ero lì dentro da un giorno, mi sentivo infreddolita nonostante la coperta, affamata e assetata.
non riuscivo a smettere di pensare a robin e ai miei migliori amici.
<<almeno così raggiungerò i miei>> tentai di rassicurarmi.
no! cazzo, io non sarai morta lì dentro.
mi alzai dal materasso e tornai a quella finestra.
ma non potevo fare niente se non fissarla...
sentì il telefono squillare e andai subito a vedere chi fosse.
<<pronto?>> dissi piena di speranza <<c'è qualcuno?>>
sentì sussurrare il mio nome, così mi allontanai immediatamente dalla cornetta, riattaccando.
ma prese a risuonare.
che altra scelta avevo, alla fine?
<<chi è che parla?>>
<<non hai molto tempo>> disse qualcuno dall'altra parte.
<<chi sei? con chi sto parlando?>>
<<non ricordo il mio nome. è la prima cosa che dimentichi>>
<<che dimentichi, quando?>>
<<lo sai quando>>
giusto, che ingenua, era ovvio.
<<come esco da qui?>>
non provai nemmeno a riconoscere la voce, era inutile. io non conoscevo quel ragazzo.
<<per quello ti ho chiamata>>
<<ma...com'è possibile?>>
ignoró la mia domanda <<spacca il vetro>>
<<come faccio?>>
riattaccò.
<<pronto?!>>
gridai.
ero nervosa.
gridai ancora.
il solo pensiero che sarei...
un altro grido.
poi un altro.
infine l'ultimo.
poi cercai qualcosa per spaccare il vetro.
trovai delle assi, vicino ad un gabinetto, sempre in quella stanza, abbastanza lunghi da raggiungere quella finestra.
ne presi uno, era pesante, molto pesante, ma non abbastanza da impedirmi di tirarlo su.
feci un sospiro, poi provai a spaccare il vetro.
fallì.
cominciai a mordermi le labbra fino a far sanguinare quello inferiore.
<<ahia, cazzo!>>
mi sdraiai sul letto.
<<scarlett>> mi chiamai <<stai tranquilla>> dissi respirando, con la manica della felpa premuta sulla bocca per far fermare il sangue.
<<calma>> ripetei <<stai calma.>>
entrò il rapitore.
<<ciao, come stai oggi?>> chiese
<<come potrei stare?>>
<<hai ragione>> si sedette di fronte a me, a circa un metro, vicino al muro <<che belli i tuoi anelli>> disse
gli anelli che mi aveva regalato robin...
<<grazie>>
<<chi te li ha regalati? i tuoi genitori? o te li sei presa da sola?>>
<<il mio...il mio ragazzo>>
<<oh>> rispose interessato <<e...ha un nome?>>
<<michael>> mentì
<<michael>> ripetè <<ti manca?>>
che...?
<<si...>>
<<bene. potrei portare qui anche lui>>
sgranai gli occhi <<no, ti prego. non prendere anche lui>>
<<rilassati. scherzavo, non so nemmeno chi è>> disse con una risata <<tra poco ti porto da mangiare>>
dopodiché uscì.
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📞Rᴏʙɪɴ×Sᴄᴀʀʟᴇᴛᴛ📞 ❤️🔥𝐸𝑛𝑒𝑚𝑖𝑒𝑠 𝑇𝑜 𝐿𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠❤️🔥
Fanfictionmi chiamo scarlett hopper e no, non sono la sorella del temutissimo vance hopper. siamo cugini. peccato che, il temutissimo vance, proprio nel mio primo giorno di scuola, finì in una rissa con l'ancora più temuto, robin arellano. dio, odio robin ar...
