<<cosa dobbiamo fare da moose?>> chiese finn con area preoccupata.
<<solo chiedergli un paio di cose, ma io non andrò da sola, con gwen sarebbe come fare tutto per i cazzi miei...con te penso cambierebbe qualcosa>>
<<non mi va, ma ok...>>sapevo dove trovarlo, sotto al portico, come sempre, probabilmente a fumare con i suoi amici.
infatti...
<<moose>>
era girato e aveva una sigaretta in mano, che, voltandosi, si portò alla bocca.
<<cosa vuoi?>>
<<sapere perchè robin ti ha mandato in ospedale>>
strinsi leggermente il braccio di finney facendo attenzione a non farmi vedere.
una volta avevo visto un film e una ragazza aveva detto una frase che ni era rimasta impressa.
"gli uomini temono le donne che non li temono".
sperai avesse ragione.
<<sono cazzi nostri>> rispose secco
<<i cazzi vostri probabilmente riguardano me, però>> ribattei guardandolo dritto negli occhi <<che. cazzo. hai. fatto.>>
fece una smorfia <<me l'ha fatta pagare per averti importunata.>>
<<ah, per questo non mi stai facendo niente>> osai con un sorriso di sfida
<<sparisci>> fece lui
lo facemmo, sparimmo.
andammo ogniuno nella nostre case.
cazzo, robin l'aveva fatto per me...finalmente era venerdì, peccato che stavamo facendo matematica...
<<hai notizie?>> chiede gwen
<<riguardo robin? non ancora, so solo che mi ha difeso con moose...>>
<lo sapevo!>> gridò lei
<<gwendoline>> la richiamò la professoressa.
<<gli è venuto un risultato>> cercai di difenderla
<<forse ho esultato troppo ad alta voce...>> fece lei
<<si, forse>> disse la prof.
<<io ho finito tutto>> dissi io <<che cosa faccio?>>
<<aiuta in giro>>
lo feci, mi alzai dal mio banco e cominciai a girare attorno agli altri a chiedere se avevano bisogno di aiuto.
prima andai da entrambe le mie migliori amiche, poi da finney, il quale non aveva voglia di fare gli esercizi, quindi mi costrinse a fare due chiacchiere con lui. infine robin mi chiamò e io dovetti aiutarlo.
<<bene...che cosa vuoi?>> chiesi, entusiasta di andare via
<<una mano>> rispose ironicamente
<<quello l'avevo capito, in cosa? cosa non riesci a fare?>>
<<questo>>
mi indicò quello che non riusciva a fare ed io lo aiutai.
feci per andarmene, ma mi fermò.
<<un secondo>> disse aspettando una risposta da me, che, però, non arrivò.
<<perchè sei andata da moose ieri?>> continuò
<<che fai, mi pedini?>>
<<no, eri con finney. il mio migliore amico.>>
<<e allora?>>
<<dimmi solo che cosa ci facevi lì>>
<<non sono affari tuoi>> sbottai, glie lo avrei detto se il motivo fosse stato diverso da quello che effettivamente era.
<<dimmi solo se ti ha fatto del male>>
scossi la testa <<ma non dovresti preoccuparti della tua fidanzata emily?>> chiesi con un po' di arroganza <<che, a proposito, è la stessa emily che tu hai detto di non volere nella tua vita>>
fece un mezzo sorrisetto <<sei gelosa?>>
<<no>> dissi schietta
ma si notava da un miglio che non era vero.
<<oddio, sei gelosa. non ci credo>>
<<io non sono gelosa>> ribattei
<<oh si che lo sei>> insistette lui
<<dovrei essere gelosa del ragazzo che ha finto di essere mio amico, facendomi stare di merda?>>
feci per andarmene, ma lui mi prese velocemente il braccio e mi tirò a se cercando di non farmi male.
<<non volevo farti soffrire>> sussurrò al mio orecchio.
io mi liberai con violenza <<hai finito con questo teatrino o no?>> ringhiai.
me ne andai via, risedendomi al mio banco, ma trovai un biglietto all'interno del mio astuccio:"non è ora di scoprire chi sono?"
in effetti sì, era davvero l'ora.
ma l'unica cosa che avevo notato di diverso, e non pensavo fosse rilevante, era che la scritta era in rosso, al contrario delle altre volte, che era in nero.
STAI LEGGENDO
📞Rᴏʙɪɴ×Sᴄᴀʀʟᴇᴛᴛ📞 ❤️🔥𝐸𝑛𝑒𝑚𝑖𝑒𝑠 𝑇𝑜 𝐿𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠❤️🔥
Fanfictionmi chiamo scarlett hopper e no, non sono la sorella del temutissimo vance hopper. siamo cugini. peccato che, il temutissimo vance, proprio nel mio primo giorno di scuola, finì in una rissa con l'ancora più temuto, robin arellano. dio, odio robin ar...