cap. 57 quel momento

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e se avessimo litigato?
se se la fosse presa perchè avevo parlato con finney prima di lui?
se avesse iniziato a pensare che tra me e finn ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia?
pensai che, forse, se non avesse saputo nulla, sarebbe stato meglio...ma poi mi venne in mente che, se io non glie lo avessi detto e lo fosse venuto a sapere da qualcun altro, sarebbe stato molto peggio.
e lì, si che ci saremmo lasciati.
<<di cosa vuoi parlare?>> chiese robin mentre ci dirigevano in bagno, interrompendo le mie fantasticherie.
<<beh...promettimi di non dirlo a nessuno>>
piegò leggermente la testa.
<<devo preoccuparmi, mi amor?>>
<<no...cioè...no! promettimi anche di non lasciarmi e di non prendertela con me>>
<<oddio!>> fece lui <<mi hai davvero tradito?!>> chiese scherzando, sicuro al cento per cento che la mia risposta fosse "no".
infatti lo era, anzi, l'argomento non era nemmeno quello!
entrammo nella stanza.
<<no, amore mio. non ti ho tradito, io amo solo te>> feci io a modi filastrocca.
poi gli scoccai un bacio.
perchè sì.
mi andava.
<<volevo parlarti di una cosa successa con il rapitore...>> iniziai
<<amore mio>> disse lui, avvicinandosi e mettendomi una mano sul viso <<ha percaso...>>.
...abusato di me?
<<robin, no. non si tratta di questo. ti prego, levatelo dalla testa, davvero>>
fece un sospiro di sollievo.
<<scusa, piccola, è che giá mi da fastidio che ti abbia fatto del male, se penso che ha anche provato a fare altro...>>
lo baciai.
<<tranquillo. non è questo. si tratta di me...>>
<<vai, spara>>
esitai.
<<dai, amore mio>> mi incitò <<non può essere tanto terribile>>.
lo abbracciai.
<<ti prego di non lasciarmi>>
<<amore.>> fece lui, severo <<ti amo.>>
<<ho parlato coi ragazzi scomparsi...>> confessai parlando nel modo più veloce possibile.
<<come?>> chiese lui, un attimo sconvolto.
<<si...c'era un telefono nella stanza, è da lì che mi hanno parlato>>
era sconvolto.
fece un sorriso prima di impazzire.
<<wow! sei tipo una medium!>>
<<medium?>>
<<si! quelle che comunicano coi morti! o una cosa del genere>>
<<ma io non lo sono>> dissi con un piccola risata.
<<e quello come me lo spieghi?>> rispose lui, scrutandomi dalla testa ai piedi.
<<non lo so...>> feci io abbassando la testa <<so solo che meno persone lo sanno, meglio è>>.
<<capito. e come mai hai aspettato così tanto per dirmelo?>>
cazzo.
era arrivato quel momento.
<<non...lo so>> balbettai.
<<non ti fidavi?>> chiese lui dubbioso.
<<no! non è questo>> corsi ad abbricciarlo, in panico <<ti prego, non andare via. non arrabbiarti con me, non...>>
<<ehi...>> mi interruppe mettendomi le mani dietro la schiena <<amore, tranquilla. è solo per chiarire le cose>>.
cominciò ad accarezzarmi i capelli sussurrandomi
<<sono qui. non ti lascio>>
dopo poco ricominciai a parlare.
<<non è che io non mi fidi di te, ok? non so davvero perchè non te lo abbia detto subito. scusa...però non è tutta la veritá...>>
<<e quale sarebbe?>>
<<non ti arrabbiare>>
<<amore, quanta pazienza devo avere con te?>> mi diede un bacio sulla guancia <<sei mia e mia soltanto. io non ho intenzione di lasciarti e, tantomeno, di arrabbiarmi con te>>
<<l'ho raccontato prima a finney>> sparai tutto d'un fiato.
robin fece una faccia di disapprovazione, ma non sembrava arrabbiato.
<<ma non è come pensi, ok?>> cercai di rimediare <<l'ho raccontato a lui per primo perchè...>>
mi interruppe baciandomi, gli misi una mano sulla guacia e lui una attorno al collo.
non pensavo di sapere riconoscere un bacio sincero.
ma quello lo era.
e volevo godermelo.
<<non mi piace l'idea che tu lo abbia raccontato prima a finn e poi a me, ma va bene così>>
no.
non andava bene.
diceva di sì, ma era evidente che gli aveva dato davvero fastidio.
<<...perchè anche a lui è successa la stessa cosa!>> ripresi il discorso di prima.
<<sul serio?>>
<<si...chiedigli di raccontarti...>>
<<ma perchè non vuoi parlarne con nessuno?>> chiese lui, gironzolando per il bagno.
<<non lo so...e, comunque, non avrebbe importanza. mi è successo solo una volta, robin, e non credo ricapiterá...>>
annuì.
<<tu e finn...non avete considerato il fatto che, magari...>> venne verso di me, mettendomi una mano sulla guancia per poi far toccare le nostre fronti <<eravate stressati, spaventati e stanchi?>>
mi staccai da lui.
<<quindi, che stavamo impazzendo?>>
<<no! non intendo questo>> si riavvicinó unendo le nostre mani <<voglio dire che la stanchezza può gicare brutti scherzi, a volte>>
<<hai ragione>> feci io, dopo un attimo di riflessione <<io sono stata lì dentro per due giorni soli, però. e, anche se la cosa potrebbe essere minimamente credibile, finney? il rapitore lo ha solo portato in casa>>
ci pensò per un secondo.
<<beh...allora avete qualche strano potere, altrimenti non si spiega>>
risi per via del tono stupito che aveva usato.
così, ne approfittò per portarmi vicino al marmo del bagno e fare in modo che io potessi sedermici sopra, al che, sussurrò: <<e questo ti rende ancora più unica>>.
poi mi baciò.
ed, infine, tornammo in classe.

