra <<robin, tu hai il recupero tra una settimana>> annunciò non curandosi che, forse, averlo detto davanti a tutta la classe potesse creare disagio nei suoi confronti.
era una delle tante, troppo cose che odiavo di lei. diceva sempre quello che pensava, offendeva senza pensarci due volte e senza nemmeno provare a comprendere che qualcuno poteva rimanerci male. come era effettivamente successo.
iniziò a dettare gli esercizi e iniziammo a farli.
un'espressione dopo l'altra, io andavo a farle vedere gli esercizi, lei mi diceva che stavo "troppo attaccata con un numero e l'altro" ed io cercavo sempre di mantenere la calma.
<<comunque c'è gente in questa classe che non è ancora venuta a farmi vedere un esercizio>> si lamentò, ma nessuno le aveva risposto. era una cosa che faceva spasso, si lamentava ad alta voce, nessuno le rispondeva perchè a nessuno interessava quello che lei pensava.
ed era giusto così.
andai a farle vedere la mia ultima espressione, ed era giusta.
finn mi chiamò dal dietro le spalle, era solo ad un banco dietro quello di sua sorella, quindi riuscivamo a comunicare tranquillamente. in più in classe tutti erano in piedi perchè c'era la possibilitá che una persona portata aiutasse una persona meno portata.
<<aiuta robin>> mi ordinò
<<no! perchè non lo aiuti tu?>>
<<perchè l'ora sta per finire e io ho da fare ancora tre espressioni. non ho voglia di farle a casa. aiutalo tu>>
mi rivoltai e sbuffai. non mi andava di aiutarlo...
però...
che cosa avrebbe fatto mia madre?
<<robin, hai bisogno di aiuto?>> chiesi venendo verso il suo banco
<<finney non può?>> domandó
<<ok, come vuoi>>
feci per tornare al mio posto, ma poi...
<<no, scarlett! va bene, sì, mi serve aiuto...>>
tornai da lui
<<quante ne hai fatte fin'ora?>>
<<tre>>
<<tutte sbagliate, immagino>> scherzai
non mi aspettavo stesse al gioco, invece...
<<tu non hai specificato come dovevano essere>>
risi.
<<ok, fammi vedere...>> notai lo stesso errore del giorno prima <<robin, che cosa ti sei scordato di fare?>>
lui guardò il quaderno con attenzione per qualche secondo
<<è nel risultato>> suggerì
<<devo semplificare?>> chiese guardandomi in faccia
<<ma bravo!>> dissi ironicamente
<<non hai una calcolatrice?>>
<<tu non ce l'hai?>>
<<si, ma non ho voglia di tirarla fuori dallo zaino>>
<<ma va' a cagare! dovresti averla giá sul banco!>>
ridemmo, poi andai a prendere la mia.
la campanella suonò di nuovo e io feci per tornare al mio posto quando, da parte sua, sentì sussurrare qualcosa che probabilmente non voleva che io sentissi.
<<io non ti odio>>
sorrisi tornando al mio banco.
<<ciao vance!>> dissi raggiungendolo per strada
<<ciao.>> mi salutò <<oggi c'è stata una rissa>>
<<tra te e chi?>>
<<e tu che ne sai che c'ero io di mezzo?!>> chiese colpito
era veramente colpito?
<<perchè sei vance hopper. è impossibile che tu non c'entri quando si parla di risse. con chi hai fatto a botte?>>
<<con un tipo di nome alan, non so chi fosse, ma probabilmente lui sapevo chi fossi io, visto che stava dicendo che sono un figlio di puttana>>
<<hai vinto?>>
<<hai dubbi?>>
<<ti sei fatto menare da robin! eccome se ho dubbi!>>
<<ancora insisti? avevo male al braccio!>>
ma c'aveva preso gusto?
<<quindi hai vinto>>
<<si>> confermò alzando la testa tutto fiero di se <<e oggi robin tornerá a casa nostra per le ripetizioni, vero?>>
<<si...>>
<<cazzo, che palle, questo significa che mi tocca uscire di nuovo?>>
<<ma in realtà sei tu che esci, se vuoi stare in casa senza vedere robin, puoi stare tranquillamente in camera tua>>
<<non posso>>
<<perchè?>>
<<l'aria è contaminata ovunque quando c'è lui. farei benedire la mia stanza ogni volta che viene da noi se papá fosse un prete>>
<<vance...>> scossi la testa e lui rise, poi parlammo di un argomento un po' più serio. o quasi <<forse tua cugina ha un'ammiratore segreto>>
si fermò <<cosa?!>>
<<l'hai leggermente urlato>>
lui mi ignorò <<hai giá qualche idea di chi possa essere?>>
<<allora...ho optato per chris, un mio compagno di classe, perchè l'ho baciato durante il gioco della bottiglia alla festa di donna...>> mi bloccai <<ma tu questo non dovevi saperlo...>>
<<hai dato il tuo primo bacio durante un gioco? l'hai sprecato così?!>>
<<è solo un bacio, vance. perchè è così importante? ad ogni modo...lui, e gwen pensa che possa esserci anche robin>>
<<robin escludilo>>
<<ma non lo penso io, è gwen che lo pensa>>
parlammo ancora un po' fino ad arrivare a casa.
<<mamma e papá non ci sono, cucino io?>>
<<beh, io non cucino di sicuro>>
alzò gli occhi al cielo, poi rise. <<la carne ti va?>>
<<boh, si...>>
pranzammo e io mi misi a fare un po' di compiti che mi erano stati assegnati durante la giornata.
poi il campanello suonò, robin era arrivato.
<<nooo>> sbuffò vance
<<sta' zitto, vai in camera tua>> ordinai
<<no, si contamina. esco, vado in sala giochi>> andò in camera mia, c'era la finestra più vicina all'uscita di casa, poi se ne andò
<<entra pure>> dissi mentre ridevo per quello che aveva fatto mio cogino
<<come mai quella risata?>> chiese robin mentre si sedeva sulla sedia
<<mio cugino è appena uscito dalla finestra>>
<<ah...>>
<<vabbè, cominciamo?>>
<<si...>>
tirò fuori i libri e inisieme finimmo le espressioni che aveva dato la prof di matematica la mattina.
dopo circa un'oretta, robin disse:
<<comuqnue domani sera finney fa un pigiama party, ci saremo io, donna, gwen, ovviamente, e bruce. mi ha chiesto di invitarti>>
<<va bene...ci sarò>>
<<peccato>> disse...con l'arroganza di sempre
ma...ma perchè?
<<questa mattina hai detto che...>> mi bloccai, non volevo che sapesse che lo avevo sentito.
<<che...? cos'ho detto questa mattina?>>
<<niente. andiamo avanti...>>
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📞Rᴏʙɪɴ×Sᴄᴀʀʟᴇᴛᴛ📞 ❤️🔥𝐸𝑛𝑒𝑚𝑖𝑒𝑠 𝑇𝑜 𝐿𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠❤️🔥
Фанфикшнmi chiamo scarlett hopper e no, non sono la sorella del temutissimo vance hopper. siamo cugini. peccato che, il temutissimo vance, proprio nel mio primo giorno di scuola, finì in una rissa con l'ancora più temuto, robin arellano. dio, odio robin ar...
