cap. 14 il litigio con vance

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dopo il messaggio andai da vance.
era passata circa un'oretta emezza dalla discussione.
bussai alla porta della sua camera.
<<posso entrare?>> chiesi piano
<<no. vattene>> fece lui
<<ti prego>> insistetti
<<che cosa vuoi?>> disse lui. subito dopo disse una parolaccia, probabilmente stava giocando alla PlayStation.
<<solo parlare>>
mi fece entrare, io provai a chiarire, ma non voleva ascoltarmi.
<<sai che cosa? io ho provato a venirti incontro, ma sembra proprio che tu non voglia saperne nulla>>
tornai nella mia camera e mi chiusi a chiave, un po' sconsolata guardai il cellulare notando che robin aveva letto il messaggio.
aveva solo visualizzato, senza rispondere. probabilmente ci era rimasto male.
poi dopo circa quindici minuti sentì suonare il campanello, immaginai fossero amici di vance e non andai ad aprire, pensavo che l'avrebbe fatto lui, ma poi si sentì di nuovo il citofono.
andai io ad aprire alla fine.
<<robin...>> dissi a bocca aperta <<cosa ci fai qui?>>
<<sono io il problema? perchè non vuoi venire con me al drive-in?>> disse in modo diretto, senza rispondere al mio quesito.
<<no...io vorrei tanto uscire con te questa sera, ma non posso. non è per te. non essere arrabbiato però...>>
<<ehi...>> si avvicinò a me e mise le sue mani sul mio viso <<non sono arrabbiato con te, però dimmi che cosa è successo>>
<<cosa ci fai qui?>> ripetei
<<ho voglia di andare al drive-in, e voglio andarci con te. quindi se hai un problema che possiamo risolvere insieme, lo risolveremo>>
<<non puoi stare qui>>
<<scarlett, ti prego>> mi implorò, sempre con le mani sul mio viso.
<<ho litigato con vance! sei contento?>> sbottai
<<ehi, calma>> passò il pollice sulla mia guancia, ma io respinsi la sua delicatezza, abbastanza imbarazzata, ma senza fargli capire che volevo si staccasse da me.
<<scusa...è che non sono abituata a litigare con mio cugino. vuoi entrare?>> dissi poi, per spezzare l'aria di tensione che si era creata dopo il mio gesto.
ci pensò un attimo, poi <<certo, grazie>>
<<scarlett chi era alla porta?>> chiese vance uscendo dalla sua stanza, prima di vedere robin <<brutto figlio di puttana!>> sbraitò <<ancora tu? fuori!>> andò verso di lui, ma io mi misi in mezzo.
<<vance calmati>> dissi mettendo le mani sul suo petto <<stai calmo>>
<<si, vance>> ripetè robin <<stai calmo, lei non è tua eh>>
vance fece un po' di pressione sulle mie braccia, ma io lo feci rimanere fermo dov'era.
<<così tu non aiuti però>> rimproverai robin voltando leggermente la faccia verso di lui.
<<che problemi hai con me?>>
<<con te, arellano? un sacco! mi hai picchiato il primo giorno di scuola, in più facevi lo stronzo con mia cugina fino ad una settimana fa, e adesso sembri innamorato di lei!>>
innamorato di me?
robin non era innamorato di me.
<<magari voglio farmi perdonare e dimenticare questa storia!>>
<<dimenticherò questa storia solo quando mi dirai "mi dispiace". ma questo non...>>
<<mi dispiace>>
tolsi le mani dal petto di vance e guardai robin...
si era scusato davvero?
<<ora che te l'ho detto, posso frequentare tua cugina?>> continuò.
vance guardò me, poi robin e poi di nuovo me <<fate come cazzo vi pare, fanculo a te, e a te anche, scarlett>> poi tornò in camera sua e io gli andai dietro ma rob mi fermò
<<aspetta>>
<<si?>>
<<se vuoi gli parlo io, ma tu stai fuori dalla stanza>>
<<sul serio? gli parlerai tu?>>
annuì.
<<per te, questo e altro>>
sorrisi leggermente, poi mi avvicinai a lui e lo abbracciai <<nessuno lo aveva mai fatto per me>>
<<perchè nessuno dei tuoi amici era mai stato sul cazzo a vance hopper>> scherzò lui
<<anche>>
<<scherzi a parte, per te farei qualsiasi cosa. mi hai salvato la vita oggi, devo sdebitarmi>>
<<solo per questo? solo perchè oggi ti ho "salvato la vita"?>>
mi strinse più forte <<no...perchè sei l'unica amica che ho e, anche se non ci conosciamo da tanto, non sai quanto sia felice di averti incontrata...o di aver fatto una pausa da tutto quel litigare>>
<<vorrei che la nostra tregua non finisse mai>> gli confessai
<<non finirá mai>> disse <<ormai sei troppo importante per me>> ci lasciammo andare <<ora vado a parlare con tuo cugino>>
<<bravo, grazie>>
passò qualche minuto, non so che cosa si dissero, ma, in qualche modo, robin riuscì a convicere vance e lui smise di odiarlo, non totalmente...ma la situazione tra loro si alleggerì.
<<ti ringrazio>> dissi con tutta la gratitudine che avevo.
<<non c'è di che, ora però devi chiarirci tu con lui>>
annuì.
<<ci vediamo questa sera quindi? ti passo a prendere io?>>
sorrisi, e lui capì giá la mia risposta, poi se ne andò.

bussai alla porta della stanza di vance
<<vieni...>> disse lui, ed io entrai
<<perfavore, possiamo parlare?>> chiesi
<<si...>>
feci un respiro profondo <<scusa se ti ho gridato contro...e scusa se ti ho detto che non eri mio padre. avevi ragione, avevo intenzione di dirlo...ma ero arrabbiata>>
si avvicinò a me e mi strise tra le sue braccia <<tu non hai colpe. ero geloso, ma devi capire che io cerco di proteggerti ok? hai ragione, non sono tuo padre e non sto cercando in nessun modo di prendere il suo posto...ma ci tengo a te, forse sono stato esagerato...mi dispiace tanto, scarlett>>
<<non preoccuparti>>
<<robin mi ha parlato e ora siamo a posto...mi fido ancora poco di lui, però se a te sta simpatico...>>
<<quindi a te va bene se esco con lui questa sera?>>
<<no>> rise leggermente <<ma tu fallo ugualmente>>
<<oddio! grazie! sei il cugino migliore del mondo!>>
gli diedi un bacio sulla guancia, poi andai a scegliere cosa mettermi.



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