erano passati due giorni e robin aveva saputo per bene tutta la storia riguardo a quello che era successo con il rapitore, insistendo sul fatto che entrambi, sia io, sia finn, dovessimo dirlo a qualcuno, ma rispettando il nostro volere di non farlo, specialmente perchè ero io a non volerlo.
mentre finney si stava facendo convincere, difatti aveva giá svuotato il sacco con sua sorella, ana e donna.
<<per me va bene>> dissi a tutti loro, mentre eravamo sul discorso <<ma, se vai doveste raccontarlo a qualcuno di più grande e potente di noi, non tirate fuori me. io non voglio centrare niente con questa storia>>
<<ma, amore...>> aveva cercato di insistere robin.
<<no!>> replicai a voce alta, con severitá, e lui si rattristi per un secondo.
<<va bene...>> disse deluso.
io mi avvicinai a lui e gli diedi un lieve bacio.
<<scusa amore. è che non mi va proprio. e se ci mettesse tutti in pericolo?>>
<<non succedera!>> esclamò ana alzando le braccia al cielo <<e poi, scusa, non dovreste fare queate smancerie per i cazzi vostri?>> chiese disgustata.
<<scusa tu!>> gwen le diede una spinta <<non divresti, alla tua etá, giá cercarti un ragazzo?>>
risi.
<<si, ma io voglio essere certa che mi porti all'altare>>
<<perchè?>> fece robin, mettendomi le mani attorno alla vita per poi posarle dietro la mia schiena <<non credi che io porterò scarlett all'altare?>>
<<ro...>> feci per protestare, ma lui mi diede un bacio sulla bocca per farmi tacere.
<<zitta, scarlett hopper, non pensare di lasciare me per qualcun altro>>
<<non lo penso!>> protestai io <<solo...abbiamo tredici anni!>>
mi scoccò un altro bacio.
<<e allora? io parlo del nostro futuro>>
poi un altro bacio.
e, infine, ana fece per andarsene dal cortile della scuola, luogo in cui eravamo, ma gwen la prese per un braccio e la strattonò violentemente.

passò un mese, ed io e robin eravamo ancora insieme.
ci trovavamo bene l'uno con l'altra e non avevamo più litigato.
ma, un martedì mattina, lo vidi arrivare a scuola con gli occhi gonfi.
percepì che aveva qualcosa che non andava, e, ad accentuare il tutto, c'era il fatto che era arrivato con un'ora giustificata di ritardo.

"stai bene, amore?"

gli chiesi sottoforma di biglietto.
ma non ottenni risposta.
passarono un altro paio d'ore ed io ero ancora più preoccupata per lui.
così, all'intervallo, andao vicino al suo banco per parlargli.
perchè, sì, quel giorno non si era messo vicino a me come gli altri, si era seduto, piuttosto, insieme ai suoi amici.
<<robin, che cos'hai?>> chiesi mettendo un braccio sulla sua sedia.
<<sto bene>> rispose secco.
feci per avvicinare la sua bocca alla mia.
<<robin...>>
<<lasciami in pace!>> sbottò, alzandosi e andando via.
ma...ma perchè?
andai da gwen e cominciammo a parlare di quanto appena successo.
<<e se pensasse che gli abbia fatto qualcosa di male? tipo, parlato male di lui, o, addirittura, averlo tradito?>> chiesi io, in panico.
<<lo escluderei. questo significherebbe che qualcuno avrebbe sparso la voce>> mi rassicurò <<e, da quanto lo conosco, non è uno che crede alle voci. e, anche se si trattasse di questo, entrambe noi le avremmo sentite>>
mi venne un mal di pancia davvero acuto.
è incredibile quanto si possa stare male per una persona che si ama...
<<e se avessi fatto qualcosa di peggio? cioè, se lui lo pensasse?>>
<<ma tu non hai fatto niente di male>>
<<mh...>>
mi portai le mani al viso, per poi toglierle ed uscire dalla classe e dirigendomi in bagno.
e se ce l'avesse davvero con me?
gwen mi seguì.
<<dai, scarlett. non ce l'ha con te!>>
piansi qualche lacrima.
<<ma che altro potrebbe avere?!>>
<<non lo so, ma non è come pensi, non può essere>>
questo non mi rassicurò, difatti continuai a piangere.

<<prof, devo andare in bagno>> fece robin, con il classico atteggiamento arrogante che aveva sempre avuto.
no.
non era da arrogante.
era da attacco di panico.
<<prof, posso andare anche io?>> domandai appena rob chiuse la porta dell'aula, per assicurarmi che non mi sentisse.
mi diressi dove era diretto lui, ma robin non era lì...

📞Rᴏʙɪɴ×Sᴄᴀʀʟᴇᴛᴛ📞  ❤️‍🔥𝐸𝑛𝑒𝑚𝑖𝑒𝑠 𝑇𝑜 𝐿𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠❤️‍🔥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora