cap. 5 "perchè glie lo hai detto?"

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era lui, di nuovo!
<<dio, lasciami stare!>> dissi con un tono di voce finemente più alto.
<<calmati, mamma mia>> sbuffò <<non mi importa un cazzo di te>>
<<te l'ho per caso chiesto?>> feci un mezzo sorrisetto ironico
<<no, ma prima mi hai aiutata tu. non le tue amichette, per questo ti dicevo di non pensare che mi importi di te>>
<<io non volevo aiutarti, mi hai costretto! non la smettevi di tormentarmi>>
<<comunque volevo solo dirti di non parlarmi, non voglio esserti amico>>
scossi la testa <<pensi davvero che il mondo...>> mi bloccai, non ne valeva la pena <<come vuoi>>

finalmente uscì da scuola e mi diressi verso casa.
<<ciao, sono tornata>> dissi
<<ciao tesoro, com'è andata a scuola?>> chiese mia zia venendo verso di me
<<bene...>> appoggiai lo zaino sulla sedia, in salotto
<<bene, e i test?>>
<<erano entrambi abbastanza semplici>>
<<fantastico>> rispose con un sorriso, poi <<vance è uscito a mangiare qualcosa con i suoi amici, poi sicuramente passerá alla sala giochi, penso che torni verso le 4.30/5.00>>
<<beh...d'accordo. tra poco comunque esco con finney e gwen>>
<<certo, ha che ora torni?>>
ci pensai un attimo <<non lo so...ho un limite?>>
<<no...solo, torna prima delle 6.00>>
annuì

<<voi che li avete trovati i test?>> chiesi mentre camminavo sul marcipiede
<<quelli di italiano erano semplici...quelli di matematica non sono sicura di averli passati>> disse gwen
<<così sei un po' esagerata>> fece finney <<per me è stato il contrario, per te, scarlett?>>
<<per me...sono stati entrambi molto facile, ma italiano mi è parso più svelto>>
<<peró non vale!>> scherzò <<tu sei brava in tutte le materie!>>
<<non in tutte. in geografia faccio pena e scienze non la capisco. e poi odio lo spagnolo>>
<<ma tu sei brava in spagnolo>> gwen mi diede una piccola spinga
<<si ma questo non significa che apprezzi la meteria>>
<<qualcun altro ha apprezzato te, però>> commentò
<<cosa intendi?>> chiesi
<<intendo quello che è successo con robin>>
<<che è successo con robin?>> domandò finney incuriosito.
alzai gli occhi al cielo.
<<ho visto che vi mandavate dei bigliettini, siete amici adesso?>>
<<no! quei bigliettini erano solo perchè lui aveva bisogno delle soluzioni per il test, io all'inizio non volevo dargliele, poi lui ha iniziato a tormentarmi, non ho avuto scelta>>
<<lui è il mio migliore amico, quindi sono contento che tu lo abbia aiutato...però...perchè glie lo hai detto? perchè non hai avvisato la professoressa? perchè non le hai detto che ti stava dando fastidio? è sempre stato stronzo con te>> finn si spostò i capelli con una mano
io rimasi in silenzio e gwen chiamò il mio nome.
<<perchè...>> sospirai <<perchè certe volta penso di più a quello che farebbe mia madre piuttosto che a quello che farei io. mia zia mi racconta sempre che era una donna gentile e premurosa e io ho pensato che robin avrebbe fatto questo per me...>>
entrambi rimasero in silenzio per un po'
<<sei sicura che non ti manchino?>> chiese poi gwen
<<si, sono sicura. è come se fossero degli sconosciuti per me>>

come può mancarti qualcuno che conosci appena?

passai ancora un po' di tempo con i miei amici, poi tornai a casa. e la prima settimana di scuola passò abbastanza velocemente.

<<buongiorno>> disse la prof di matematica mentre entrava in classe e appoggiava violentemente i fogli del test sulla sua cattedra. <<ho qui le vostre verifiche>>
<<come sono andate?>> domandò matty
<<alcune molto bene, altre poteva andare decisamente meglio. sono davvero delusa da molti di voi>> guardò un punto preciso nella classe che io decisi di guardare a mia volta.
era nella direzione del banco di robin.

<<questa è la tua verifica>> appoggiò il test sul mio banco <<hai fatto degli errori che ti hanno abbassato di molto il punteggio, errori che, se solo ti fossi concentrata di più, avresti potuto evitare. ma tutto sommato, va bene>>
cazzo se andava bene! 96 su 100 era un voto altissimo! era lei che doveva sempre esagerare su ogni cosa, mi aveva penalizzato per degli errori di calcolo che avevo fatto.
mi voltai verso finney, che era un banco dietro al mio, e gli chiesi quanto avesse fatto
<<94>> rispose, ed io esultai
<<ehi...>>scherzó lui abbassando la testa
<<scusa, lo sai che mia zia vuole che io sia sempre una delle migliori...>>
<<si, lo so, tranquilla>>
ecco, questo mi creava disagio. il fatto che mia zia volesse che fossi perfetta.
ma io non lo ero, come nessuno.
non mi puniva se prendevo un brutto voto, ma glie lo si leggeva negli occhi che ci rimaneva male.
io e finney fummo interrotti dalle grida della professoressa, così entrambi ponemmo il nostro sguardo su di lei.
<<lo sapevi che passate il test era fondamentale per te!>>

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