<<guarda qui!>> fece robin sfilandomi davanti con le scarpe nuove e un sorriso che finì per coinvolgere anche me <<come mi stanno?>>
<<ti stanno benissimo>> dissi mettendomi sul suo letto
<<grazie ancora, sono bellissime. forse anche più belle di quello che avevo visto io>>
mi raggiunse, mettendosi a sedere vicino a me, giocando con le scarpe e muovendo i piedi felice.
<<tu ti fidi di me?>> chiese diventando serio all'improvviso.
<<certo>> risposi, anche se non era tutta la veritá.
gli volevo bene, ma pensavo ancora che potesse abbandonarmi o fare lo stronzo.
<<fino in fondo?>> insistette.
certe volte avevo l'impressione che robin conoscesse me meglio di quanto io mi conoscessi. il che era preoccupante, non ci conoscevamo da così tanto.
<<abbastanza...>> mentì di nuovo.
ci fu un lungo silenzio in cui io pensai che forse avrei dovuto dirgli la veritá, ma ero sicura che giá la sapesse.
<<hai ancora l'impressione che io sia il solito stronzo, vero?>>
non dissi nulla.
<<mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare in questi anni...>>
gli presi la mano <<ehi...è tutto a posto, non preoccuparti di questo>>
lui la strinse e mi fece un sorriso leggero.
di nuovo le farfalle...
<<sei importante per me>> sussurrò
<<anche tu...>>
ci guardammo per qualche secondo, eravamo giá molto vicini, ma lui si sporse ancora un po' verso la mia faccia, ed io, senza accorgermene, stavo facendo lo stesso.
<<sei unica>> disse
risi leggermente <<quante volte pensi di ricordarmelo ancora?>>
<<finchè non te lo metterai in testa...>>
si avvicinò ancora un po' a me e...
<<robin, sono a casa!>>
chiamò sua madre dall'altra parte della casa, venendo da noi aprendo la porta senza bussare, vizio che anche mia zia aveva e che detestavo.
scossi la testa e mi ricomposi immediatamente.
<<ciao tesoro...oh, non pensavo che fossi qui con...tu devi essere scarlett>>
<<ciao mamma>> la salutò robin un po' imbarazzato.
<<salve>> dissi io <<si, sono scarlett>>
<<bene, finalmente ci conosciamo! ormai sei un argomento fisso in questa casa>> raccontò sua madre con un grande sorriso.
<<mamma>> la chiamò robin a denti stretti.
feci un piccolo sorriso imbarazzata.
<<vi lascio da soli, ci vediamo. vuoi stare qui a cena?>> domandò lei
<<sarebbe un piacere...ehm...>>
<<sono allison, tesoro>>
<<grazie allison>>
uscì dalla stanza e robin prese il cuscino per poi metterselo sulla faccia.
<<io non parlo sempre di te>> disse,
ma io ne ero poco convinta
<<hai un album di foto di quando eri piccolo? se è così è meglio che lo trovi e lo nascondi, altrimenti potrei vedere com'eri da bambino>> scherzai
<<piantala>> disse, togliendosi il cuscino dalla faccia
<<eddai, secondo me eri carino>>
mi prese per un braccio è mi tirò vicino se <<vieni qua>> disse facendomi sdraiare accanto a lui <<che cosa vuoi fare?>>
<<compiti?>> proposi
<<ma te sei fuori!>>
mi strinse a se per far sì che metá del mio corpo andasse sopra di lui
<<cosa fai?>> chiesi
<<adesso vedi>> rispose
iniziò ad abbracciarmi e a stringermi più forte che poteva stando attento a non farmi male, mise una mano vicino al mio fianco, nel punto esatto dove la mia maglietta era leggermente alzata e io provai un po' di imbarazzo, muovendomi per fargli capire di toglierla, lo fece senza esitare. poi premettè le labbra sulla mia guancia per almeno tre secondi prima di staccarle e dire <<sei mia>> .
lo abbracciai a mia volta e insieme ci mettemmo a guardare il suo telefono fino a che non gli arrivò un messaggio da un contatto che lui non aveva nemmeno salvato."ti va di uscire?" diceva, con l'aggiunta di due cuori rossi.
qualcosa nel mio stomaco si mosse.
<<quella chi è?>> domandai
<<una che mi sta sotto da inizio anno.>> rispose lui cliccando sul messaggio per farlo aprire.
rimasi a guardare senza dire nulla.
<<gelosa eh?>> tentò di provocarmi
<<no>>
si.
un pochino lo ero.
<<ti credo poco, sei stata troppo schietta>>
<<di cosa dovrei essere gelosa?>>
<<di me e del fatto che sono voluto da tutte, no?>>
<<non lo sono...robin, io e te siamo amici>>
<<certo, lo so...>> disse un po' deluso, poi visualizzò quello che la ragazza gli aveva scritto senza risponderle.
<<a me, però, non interessa di lei>> sussurrò come se volesse che mi sforzassi per sentire.
<<saprai almeno come si chiama>>
<<è emily>> rispose lui allentando la presa su di me.
un attimo, era di emily lancaster che stava parlando?
<<la lancaster?>> chiesi
<<si, lei>>
<<e davvero ti interessa un'altra?>>
non potevo credere che a uno come robin non interessasse una come emily. era una delle ragazze più popolari della scuola...e anche una delle più belle.
era assurdo che non gli importasse di lei.
<<e a te piace un'altra?>>
<<si! perchè sei così scioccata?>>
<<beh...perchè...chi è più bella di emily lancaster?>>
mi guardò con espressione colpita <<te, ad esempio>>
io?
<<io?>>
rise.
<<si, tu! tu sei più bella di lei>>
<<non dire stronzate>>
tornammo a guardare il telefono.
<<non ne dico>> sussurrò, poi <<guardiamo un film?>>
<<si! hai qualche idea?>>
<<ieri ne ho scaricato uno che volevo vedere, potremmo vederlo insieme>>
<<va bene...quel è?>>
<<"terrifier">>
<<ok...mettilo...>>
lo conoscevo giá, e avrei voluto guardarlo giá da molto tempo, ma mi faceva paura...era troppo estremo.
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📞Rᴏʙɪɴ×Sᴄᴀʀʟᴇᴛᴛ📞 ❤️🔥𝐸𝑛𝑒𝑚𝑖𝑒𝑠 𝑇𝑜 𝐿𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠❤️🔥
Fanficmi chiamo scarlett hopper e no, non sono la sorella del temutissimo vance hopper. siamo cugini. peccato che, il temutissimo vance, proprio nel mio primo giorno di scuola, finì in una rissa con l'ancora più temuto, robin arellano. dio, odio robin ar...